Cuba, isolata, sanzionata, ha affrontato la pandemia con i propri mezzi e con risultati straordinari grazie al vaccino Soberana, sviluppato in diverse varianti, di cui una pediatrica

Sabato alla Poderosa di Torino si è tenuto un convegno sul Soberana a cui hanno partecipato l’ambasciatrice di Cuba in Italia e i vertici di Finlay, l’istituto di medicina – intitolato ad un famoso medico cubano pioniere nella lotta alla febbre gialla – che ha sviluppato il vaccino, sviluppo al quale ha collaborato Fabrizio Chiodo, italiano, ricercatore del CNR.

Sono intervenuti:
– Mirta Granda Averhoff, Ambasciatrice di Cuba;
– Vicente Veres Bencomo, Direttore dell’Istituto Finlay;
– Dagmar Garcia Rivera, Direttrice della ricerca di Finlay;
– Luiss Herrera, Bio CubaFarma;
– Fabrizio Chiodo, ricercatore del CNR.

Il convegno è stato moderato da Michele Curto, Presidente dell’AICEC (Agenzia di Interscambio Culturale ed Economico con Cuba).

L’ospedale Amedeo di Savoia, sotto la supervisione del dott. Di Perri e degli scienziati cubani, ha condotto uno studio osservazionale – la sperimentazione clinica era già stata conclusa a Cuba – sul Soberana Plus, la variante booster (richiamo) del vaccino cubano. Studio che ha coinvolto volontari italiani che si sono recati all’Avana per la somministrazione ed il primissimo periodo di osservazione, per poi fare il followup tramite l’Amedeo di Savoia, che si è concluso con i migliori risultati.

L’aspetto etico che attiene allo sviluppo di questo vaccino è indubbio, a cominciare dal basso costo che lo rende accessibile a zone fragili del mondo, alle quali la negazione della sospensione dei brevetti dei vaccini commerciali di Big Pharma, rende inaccessibili i vaccini a noi disponibili.

L’ambasciatrice di Cuba Mirta Granda Averhoff:
Dico sempre che la storia di Cuba e l’amicizia fra Cuba e Italia risale a vari decenni e l’abbiamo costruita tutta noi. Cuba ha ricevuto molta solidarietà, molto amore e molta amicizia da questo popolo e quando è arrivata la Brigada (i sanitari venuti da Cuba che alle OGR di Torino hanno operato aiutandoci a far fronte alla pandemia, n.d.r.) abbiamo restituito un poco  di quel che avevate fatto per noi.
Siamo grandi eroi, come dice il professore, che marcarono la storia dell’amicizia fra i nostri popoli. Niente sarà uguale dopo l’arrivo della Brigada e le belle immagini della sperimentazione clinica, della disponibilità dei volontari, che, benché avessero, forse, un po’ di paura, si sono applicati un vaccino che probabilmente non conoscevano benché avessero fiducia nella scienza cubana e in tutta l’opera biotecnologica di questi anni e dell’istituto FINLAY con la sua storia; avrebbero anche potuto aver paura ma hanno dato un contributo determinante allo sviluppo e alla validazione del nostro vaccino SOBERANA, che non è solo il vaccino di Cuba ma anche di Torino e allora io mi sento immensamente privilegiata per essere l’Ambasciatrice di Cuba in Italia che sento come un paese eccezionale e vivrò questi quattro anni con persone eccezionali che amano profondamente il mio paese e che lo dicono e lo dimostrano per tutto il tempo.
È un grande privilegio stare qui con voi e poter condividere questi anni di lavoro e di consolidamento della nostra amicizia e della relazione con il popolo italiano”

Il Direttore dell’Istituto Finlay, Vicente Veres Bencomo, riferendosi alla Brigada ha dichiarato: “Lei, Chiodo, può capire quello che succede quando si chiede a un medico, nel mezzo della pandemia, quando tutti avevamo paura di andare in Italia dove c’è una situazione molto grave. Il medico pensa alla sua paura, lascia la sua famiglia e decide di venire qui, in Italia, ad aiutare, con il rischio di contaminarsi e morire. E allora voi avete ricevuto i medici da Cuba”.

Ha poi continuato sul Soberana Plus: “È importante dire che abbiamo pensato, in un momento determinato: facciamo una sperimentazione comparando il vaccino italiano con quello cubano. I primi incontri tecnici che abbiamo avuto con AIFA, Ente regolatorio, ed altre cose, ci hanno fatto pensare che fosse impossibile.
Che un vaccino cubano venga a fare una sperimentazione in Italia? Ma siamo matti? Non è possibile. Quel che succede è che a noi Fidel ha insegnato che l’impossibile è semplicemente provare ancora un po’ di più. Abbiamo imparato che affrontare l’impossibile è il quotidiano. È quello che facciamo tutti i giorni per poter mantenerci come quel che siamo: orgogliosi. Abbiamo cominciato a pensare come fare e abbiamo pensato che dovevamo accelerare altrimenti non lo avremmo fatto. Si cominciò con il Greenpass che fu un incubo perché usare un vaccino che non è riconosciuto non da diritto al Greenpass”.

