Il 20 gennaio il National Press Club di Washington DC ha ospitato un evento con testimonianze di politici, avvocati per i diritti umani, giornalisti e informatori sull’assalto alla libertà di stampa e sul processo in corso negli Stati Uniti nei confronti del pluripremiato giornalista australiano e co-fondatore di WikiLeaks.

Assange è stato attaccato per aver denunciato i crimini commessi in Iran e in Iraq dal governo degli Stati Uniti e ora rischia 175 anni di carcere se verrà estradato dalla prigione di Belmarsh, dove è attualmente detenuto in custodia cautelare nel Regno Unito.

Presieduto dalla giornalista Amy Goodman (Democracy Now) e da Srećko Horvat, filosofo e cofondatore di DiEM25, il Tribunale di Belmarsh del Press Club ha visto oggi la testimonianza di John Shipton, padre di Julian.

Il signor Shipton ha detto: “È incredibile che stiamo entrando nel 14° anno di persecuzione di Julian Assange. L’incessante abuso, il continuo inseguimento, le bugie senza scrupoli, l’abuso del processo, l’incessante applicazione di tre Stati – Svezia, Regno Unito e Stati Uniti – per abusare del giusto processo sono spaventosi. La loro cattiveria burocratica e il continuo sbandierare la libertà di stampa sono un artificio. Hanno usato il processo democratico per perseguitare Julian fino alla porta della morte”.

“La loro mancanza di rispetto per il diritto nazionale e internazionale è vergognosa. Julian ha sempre e solo parlato in modo veritiero e pubblicato in modo accurato. Julian Assange è un’icona del degrado dell’applicazione della legge, un simbolo della libertà di parola, della rettitudine e dei crimini contro l’umanità. Noi, sostenitori di Julian e la sua famiglia, stiamo iniziando a vedere il sostegno della società civile di tutto il mondo. Insieme, prevarremo per ottenere il rilascio di Julian”.

Shipton ha dichiarato che “la persecuzione di Julian è di grande e vitale preoccupazione per il popolo e il governo australiani, ricordando con orgoglio e responsabilità che l’Australia è l’autore della Dichiarazione universale dei diritti umani”.

Roger Waters ha eseguito una speciale interpretazione della sua famosa canzone “Wish You Were Here” dedicata a Julian Assange.

Tra gli interventi al Belmarsh Tribunal citiamo:

Jeremy Corbyn, membro del Parlamento britannico e fondatore del Peace and Justice Project.

Daniel Ellsberg, whistleblower, Pentagon Papers

Margaret Kunstler, avvocato per i diritti civili

Stefania Maurizi, giornalista investigativa, Il Fatto Quotidiano

Jesselyn Raddack, avvocata per la sicurezza nazionale e i diritti umani

Ben Wizner, American Civil Liberties Union (ACLU), avvocato di riferimento di Edward Snowden

Jeffrey Sterling, avvocato ed ex dipendente della CIA

Kristinn Hrafnsson, caporedattore di WikiLeaks

Noam Chomsky, linguista e attivista

Il Tribunale di Belmarsh si riunirà a Sydney nel marzo 2023.

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