In occasione dell’anniversario degli Accordi di Parigi, la città tedesca di Bonn chiede la cooperazione internazionale per eliminare gradualmente carbone, petrolio e gas e raggiungere l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi.

Il Consiglio Comunale di Bonn ha votato a favore dell’adesione della città all’iniziativa del Trattato di Non Proliferazione dell’Energia Fossile. Si tratta di un’iniziativa globale che vuole combattere la fonte dell’80% delle emissioni di CO2 che causano il cambiamento climatico: i combustibili fossili. La mozione è stata approvata nell’ultima riunione della Commissione Ambiente con i voti di Verdi, SPD, Sinistra e Volt.

La sindaca Katja Dörner accoglie con favore l’adesione della città: “Gli obiettivi dell’iniziativa globale coincidono con l’impegno della città di Bonn a raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi stabilito dagli Accordi di Parigi nella risoluzione sull’emergenza climatica e con il nostro obiettivo di essere neutrali rispetto al clima entro il 2035. Una cosa è chiara: l’unico modo per raggiungere la neutralità climatica è attraverso le energie rinnovabili e una graduale decarbonizzazione del nostro approvvigionamento energetico. La città di Bonn lo ha espresso con la sua risoluzione sulla protezione del clima e si è posta l’obiettivo di convertire successivamente il suo approvvigionamento alle energie rinnovabili entro il 2035”.

Da quando Bonn ha ospitato la Conferenza Mondiale sul Clima 20 anni fa e la COP 23 si è tenuta nella città sotto la presidenza di Fiji nel 2017, la discussione internazionale si è spostata con un chiaro consenso scientifico sul fatto che i combustibili fossili sono il maggiore responsabile della crisi climatica. Il testo finale degli ultimi negoziati sul clima a Glasgow ha finalmente menzionato i combustibili fossili per nome. Eppure si prevede che, da qui al 2030, i governi del mondo produrranno più del doppio di combustibili fossili di quanto sarebbe compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C.

L’adesione di Bonn all’iniziativa manda un forte segnale alla comunità globale: è importante passare dalle parole a serie azioni contro la minaccia fossile. Bonn si unisce a decine di città che chiedono un trattato come quadro per la cooperazione internazionale per eliminare gradualmente carbone, gas e petrolio e garantire che il limite di 1,5 gradi possa essere rispettato. In contrasto con la mancanza di impegni concreti da parte di molti paesi industrializzati alla COP 26 di Glasgow, la città di Bonn sta intraprendendo azioni concrete per la protezione del clima. Vancouver è stata la prima città al mondo ad aderire all’iniziativa un anno fa. Da allora il numero è salito a 25 città, tra cui Los Angeles, Barcellona, Sydney, Cambridge e Dhulikhel in Nepal.

La mozione popolare, presentata dall’ambasciatore onorario del Patto per il Clima dell’UE Sven Harmeling, è stata co-sponsorizzata da sei organizzazioni e gruppi locali: Extinction Rebellion Bonn, Fridays For Future Bonn, Germanwatch, Moratorium-A565, Parents for Future Bonn e Psychologists/Psychotherapists for Future (Psy4F) Bonn. La mozione chiede il sostegno della città all’Iniziativa del Trattato di Non Proliferazione Fossile e i suoi sforzi per un’eliminazione organizzata dei combustibili fossili e una giusta transizione verso un sistema energetico sostenibile e rispettoso del clima, basato sulle energie rinnovabili.

Sven Harmeling, firmatario di Bonn e ambasciatore onorario del Patto per il Clima Europeo: “Come capitale della diplomazia internazionale del clima con la sede del Segretariato della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (sigla in inglese UNFCCC), è importante per la credibilità di Bonn essere coerente nel suo impegno verso l’obiettivo di 1,5°C degli Accordi di Parigi, intraprendendo i passi necessari. L’adesione di Bonn all’iniziativa del Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili come prima città tedesca è quindi un’aggiunta coerente alle precedenti risoluzioni e misure di Bonn sulla politica climatica, e deve ora essere tradotta in ulteriori azioni concrete”.

