Giovedì 10 Giugno
Ci scrive Pax Christi Bologna: “Il 20 giugno del 2017 Papa Francesco si è recato in pellegrinaggio prima alla tomba di Don Primo Mazzolari, a Bozzolo, e poi da Don Lorenzo Milani, a Barbiana. Fu una visita storica e per certi versi inaspettata, sulle tombe di due “preti di frontiera”, autori di un dirompente messaggio evangelico e sociale, e proprio per questo, messi ai margini e guardati con sospetto dalla Chiesa romana di metà novecento. A quattro anni da questo evento, vogliamo farne memoria e ricordare la figura di don Primo Mazzolari. Don Primo fu cappellano militare nella prima guerra mondiale, prima di rinnegare quell’esperienza: «Ho schifo di tutto ciò che è militare», scrisse ad un amico prete durante il conflitto. E anni dopo: «Se invece di dirci che ci sono guerre giuste e guerre ingiuste, i nostri teologi ci avessero insegnato che non si deve ammazzare per nessuna ragione, che la strage è inutile sempre, e ci avessero formati ad una opposizione cristiana chiara, precisa e audace, invece di partire per il fronte saremmo discesi sulle piazze». Antifascista (rifiutò di suonare le campane per Mussolini, fu aggredito dalle camicie nere), credente nella rinascita dell’Italia repubblicana grazie alla Costituzione nata dalla Resistenza, nonviolento (pubblicò Tu non uccidere, in forma anonima per sfuggire alla censura ecclesiastica, che comunque ordinerà di ritirare il libro). “Se si condanna la guerra senza eccezioni, si può logicamente rinunciare al riarmo, ma se ne si ammette, sia pure in pochi casi, la doverosità morale di fronte a una guerra dichiarata e creduta giusta, non ha senso predicare e praticare il disarmo. Non si fanno le guerre per perderle. Per noi preparare la guerra, riarmarsi vuoi dire allestire condizioni per la guerra. Le armi si fabbricano per sparare (a un certo momento, diceva Napoleone, i fucili sparano da sé); l’arte della guerra si insegna per uccidere. Se vuoi la pace, prepara la pace; se vuoi la guerra, prepara la guerra. E, dunque, tutto fatalmente logico ” ( da Tu Non Uccidere). L’incontro, dal titolo “don Primo Mazzolari precursore della chiesa in uscita”, si svolgerà il 10 giugno alle ore 21 con Mariangela Maraviglia del comitato scientifico della Fondazione Don Primo Mazzolari , Don Antonio Agnelli autore di libri su don Primo, Giovanni Fusar Poli Coordinatore Nord di Pax Christi.” L’incontro è online, https://www.youtube.com/channel/UC6G3i5Fd144Ew63DmgmhOnA

Giovedì 10 giugno
Teatro Comunale di Bologna, ore 20 IN PRINCIPIO con il Card. Gianfranco Ravasi. Letture dall’ Antico Testamento con interpretazione di Nicoletta Braschi.
La serata sarà trasmessa in diretta streaming sui canali social dell’Università di Bologna e del Teatro Comunale di Bologna.

Dal 14 al 22 giugno si terranno varie iniziative (in occasione dell’ottavo centenario di San Domenico) presso il Convento o il chiostro di San Domenico Piazza San Domenico 13 Bologna,tutte visibili on line sul canale Youtube ‘Centro San Domenico Bologna’

14 giugno 2021
ore 21 Concerto per un amico Le ali del suono in ricordo di padre Michele Casali nel 17° anno della Sua dipartita e, musiche di J.S. Bach e G.A. Perti eseguite da Cappella Musicale del Rosario e dai Solisti della Cappella Musicale del Rosario,introduce Giuseppe Barzaghi O.P.

15 giugno 2021
ore 21 A tavola con San Domenico. Parlare a tavola. Con Jean Paul Hernandez, gesuita, e Giuseppina Muzzarelli, Dipartimento di Storia Culture Civiltà Alma Mater .

