Una ricostruzione sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolti gli studenti che hanno manifestato il 18 febbraio a Torino

Abbiamo sentito l’Avvocata Valentina Colletta, legale della maggior parte degli studenti colpiti dalle misure.

Per quanto riguarda Francesco, Emiliano e Jacopo, sono stati arrestati e portati in carcere il 12 maggio con provvedimento cautelare concesso dal GIP Pasquariello.

Gli interrogatori di garanzia avvengono il 13 maggio per coloro che sono agli arresti domiciliari e sottoposti ad obbligo di firma, Emiliano purtroppo è risultato positivo al tampone e per Francesco e Jacopo il medico del carcere non ha dato il nulla osta all’udienza perché sono stati in contatto con Emiliano. L’interrogatorio di garanzia col GIP è quindi stato rimandato. Dopo un paio di giorni Jacopo e Francesco risultano negativi.

L’interrogatorio di garanzia avviene il 20, solo per Francesco e Jacopo.

Emiliano risulta ancora positivo al Covid per cui non viene interrogato. Risulterà negativo al tampone effettuato domenica 22. L’interrogatorio verrà per lui fissato per lui il 25 maggio.

Il 24 maggio c’è stata l’udienza per il riesame. I ragazzi in quella sede si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ciò è tecnicamente comprensibile: il riesame riguarda esclusivamente le misure cautelari, si sono quindi espressi i loro legali. Il Tribunale della Libertà ha dato comunicazione della decisione poche ore fa.

Per Francesco è stata confermata la detenzione al Lorusso, è il più giovane dei tre. Per Emiliano e Jacopo la detenzione è stata commutata in detenzione domiciliare con il braccialetto elettronico e divieto di comunicazioni e visite, sono quindi soggetti a tutte le restrizioni. Inoltre non ci sono braccialetti disponibili. Ma non solo: è stato disposto un provvedimento mai a nostra memoria applicato in tali circostanze: il trasferimento al domicilio verrà effettuato dalla Polizia Penitenziaria.

Per gli altri ragazzi c’è stato qualche lieve alleggerimento per qualcuno sottoposto ad obbligo di firma sulla frequenza delle firme. I domiciliari, tranne uno, riconfermato, sono stati tramutati in obbligo di firma.

Il GIP Pasquariello ha giustificato le misure cautelari prevedendo che le pene dei ragazzi supereranno i tre anni. Durante gli scontri la prognosi più grave che un agente ha avuto è di 10 giorni. Fatti dal punto di vista giudiziario oggettivamente di lieve natura.

Durante quello che è stato chiamato “Maxiprocesso Notav”, per i fatti del 2011, il massimo della pena comminata in secondo grado è stato di 2 anni e mezzo, sentenza nella quale sono state smontate importanti teorie del teorema accusatorio. In quell’occasione furono coinvolti nei fatti, e feriti, 200 agenti di Polizia.

Nel caso del 18 febbraio si tratta inoltre di ragazzi molto giovani, incensurati, per cui la condizionale non è 24 mesi ma 30, ovvero 2 anni e mezzo.