Amadeus e Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento della Rai, hanno dichiarato che a Sanremo non ci sarà nessun video, ma solo la lettura di un “testo” di Zelensky.

Un modo semplicistico e furbetto per mettere a tacere le polemiche scoppiate in tutta Italia. E’ evidente che le proteste erano dirette contro il messaggio che il presidente ucraino vuole veicolare in un contesto non adeguato. Ora in video, in presenza o con una lettera non fa alcuna differenza. Forse la Rai pensa che la gente sia tanto stupida e manipolabile che basta cambiare un video con una lettera perché tutto vada bene?

Fa anche molto riflettere la dichiarazione di Amadeus: “Trovo molto romantico avere una lettera e poterla leggere”. Noi non vediamo niente di romantico in una guerra che ha distrutto un popolo e che crea terrore in tutti noi per una possibile escalation nucleare. Ma questa affermazione tradisce un’altra verità: si vuole rendere questa guerra uno spettacolo, un qualcosa di giusto e accettabile, inevitabile e addirittura “romantico”.

Bombardata dalle proteste la dirigenza della Rai, scoperta in flagrante manipolazione, si arrampica ora sugli specchi, riempiendosi di ridicolo. Non può fare un passo indietro perché significherebbe ammettere l’errore, creare un incidente diplomatico e in qualche modo riconoscere che la maggioranza degli italiani non vuole alimentare questa guerra. Ma non può andare avanti perché un servizio pubblico non può non ascoltare le critiche che vengono da tutta la società civile.

Non resta che chiederci chi davvero prende le decisioni e quali poteri si nascondono dietro un servizio finanziato coi nostri soldi e che dovrebbe essere pubblico e trasparente.

Anche per questo io boicotto Sanremo.