22 giugno 2021
ore 21 A tavola con San Domenico . Ri-trovarsi a tavola. Con Matteo Maria Zuppi Arcivescovo di Bologna e Don Maurizio Marcheselli ,Facoltà Teologica Emilia- Romagna.

Lunedì 14 giugno 2021
ore 18 – Villa Aldini, via dell’Osservanza Il lungo viaggio di Cip e Tigre. Presentazione del libro Il lungo viaggio di Cip e Tigre di Fabrizio Tonello e Aurélia Higuet (Carthusia, 2021). L’autore Fabrizio Tonello ne parla con Veronica Ceruti – Bologna Biblioteche, Flavia Cristiano – IBBY Italia, Maria Benassi – Bologna sulla Rotta. Introduce e coordina Antonella Agnoli, Associazione Famiglie Accoglienti. Il lungo viaggio di Cip e Tigre è un albo illustrato che tratta il fenomeno delle migrazioni e si ispira alle vicende della cosiddetta “rotta balcanica”, percorsa da migliaia di profughi che cercano di arrivare in Europa. Narra di un viaggio difficile e di un incontro tra la gattina norvegese Cip e una tigre solitaria, completamente fuori posto tra le fredde montagne innevate. Decidono di mettersi in cammino insieme, però la strada è piena di ostacoli: fame, muri, fili spinati e frontiere invalicabili sorvegliate da soldati armati. Durante la loro avventura si imbattono in altri viaggiatori, che condividono la loro sorte di profughi migranti. Chissà quale sarà il loro destino e se le strade percorse li porteranno verso una meta sicura e accogliente… “In molti stanno facendo lo stesso lungo viaggio. Né il freddo né la neve possono fermare i migranti che vogliono arrivare in Europa.”
Evento promosso da Biblioteca Amilcar Cabral a inosservanza progetto di Archivio Zeta per Bologna Estate 2021

L’Italia che ripudia la guerra
Il 1 giugno vi è stato un interessante incontro online il dal titolo “L’altro 2 Giugno,l’Italia che ripudia la guerra: L’Europa alla guerra (dei migranti). Armi e conflitti,diritti violati,confini violenti”, realizzato dal Portico della Pace, network di collegamento di associazioni bolognesi impegnate sul tema della pace. L’incontro si può rivedere sul canale Youtube ‘Portico della Pace Bologna’.

Israele e Palestina oggi
Ci scrivono da ‘Nevè Shalom’ “Cari amici, nelle ultime settimane, abbiamo sentito il sostegno di persone di tutto il mondo che ci hanno supportato nella nostra scelta di vivere in pace e solidarietà. Nel dramma e nel caos dell’ultimo mese, molti di noi inoltre hanno sentito un barlume di speranza: una sensazione che le cose sono cambiate e non possono tornare come prima. Mentre gran parte del mondo ha visto la distruzione di proprietà a Lod, o ha letto dello stato di emergenza lì, potrebbe non aver letto dello sciopero arabo pacifico, nazionale, di un giorno, o del sostegno pubblico che questo sciopero ha raccolto da diverse grandi aziende di Israele. Non ha letto le dichiarazioni rilasciate dal sistema medico – nel quale medici palestinesi ed ebrei lavorano fianco a fianco e trattano tutti allo stesso modo – o dal Ministero dell’Educazione che ha iniziato a pubblicare messaggi che parlavano di tolleranza attraverso insegnanti di lingua araba (compresa una delle nostre maestre elementari, Nadwa). Certo, non possiamo riparare i danni di anni di negligenza e discriminazione da un giorno all’altro, ma siamo ben consapevoli dei pericoli se smettiamo di provarci del tutto. Coloro che hanno scelto di dedicare la loro vita personale e professionale alla lotta nonviolenta per la giustizia, l’uguaglianza e la pace, che vivono in una comunità intenzionalmente mista, che insegnano nelle nostre scuole e si diplomano nei nostri corsi con la volontà di creare un cambiamento positivo: possiamo fare noi da guida, mostrare al resto del Paese come si può fare a vivere in pace.” Altre informazioni sul sito http://www.oasidipace.org/cms/196-sostienici/443-sostienici?