Stavolta il calcio ha fatto parlare di sé a Bruxelles, ma non per una sfida sul campo a colpi di goal, bensì per una sfida che vede scontrarsi “il partito del cemento” con il coordinamento San Siro che mette al primo posto il rispetto dello storico stadio Meazza, in totale compatibilità con le esigenze di un suo ampliamento e nel pieno rispetto per l’ambiente.
A portare San Siro al Parlamento europeo ci ha pensato Gabriella Bruschi, capolista al Comune di Milano per le prossime elezioni per Civica AmbientaLista.

Già nel novembre dello scorso anno la Bruschi, nella sua veste di presidente del “Coordinamento San Siro”, il comitato nato per salvare lo storico stadio Meazza, aveva presentato a Bruxelles la petizione, sottoscritta anche dalla Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano che raccoglie più di venti associazioni di cittadini che esigono il rispetto per l’ambiente e per la qualità dell’aria e della vita.
La petizione è stata accolta a febbraio, all’unanimità e con procedura d’urgenza, dal Parlamento europeo ed è stata discussa giovedì scorso, 15 luglio, con esito molto positivo, come affermato da Gabriella Bruschi in un c.s. pubblicato sul sito del coordinamento san Siro.
La Commissione parlamentare europea, infatti,  ha dichiarato che agirà verso le autorità italiane a tutela dell’area verde che, assieme allo stadio, è messa in pericolo dal progetto di alcune società private estere, alle quali verrebbe affidata da distruzione di un bene demaniale e l’eliminazione di un polmone verde di 5 ettari in cambio dell’enorme colata di cemento richiesta per la costruzione del nuovo stadio, di 4 grattacieli, di centri commerciali, hotel e altri edifici che sorgerebbero dove al momento vivono centinaia di alberi che verrebbero sacrificati alla cementificazione e al profitto privato.

Gabriella Bruschi, invitata alla discussione in quanto presentatrice della petizione,  ha spiegato agli europarlamentari che la ristrutturazione dello stadio Meazza rappresenterebbe un equilibrio tra l’esigenza di ampliamento della struttura sportiva, il mantenimento di una vera e propria icona  quale è lo storico stadio, la conservazione e valorizzazione dell’area verde come parco pubblico e inoltre – ha precisato – “Con il nostro progetto si darebbe lavoro a moltissimi lavoratori, costerebbe la metà, il campionato non verrebbe interrotto e lo stadio con il nuovo restyling sarebbe prontissimo per l’inaugurazione delle Olimpiadi”.

A sostegno di queste istanze è intervenuta l’europarlamentare Eleonora Evi, rappresentante dei Verdi, la quale ha precisato che “area milanese e pianura Padana sono maglia nera in Europa per la qualità dell’aria: la legislazione europea sulla qualità dell’aria in questa zona è costantemente violata… e la soluzione credo possa essere trovata in quello che propongono i cittadini firmatari, ovvero la ristrutturazione dell’attuale stadio e delle aree circostanti. Vorrei quindi che questa petizione venisse lasciata aperta”.

La Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo, Dolores Monserrat, intervenuta a fine discussione, ha garantito che la petizione resterà aperta e che verranno chieste informazioni alle autorità italiane in proposito.

Quindi, come afferma la Bruschi “Le istituzioni europee hanno compreso che in gioco non c’è solo la tutela di un manufatto storico, ma anche la difesa di una grande area verde che potrebbe essere valorizzata con un parco … Distruggere un ambiente naturale a favore del cemento è un’azione contraria a qualsiasi considerazione ambientale. Tanto più dopo lo stravolgimento della pandemia. Tanto più se esiste un’alternativa praticabile sia da un punto di vista ingegneristico sia di sostenibilità finanziaria…”.

Alla soddisfazione della capolista di AmbientaLista che sostiene il candidato sindaco di Milano Antonio Mariani, ingegnere ambientale e architetto, conosciuto per il suo impegno a tutela dei beni comuni, si è sommata la soddisfazione dei cittadini dei numerosi comitati che si riconoscono nei tre pilastri della petizione per salvare lo stadio Meazza, che la sua presentatrice ha elencato sinteticamente come: valore storico e architettonico, importanza antropologica e rilevanza paesaggistica.

Riteniamo che questa battaglia, condivisa da quelle migliaia di firmatari che in questo momento esprimono soddisfazione, sia anche un biglietto da visita per un eventuale successo elettorale che non potrà tradire le aspettative di quei cittadini circa le numerose altre battaglie per temi simili che aspettano di essere portate avanti dalla prossima Amministrazione comunale.

Per seguire lo sviluppo della questione è possibile accedere al sito www.coordinamentosansiro.it