Il 5 febbraio la Camera pre-processuale della Corte Penale Internazionale ha stabilito che la Corte stessa è competente a prendere in esame possibili crimini commessi nei Territori occupati palestinesi a partire dal 13 giugno 2014. Ciò in quanto “la giurisdizione territoriale della Corte sulla situazione in Palestina, stato parte dello Statuto di Roma, si estende ai territori occupati da Israele nel 1967”.
Questa decisione apre la strada a una possibile indagine del massimo organo della giustizia internazionale sulle denunce di crimini di guerra nei confronti di Israele relativi agli insediamenti illegali in Cisgiordania, di crimini contro l’umanità come la persecuzione, l’espulsione e il trasferimento forzato e del crimine di apartheid contro la popolazione civile palestinese della Cisgiordania inclusa Gerusalemme Est.
La Corte Penale Internazionale potrà inoltre indagare su possibili crimini commessi da Israele e da gruppi armati palestinesi nel 2014 durante l’attacco nella Striscia di Gaza e nel corso delle proteste della cosiddetta Grande Marcia del Ritorno del 2018 e del 2019, nonché sulle denunce a carico delle autorità palestinesi relative a casi di tortura e al sostegno agli attacchi contro civili israeliani.