“Burning days”, del regista turco Emin Alper  si apre con una scena da subito coinvolgente: l’inseguimento di un cinghiale da parte degli abitanti di un paesino, l’ animale legato e trascinato in una scia di sangue, gli spari e le grida di chi lo rincorre, una inquietante colonna sonora. Resta negli occhi un’impressione di umana barbarie e pietà verso l’animale.

Il film racconta di Emre, un giovane procuratore determinato e inflessibile, appena nominato in un piccolo remoto villaggio della Turchia; malgrado sia deciso a far rispettare le leggi, si trova pericolosamente a scontrarsi con i notabili locali, pronti a difendere i propri privilegi con ogni mezzo, anche il più estremo.  Emre è un giovane ambizioso che si muove affinché l’etica, l’ecologia e i diritti umani vengano rispettati in un microcosmo immaginario culturalmente ostile, metafora di un macrocosmo diffuso.

Al primo colloquio con il figlio di un politico del luogo e un dentista, Emre comunica che sparare in aria è illegale, oltre che pericoloso. Poi prende a occuparsi dei problemi di una comunità che ha scarsissimo approvvigionamento idrico dovuto allo sfruttamento di alcune falde acquifere e alla corruzione del potere. Coraggioso e candido, Emre una sera a cena con i due uomini, che tentano di corromperlo, viene drogato e fatto ubriacare. Così, pur non avendo preso parte al fatto, viene coinvolto in una brutta storia di violenza sessuale.

Da qui il film sfocia nel thriller, che si configura come espediente narrativo di un più profondo discorso etico e politico, atto a condannare le tattiche ingannevoli e intimidatorie generate dalla cultura populista. Ce la farà il nostro eroe a portare a termine la sua missione e a restare a galla? La risposta è in un finale simbolico, inaspettato e di grande equilibrio, che non riveliamo.

“Burning Days” non è in corsa per la Palma d’oro ed è stato inserito  in “Un certain regard”, sezione che propone gli artisti non ancora affermati.  Molti però ritengono sia, almeno finora, l’opera migliore di una selezione che quest’anno non ha visto brillare in particolar modo i film degli autori ufficiali. In Francia è in uscita ad agosto, in Italia non è ancora dato sapere.

BURNING DAYS

Di Emin Alper. Con Selahattin Paşali, Ekin Koç, Selin Yeninci, Erol Babaoğlu.