Questa mattina, sabato 20 marzo, si è svolto di fronte al Gup di Palermo Lorenzo Iannelli l’udienza preliminare che ha visto imputato l’ex Ministro degli Interni, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso che coinvolse la nostra imbarcazione nel corso della sua Missione 65.

La vicenda si riferisce ai fatti accaduti ad agosto del 2019, quando il nostro rimorchiatore, l’Open Arms, dopo aver soccorso 163 persone durante tre diverse operazioni di salvataggio, rimase 21 giorni in mare prima di raggiungere un place of safety, 7 dei quali di fronte alle coste di Lampedusa.

Di fronte al Gup Iannelli sono intervenuti l’ex Ministro Salvini, che ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee sulla vicenda, il Procuratore Dottor Lo Voi, la Procuratrice Aggiunta Dottoressa Sabella e il Sostituto Dottor Ferrara, che durante un lungo intervento, hanno ribadito la gravità delle accuse rivolte all’ex Ministro e chiesto il rinvio a giudizio per entrambi i capi d’accusa (sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio). Dopo aver ascoltato i rappresentanti legali delle parti civili, il Gup Iannelli ha disposto un rinvio al 17 di aprile, giorno in cui, dopo la presentazione delle conclusioni della Difesa, deciderà se andare a dibattimento.

Augurandoci che si proceda per l’accertamento della verità, ribadiamo, associandoci alle conclusioni della Procura, che la violazione dei diritti di donne, uomini e bambini vulnerabili è un reato che deve essere perseguito e che nessuno, tanto meno un Ministro della Repubblica, può derogare ai principi su cui si fondano le nostre repubbliche democratiche.