Christoph Bals, direttore politico di Germanwatch: È iniziato il decennio di una seria attuazione di misure per la protezione del clima, in Germania, nell’UE e a livello internazionale. L’adesione di Bonn al Trattato invia un segnale importante. Ora è importante metterlo in pratica rapidamente, facendo passi concreti per il nostro stesso approvvigionamento energetico, insieme ad altre città”.

Seble Samuel, responsabile per l’Iniziativa del Trattato di Non-Proliferazione dell’Energia Fossile: “Le città di tutto il mondo stanno lanciando insieme un mondo senza fossili, facendo pressione sui governi nazionali per tenere i combustibili fossili sotto terra. Come sede del Segretariato ONU per il Clima, l’appello di Bonn a porre fine all’era dei combustibili fossili dovrebbe trovare risposta in tutti i firmatari degli Accordi di Parigi. Segnala che la vera leadership climatica deve essere senza energie fossili”.

Il risultato della COP 26 è stato inadeguato, ma la questione dei combustibili fossili è ora sul tavolo dei negoziati sul clima. Sarà impossibile in futuro per i governi locali e nazionali evitare le inchieste sulla loro produzione di energia, se vogliono mostrare una vera leadership climatica.

Prof. Dr. Niko Froitzheim (Università di Bonn), S4F e Extinction Rebellion, Bonn: “Il riscaldamento globale ha raggiunto 1,2 °C sopra i livelli pre-industriali. Anche questa cifra modesta significa danni catastrofici non solo nel Sud globale, ma anche nell’Europa centrale, con un periodo di siccità durato tre anni e inondazioni devastanti. 1,5 °C sarà molto peggio, e oltre 1,5 °C rischiamo di  superare soglie di ribaltamento che trasformeranno la vita sulla Terra in un incubo. Non possiamo più affermare che non lo sapevamo. Sappiamo che bruciare combustibili fossili è un crimine contro l’umanità e la natura e deve essere trattato come tale”.

Sull’iniziativa del Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili:

Questa iniziativa globale, modellata sul Trattato di Non Proliferazione Nucleare e sostenuta da più di 1000 organizzazioni della società civile, ha guadagnato slancio alla conferenza sul clima COP 26 a Glasgow. La crescente cerchia di sostenitori include 101 Premi Nobel, oltre 2600 scienziati, 150 parlamentari, giovani attivisti del clima e leader religiosi internazionali.

L’iniziativa incoraggia la cooperazione internazionale per porre fine all’apertura di nuovi giacimenti di combustibili fossili, eliminare gradualmente la produzione esistente entro il limite concordato di 1,5°C e sviluppare piani per aiutare i lavoratori, le comunità e i Paesi che dipendono dai combustibili fossili a costruire mezzi di sussistenza sicuri e sani. Il trattato proposto trae lezioni dagli sforzi globali per fermare la proliferazione nucleare e vietare le sostanze chimiche che danneggiano l’ozono, le mine anti-uomo e altre minacce per l’umanità. Il Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili prevede misure basate su tre pilastri:

Non proliferazione – prevenire l’espansione di carbone, petrolio e gas ponendo fine a tutti i nuovi sviluppi e produzioni.

Phase-out equo – ridurre le scorte esistenti e la produzione di combustibili fossili in linea con il limite climatico globale di 1,5°C

Transizione giusta – Rapida implementazione di soluzioni reali, espansione dei sistemi di energia rinnovabile al 100% e giusta transizione per tutti i lavoratori, le comunità e le nazioni.

Per maggiori informazioni, visita il sito web e guarda questo video introduttivo.

Traduzione dal tedesco di Thomas Schmid.

Revisione di Anna Polo