Ha poi proseguito: “Questo virus ha insegnato che l’egoismo dell’umanità non ha permesso che si risolvesse il problema del virus. Abbiamo tremila milioni di persone che non si sono vaccinate, non sapremo che succederà con il virus e a dicembre è apparso Omicron che nessuno si aspettava e pensavamo che tutto fosse finito. Quindi dobbiamo essere preparati. Dobbiamo trovare solidarietà nel mondo per essere preparati per terminare definitivamente e che tutto ciò si trasformi in una endemia con cui si possa convivere, come con l’influenza e questo implica superare l’egoismo. Io penso che questa pandemia è stata molto triste in termini di egoismo e di nazionalismo. Quando sono venuti qui a Torino i medici cubani c’era un paese in cui si rubavano le mascherine. Io ho sempre pensato che non rubare è un principio però sembra che in quel momento quel principio non fosse tanto importante. Realmente questo mondo ci ha insegnato fino a che punto si può essere egoisti. Io penso che un mondo migliore sia possibile e che il vaccino possa aiutare ad ottenerlo“.

Dagmar Garcia Rivera, Direttrice della ricerca di Finlay: “L’idea che Soberana Plus potesse essere il vaccino ideale da usare come  dose di rinforzo in persone vaccinate con qualsiasi altro vaccino era un’ipotesi scientifica che venivamo accarezzando dall’inizio dell’anno passato.
Dissi: qui abbiamo un’alleanza per sempre come quella che abbiamo avuto con Fabrizio molti anni fa. E a partire da quel momento incominciammo a disegnare meglio quel che volevamo fare come sperimentazione. Quello che volevamo era portare il vaccino in Italia. Questo è quello che volevamo ma non abbiamo potuto ottenerlo. Non abbiamo potuto ottenerlo a causa delle barriere regolatorie che esistono e che sono imposte dalle BIG PHARMA cioè dalle multinazionali. È già tutto perfettamente disegnato affinché un vaccino fatto a Cuba non possa entrare in Europa. Questo è costruito perfettamente. Si impone uno standard europeo costruito in modo che solo lo possano coprire gli europei.
Dobbiamo proporci di fare cose più grandi.
Oggi Cuba può dare lezioni al mondo su ciò che significa vaccinare i bambini contro il Covid 19. Cuba è l’unico paese del mondo che ha vaccinato tutti i bambini sopra i due anni. Cuba è l’unico paese del mondo che ha cominciato il corso scolastico a metà novembre in presenza e non attraverso lo schermo del computer. I bambini hanno bisogno di socializzare nella scuola. i bambini hanno bisogno di fare vita sociale, di condividere. Noi abbiamo ottenuto, a metà di novembre, di iniziare il corso scolastico nella primaria, nella secondaria, nel pre-universitario e nell’università, in presenza e abbiamo potuto, fino ad ora, mantenere il corso in presenza. Cuba ha affrontato l’ondata di Omicron con più di un 80% della popolazione adulta vaccinata, con più di 1,25% della popolazione pediatrica vaccinata e abbiamo avuto un’ondata di Omicron 10 volte minore che l’ondata di Delta che fu terribile a Cuba. Abbiamo sofferto con l’ondata di Delta che è stata, rispetto alla sanità pubblica, l’evento peggiore, a Cuba, degli ultimi 50-60 anni”
.

Luiss Herrera, Bio CubaFarma: “A Cuba, negli anni ’60, un uomo che era considerato uno dei migliori ematologi del mondo scoprì un tipo di anemia che si sviluppava in Africa a seguito di un parassita. Visitò Cuba e rimase a Cuba: si chiamava Bruno Colombo. Fece storia a Cuba, poi fece parte del Partito Comunista Cubano e morì a Cuba.
Negli anni ’70 un altro eminente professore italiano di genetica, Paolo Amati, che a quei tempi lavorava a Napoli, organizzò un corso pagato esclusivamente con le risorse personali di 15 professori italiani, i migliori specialisti in genetica animale, vegetale e umana. Questi professori, durante tre anni, visitarono Cuba. Il corso durava sei mesi. Questi corsi si fecero negli anni ’71, ’72 e ’73. Grazie a questi corsi, a cui parteciparono molti compagni, come Agustin Lai  si formò un gruppo che  sviluppò la biotecnologia cubana. I medici cubani ricevettero una formazione allo standard europeo e allo standard della genetica italiana che in quel momento era una delle migliori del mondo.
Noi, che abbiamo avuto la possibilità di lavorare con loro non possiamo dimenticare questo tipo di cose che lasciano una radice che fa sì che molta gente che, in questo momento, ha più di 65 anni capisca l’italiano perché studiarono la genetica. Questo da un’idea che la solidarietà tra Italia e Cuba ha antecedenti molto forti e di molti anni. Ha dato i suoi risultati e voi siete parte di questo risultato
“.

Un sentito ringraziamento a Daniela Masucci per la traduzione degli interventi delle personalità cubane, senza la quale non sarebbe stata possibile la realizzazione di questo articolo.
Un sentito grazie anche ad Andrea De Lotto che ha tradotto le dichiarazioni video di Dagmar Garcia Rivera.

L’intervista all’Ambasciatrice di Cuba, traduzione in video di Michele Curto (durata 2:53):

L’intervista a Dagmar Garcia Rivera sul vaccino pediatrico Soberana 02 (durata 2:34):

Intervista a Fabrizio Chiodo su Soberana Plus il booster dell’Istituto Finlay (durata 2:10):

Da sinistra: Il Direttore di Finlay e l'esponente di CubaFarma
L'Ambasciatrice di Cuba
A destra: Fabrizio Chiodo
In centro: il Presidente di AICEC