Ieri sera in circoscrizione 4 si è consumato una sorta di psicodramma sul nuovo ospedale Maria Vittoria

Tra gli intervenuti Mazzoleni (PD), erede urbanistico di Lorusso, entrambi li abbiamo visti nel tempo all’opera sulla questione Esselunga, Comala, Giardino degli Artiglieri da Montagna.

Il suo intervento è stato praticamente tutto incentrato sulla costernata impossibilità, ma ha tenuto a sottolineare che è la Regione che ha fatto richieste precise, di trovare altra destinazione che quella che in tutta franchezza appare a tutti gli effetti designata e in pratica decisa: la zona della Pellerina dove attualmente ci sono le giostre. Il continuare a ripetere che l’area richiesta dalla Regione dovrebbe essere di proprietà pubblica e non dovrebbe essere soggetta a opere di bonifica, cosa ripetuta più volte in diverse forme, ha di fatto avvisato la cittadinanza che l’area Thyssen, mai nominata esplicitamente, è esclusa dalle aree prese in considerazione.

La Regione vuole un’area di 100.000 mq per il nuovo ospedale: ma a che punto è la Regione con gli ospedali?

A nessun punto, ed è proprio questo che lascia notevolmente perplessi: ospedale unico TO4? Nulla di fatto. Sembrava essere stata finalmente trovata una quadra sull’ubicazione, ma incomprensibilmente Icardi, ieri, manco a dirlo, grande assente, ha rimesso l’anno scorso tutto in discussione.

Città della salute? Anche qui stiamo a zero, un nulla di fatto, in senso letterale.

E qui sorge spontanea la domanda: ma con queste premesse, ovvero la totale assenza di premesse, peraltro caratteristica fondante delle politiche sanitarie di Icardi e Cirio, perché ora si parla di Maria Vittoria?

Una cosa è certa: molti ospedali torinesi sono ormai inadeguati quando non cascano a pezzi, il che è una brutta concomitanza, perché essendo obsoleti sotto praticamente tutti i punti di vista, diventa un  inutile spreco di denaro pubblico rimetterli in sesto.

Perché parliamo di psicodramma in aula circoscrizionale? Il PD ormai ha gettato la maschera del consociativismo più plateale con una Giunta regionale che fa rabbrividire chiunque abbia una minima concezione politica di sinistra. Rosatelli, tra l’altro il Presidente di Circoscrizione Re è di Sinistra Ecologista, da un certo punto in poi è apparso seduto sulle puntine da disegno. I cittadini presenti erano notevolmente arrabbiati.

Il discorso di Mazzoleni non ha certamente avuto il forse sperato effetto lubrificante e sedativo, è tuttavia stato ben chiaro il perché lo ha fatto: la totalità della cittadinanza presente in sala ha fatto capire in modo inequivocabile di essere praticamente all’unanimità a favore dell’area Thyssen. Il perché è ovvio: nessun consumo di suolo, la Thyssen è un’area che è già soggetta a degrado e lo sarà sempre di più, che mai nessuno bonificherà, che diventerà verosimilmente una fogna a cielo aperto. Quale occasione migliore di riqualificazione che l’esproprio e la costruzione di un nuovo ospedale? Troppo di buon senso evidentemente.

Ma anche il continuo ripetere che: “Nulla è deciso” non ha certo fatto una buona impressione. La Giunta di circoscrizione appare tra l’incudine e il martello nell’impossibilità di spiegare ai cittadini, che scemi non sono, che la Pellerina verrà compromessa e l’area Thyssen rimarrà a marcire.

Il discorso di Rosatelli è apparso più lucido: probabilmente ben conoscendo l’incapacità di qualunque fattività in ambito sanitario della Giunta Cirio conta in un ennesimo nulla di fatto. La solita passerella di titoli di giornale, i soliti annunci e la solita bolla di sapone.

Il risultato? Che comunque vada i cittadini ci rimettono: o nessun nuovo Maria Vittoria, che servirebbe, o un mastodonte in un parco pubblico con il sospetto che, vedi ospedale di Settimo, costruito e mantenuto con soldi pubblici, venga infine “regalato” ai privati.