Più di duemila anni di storia avrebbero dovuto insegnarci che non esistono guerre buone, giuste e sante.

Che le guerre sono il massimo grado della stupidità dell’umanità: non servono a stabilire chi ha ragione ma, nel migliore dei casi, solo a decidere chi è più forte.

Ma siccome questo non si afferma con una partita di calcio ma col numero di morti e distruzioni che si riesce a infliggere, è da considerare operazione folle.

Se su questo siamo tutti d’accordo com’è che non riusciamo a concordare anche sul rifiuto assoluto di alimentare in qualsiasi modo il conflitto in corso in Ucraina?

È possibile che mi sia distratto, ma non mi pare che si stiano levando voci autorevoli contro la proposta di rifornire di più armi l’esercito ucraino.

Tra l’altro, la stragrande maggioranza di quelli che si pronunciano a favore di questa opzione o che l’appoggiano col proprio silenzio, sono gli stessi che applaudono papa Francesco quando dice no alle armi.

Favoriamo piuttosto la crescita del dissenso delle popolazioni russe contro il delirio di Putin, isoliamo in tutti i modi l’aggressore, mettiamo in funzione l’utensile delle Nazioni unite, promoviamo e organizziamo una forza di interposizione indipendente, internazionale e nonviolenta ai confini dell’Ucraina ma non rendiamoci colpevoli di aumentare il potenziale di violenza.

Non si può dire no alla guerra alimentandola né che è sbagliato uccidere mentre si arma uno dei due combattenti.
(Tonio Dell’Olio)