L’impegno del New Mexico per convertire gli edifici locali all’energia solare getta le basi per un futuro all’insegna dell’autosufficienza energetica nelle comunità.

Di April M. Short

Il forte impatto del COVID-19 sull’economia sta causando un aumento significativo di senzatetto in tutti gli Stati Uniti. In New Mexico i dati erano già preoccupanti prima dell’inizio della pandemia: la percentuale di senzatetto è aumentata del 27% fra il 2018 e il 2019, raggiungendo “il punto percentuale più alto” nel paese, come riporta il Dipartimento delle Politiche Abitative e dello Sviluppo Urbano degli Stati Uniti nel Rapporto annuale sulla valutazione dei senzatetto al Congresso del 2019.

Un importante passo verso l’adozione di soluzioni sostenibili a favore dei senzatetto è rappresentato dall’impegno congiunto della comunità e dall’istituzione di una raccolta fondi, creata per fornire energia solare a Casa Milagro, un rifugio per senzatetto di Santa Fe che offre 12 posti letto e si estende per 2,5 acri (ca. 1 ettaro). L’organizzazione, fondata nel 1995, fornisce una sistemazione ai senzatetto del New Mexico e non solo, dove le persone possono trovare solidarietà, cure e sicurezza.

“Siamo un gruppo di persone che si sono unite per dare supporto a chi non ha più una casa”, ha detto Desirée Bernard, direttrice esecutiva di Casa Milagro in un video per la raccolta fondi dedicato al progetto.

Casa Milagro aiuta membri della comunità che si sono ritrovati senza un alloggio e che devono affrontare problemi legati alla salute mentale, offrendo loro sostegno. L’impegno volto ad alimentare l’edificio con l’energia solare è un tassello verso la sostenibilità, che per questa organizzazione è una parte fondamentale del progetto.

Il piano prevede l’installazione, a cura dell’azienda locale di energia solare Positive Energy Solar, di pannelli solari da 16 kilowatt a Casa Milagro. Questa installazione coprirà l’utilizzo annuale di elettricità della casa di accoglienza e si sostituirà alle forniture mensili di energia elettrica, permettendo all’organizzazione di dedicare quella parte di budget alla cura e al sostegno dei residenti della struttura.

All’inizio del video per la raccolta fondi vediamo Cris, un ospite della struttura che parla di quanto tutti i residenti siano “emozionati” all’idea che Casa Milagro diventi energeticamente autonoma.

“La comunità locale non ci ha accolti da subito. Ora Casa Milagro viene invece vista con altri occhi e le persone si rivolgono a noi per avere consigli sulla gestione. Vogliono sapere come ci siamo riusciti e come abbiamo trasformato una situazione negativa in un centro comunitario vivace e alimentato dall’energia solare. Abbiamo grandi ambizioni, puntiamo sull’energia solare”, ha aggiunto Cris.

Nic, un altro residente, afferma nel video che “Casa Milagro ti fa sentire al sicuro. È qualcosa che difficilmente provi quando sei un senzatetto, perché non hai familiari con te. Una delle prime cose che si perde è la fiducia delle persone perché, in una società come la nostra, come facciamo a permetterci di avere i senzatetto? Ogni forma di povertà è una violenza. Una delle cose che fa Casa Milagro è tirarti fuori dall’antro della paura. Ti fa sentire al sicuro. Ti restituisce la dignità e ti dà lo spazio per diventare un membro attivo della società in un modo che ti fa stare bene”.

La campagna iniziale di raccolta fondi per alimentare a energia solare Casa Milagro puntava a raccogliere 57.000 dollari dalla comunità locale in 57 giorni. Tuttavia, appena un giorno dopo la decisione di lanciare la raccolta fondi a marzo del 2020, la governatrice del New Mexico Michelle Lujan Grisham ha emesso le prime ordinanze sullo stato di emergenza da COVID-19, e l’iniziativa è stata messa in pausa. Al momento della pubblicazione di questo articolo Casa Milagro ha raccolto circa un terzo dei fondi necessari a finanziare il progetto, come riporta Mariel Nanasi, direttrice di New Energy Economy (NEE), un’organizzazione del New Mexico che sostiene soluzioni alternative ai modelli di sfruttamento della produzione energetica. Nell’ambito della campagna per la conversione di Casa Milagro all’energia solare, NEE sta contribuendo alla raccolta fondi per il progetto, che è a sua volta parte di SOL for All!, un’iniziativa di respiro più ampio che si impegna a fornire energia solare agli edifici della comunità locale tramite iniziative di raccolta fondi.

“Desirée fa un lavoro fantastico. Nella struttura c’è un giardino biologico, si respira l’arte, c’è uno spirito di comunità, le persone hanno la possibilità di vivere in modo sano. È un luogo modello, è per questo che volevamo dare il nostro aiuto”, afferma Nanasi.

Dal 2011 NEE organizza ogni anno campagne per incentivare l’energia solare nel New Mexico, tra cui i progetti per il Crownpoint Chapter House della Riserva Navajo, il Centro Intergenerazionale Taytsugeh Oweengeh a Tesuque (compreso un centro per anziani), il Centro Sociale Hahn di Cochiti, piccole fattorie e diverse caserme dei pompieri nella zona di Santa Fe, più altri progetti. Nanasi afferma che questi progetti hanno un doppio scopo: dimostrare la fattibilità dell’uso pubblico di energie alternative e rendere le comunità locali e le organizzazioni partecipi nel fare luce su questioni sociali e ambientali importanti.

