Dopo i salvataggi degli ultimi giorni, “la ResQPeople ha effettuato altri tre soccorsi e ha chiesto un porto sicuro per sbarcare i naufraghi” annuncia la Pagina Facebook dell’organizzazione no profit. “Oggi abbiamo dovuto procedere al soccorso di altre tre imbarcazioni: una piccola barca di legno con a bordo 12 persone, tra cui due donne; poco più tardi un’altra barca di legno con a bordo 49 persone, tra cui 21 donne e 12 minori, compresi tre bambini sotto i 5 anni; infine un terzo barchino con a bordo 20 uomini e ragazzi. Ora abbiamo a bordo 165 persone salvate e abbiamo chiesto un porto sicuro alle autorità marittime, confidando di riceverlo subito: sono 165 persone che hanno bisogno di sbarcare a terra prima possibile” conclude il post.

Il 13 agosto, quando Gino Strada è morto all’improvviso, sua figlia Cecilia era a bordo della nave e non poteva essergli vicino, perché si trovava “in mezzo al mare a salvare le persone, come suo padre e sua madre hanno sempre fatto”.

“La scomparsa di Gino Strada coincide con il primo salvataggio di 85 persone avvenuto oggi. Come ResQ dedichiamo a lui queste 85 vite umane, che porteremo in un luogo sicuro” ha affermato in quell’occasione Luciano Scalettari, Presidente di ResQ.