L’ultimo rapporto sull’immigrazione in Italia presentato da Caritas e Fondazione Migrantes fotografa la situazione al primo gennaio 2022.
Sul piano generale il rapporto parte dal dato complessivo mondiale: il 3,6% dell’intera popolazione del globo è in movimento.
Due terzi di loro si spostano in cerca di lavoro.
281 milioni di persone contro 272 milioni del 2019.
Di questi, quasi due terzi sono migranti per lavoro.
Che piaccia o no ai nemici dell’integrazione e dei migranti la causa principale del movimento è cercare di sopravvivere in altri luoghi, dopo che quelli d’origine sono stati saccheggiati delle loro risorse naturali dall’occidente, squassati da guerre, crisi climatiche e carestie.
I cosiddetti “migranti forzati”, quelli costretti a scappare dai luoghi d’origine, sono valutati in cento milioni di persone.
Altre 345 milioni di persone restano a grave rischio alimentare nei loro paesi, 200 milioni in più rispetto alla situazione pre Covid.
In particolare nell’area del Mediterraneo allargato si registra un incremento della situazione di vulnerabilità della popolazione straniera residente, con pesanti conseguenze sui processi di integrazione dei migranti nei Paesi di destinazione.

In Italia la presenza straniera si concentra, nell’ordine, in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, che scavalca per la prima volta il Piemonte.
I rumeni sono il 20,8% del totale, seguiti, dagli albanesi con l’8,4%, i marocchini 8,3%, i cinesi 6,4% e gli ucraini con il 4,6%.
Un dato importante è relativo ai permessi di soggiorno, cresciuti a circa 4 milioni, per la precisione 3.921.125 contro i 3,3 milioni del 2021.
Nel 2021 sono stati rilasciati 275 mila nuovi permessi di soggiorno con un incremento del 159% sul 2020, per la maggior parte dovuti a motivi di lavoro.
Aumentate del 4 % anche le concessioni di cittadinanza, con un + 4% sull’anno precedente.
L’Istat ci dice che nel 2021 le famiglie con almeno un componente straniero rappresentano, per stima, il 9,5% del totale e una su quattro è composta sia da italiani che stranieri.
I cittadini stranieri che vivono in nuclei individuali sono il 34,7%, una percentuale lievemente maggiore che per gli italiani.
Come media la popolazione straniera è più giovane di quella italiana.
Le ragazze e i ragazzi con meno di 18 anni rappresentano il 20% circa della popolazione straniera. Per ogni anziano sopra i 65 anni troviamo 3 bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni.
Sono aumentati purtroppo i minori stranieri che giungono in Italia non accompagnati, 14.025 fino allo scorso aprile.
Una delle cause naturalmente è la guerra scatenata dalla Russia, visto che il 28% del totale dei minori soli proviene dall’Ucraina.