Il 3 giugno scorso i due giovani, Moises Pirela di origine venezuelana e Yang Jing Xiao di origine cinese, sono stati fermati da agenti in borghese della Polizia in c.so Marconi angolo via Nizza

Le circostanze del fermo e della traduzione dei due giovani negli uffici di Polizia sono state filmate dai passanti, segno che la vicenda li ha insospettiti al punto da filmarla.

I video sono stati pubblicati da Corriere Torino e da La Repubblica Torino, la replica della Questura è stata: “normale controllo”.

La ragazza nel video e molto spaventata e questo pone certamente degli interrogativi sullo stato d’animo delle persone di origine straniera in Italia.

Questi eventi pongono anche molti interrogativi sull’ordine pubblico, sui criteri di prevenzione del crimine, su quanto sia opportuno che persone di origine straniera vivano una condizione di paura, su  come questo incida sulla pace sociale, condizione sostanziale affinché ci sia una buona convivenza sociale.

Occorre anche interrogarsi su quale sia il livello di discrezionalità di cui dispongono gli agenti delle forze dell’ordine, anche alla luce delle dichiarazioni del Questore De Matteis rilasciate a La Stampa lo scorso agosto 2020.

Sacrosanta la lotta alla delinquenza, ma questo presuppone la responsabilità individuale e non collettiva: va perseguito l’idividuo che delinque, presuppore che una categoria di persone, semplicemente perché tale, abbia tendenza a delinquere è un arbitrio senza fondamento.

L’atteggiamento dei passanti è anche emblematico riguardo all’immagine che gli agenti hanno dato di sé e del corpo di appartenenza: il rischio è la rottura del patto di fiducia tra i cittadini e chi dovrebbe tutelarli.

La fiducia dei cittadini nelle Istituzioni non è mai stata così bassa, il rischio è di inficiare concretamente il lavoro di operatori delle forze dell’ordine che agiscono con professionalità.

E no, non è un fatto isolato: la morte di Moussa Balde, la vicenda di Amadou Toure, la vicenda che coinvolge questi due giovani, hanno punti in comune: l’arbitrarietà utilizzata da organi istituzionali nei confronti degli stranieri.

Ci risulta che le autorità cinesi in Italia si siano interessate al caso.

Il 13 giugno alle 17 in piazza Carlo Alberto a Torino ci sarà una manifestazione in solidarietà per Moises e Yang Jing; le motivazioni della manifestazione:

Il 3 Giugno 2021, alle 17:30, nei pressi di Porta Nuova, due persone sono state fermate, aggredite, minacciate di morte, sequestrate e perseguite nei locali della polizia ferroviaria.
In uno Stato che si definisce libero, e in un momento storico in cui la liberta di circolare è ritornata di primo piano per altre ragioni, Moises Pirela e Yang Jing Xiao, “la sua fidanzata” (così la stampa la nomina, eliminandone persino la dignità del nome), non avevano colpe se non una cittadinanza diversa da quella italiana: venezuelano lui e cinese lei.

“Resistenza a un normale controllo” e “errore durante la ricerca di due criminali della stessa nazionalità” sono stati tra i maldestri tentativi della polizia di riparare a un gravissimo atto di razzismo e violenza capillare: è sufficiente osservare le riprese della scena per rendersi conto che si è trattato di un puro episodio di terrore armato.

Noi non vogliamo solo esprimere la nostra solidarietà a chi ha subito questo trattamento incompatibile con qualsiasi stato di diritto: vogliamo soprattutto alzare la voce e dire che non si tratta di un caso isolato, l’ennesimo caso isolato.

E’ ora di riconoscere una volta per tutte, pubblicamente e istituzionalmente, che questo paese vive in un clima di razzismo sistematico e di violenza armata per le strade.

Non ci arrenderemo finché ciò non sarò riconosciuto.

Finché ci saranno stranierƏ trattatƏ in questo modo, saremo tuttƏ stranierƏ.

La lettera Ə (shwa) è usata nel linguaggio moderno come il neutro per eccellenza, ovvero la desinenza che include tutte le identità di genere.