Nanasi aggiunge che portare le caserme dei pompieri e i vigili del fuoco a sposare la causa dell’energia solare ha favorito il cambiamento di alcuni comportamenti e ha influenzato le nuove politiche energetiche in New Mexico. Dopo avere convertito all’energia solare la caserma di Tesuque nel 2013, la bolletta dell’energia elettrica è diminuita, passando da oltre 115 a 8,65 dollari al mese. Dopo tre mesi, l’azienda di fornitura energetica ha inviato alla caserma un conto di 11 dollari per eccesso di produzione di energia solare. Questo fatto ha suscitato l’interesse dei funzionari della contea di Santa Fe, e da quel momento in poi la contea ha impiegato i fondi statali per alimentare a energia solare ogni singola caserma dei pompieri. Nel 2013 la commissione ha anche approvato una direttiva a sostegno dei progetti di energia solare della comunità.

“Questi progetti non sono semplicemente fantastici in tutto e per tutto, ma hanno anche portato a cambiamenti importanti nelle politiche. E c’è dell’altro: l’unico progetto sull’energia solare per cui l’ex governatrice repubblicana Susana Martinez abbia mai acconsentito l’esborso di capitale è stato il progetto di energia solare per la contea di Santa Fe, perché le è stato chiesto dai pompieri”, ha aggiunto Nanasi.

Ogni installazione di pannelli solari è seguita dalle celebrazioni della comunità. Nanasi dice che quei festeggiamenti, insieme alle altre occasioni in cui la comunità si mobilita grazie ai progetti per l’energia solare, hanno avuto un effetto a catena con altri progetti simili.

“Una volta che aderisci al tuo primo progetto di energia solare e le persone lo notano, la percezione di ciò che è possibile viene messa in luce, e poi le persone pensano ‘Partecipiamo a un altro, e a un altro ancora’”, ha aggiunto.

Il prossimo progetto di New Energy Economy vede protagonista il centro didattico nonprofit Keres Children’s Learning Center, dove viene applicato il metodo Montessori. Il centro ha come obiettivo l’insegnamento della lingua indigena Keres ai bambini e alle famiglie di Cochiti, oltre a preservare la cultura, il retaggio e gli insegnamenti degli indigeni. Nanasi racconta che questi progetti per l’energia solare si prestano bene alle scuole, dal momento che utilizzano l’elettricità soprattutto durante il giorno, quando l’energia solare è più forte. Prevede che i progetti locali fioriranno in tutto il paese e non solo. Inoltre aggiunge che, siccome il modello su cui si basa la sua organizzazione è incentrato sul crowdfunding su Indiegogo, è facilmente replicabile.

Nell’ottobre 2020 l’ONU ha segnalato che il continuo immobilismo dei leader mondiali di fronte alla necessità di invertire la marcia sulla crisi climatica trasformerà il pianeta in un “inferno invivibile” per milioni di persone. In un contesto di crisi climatica sempre peggiore, è necessario passare prima possibile a risorse energetiche alternative, meno estrattive e nocive. Nanasi afferma che la teoria del cambiamento portata avanti dalla sua organizzazione è fondata su due aspetti: da un lato la lotta contro l’espansione di petrolio, gas, carbone e industrie nucleari; dall’altro la dimostrazione di ciò che è realizzabile a livello locale per spingere la società verso l’uso di energia rinnovabile al 100%.

Nanasi inoltre ha aggiunto: “abbiamo vinto delle cause in tribunale contro il servizio pubblico del New Mexico. Hanno chiesto per tre volte l’autorizzazione a costruire nuovi impianti a gas, e ogni singola volta abbiamo avuto la meglio su di loro. Non solo ci concentriamo su come far risparmiare denaro alla gente, ma anche su come impedire ulteriori investimenti nei combustibili fossili. Dobbiamo opporci all’estrazione intensiva, attività che, purtroppo, il nostro paese sta ancora svolgendo. Non solo le compagnie energetiche stanno estraendo uranio, carbone, gas e petrolio dal terreno causando devastazione e distruzione in modo evidente, stanno anche estraendo le risorse che appartengono a questa gente per darle all’1% più ricco. Le compagnie energetiche sono fra le aziende più ricche del pianeta. Hanno più soldi della maggior parte dei paesi, anche messi insieme. E noi che cosa otteniamo da tutto ciò? Non solo la distruzione del clima, ma anche l’erosione della democrazia”.

Ha aggiunto che lottare contro ciò che è sbagliato è solo la metà di ciò che è necessario al cambiamento.

“Dobbiamo anche dimostrare che cos’è possibile. Siamo una non-profit piccolissima, ma portiamo avanti da anni questi progetti per l’energia solare perché vogliamo arrivare a un’energia localizzata e decentralizzata che porti all’autosufficienza”.

Questo articolo è stato prodotto da Local Peace Economy, un progetto dell’Independent Media Institute.

Traduzione dall’inglese di Cinzia Simona Minniti. Revisione di Thomas Schmid


April M. Short è una redattrice, giornalista e documentarista. Scrive per Local Peace Economy, un progetto dell’Independent Media Institute. Ha lavorato come caporedattrice di AlterNet ed ha ricevuto riconoscimenti per il suo lavoro come scrittrice senior al settimanale californiano Santa Cruz. I suoi articoli sono stati pubblicati da San Francisco Chronicle, In These Times, Salon e molti altri.