É di pochi giorni fa la notizia dell’insediamento del nuovo Governo Draghi e della creazione del nuovo e tanto atteso ministero: il Ministero della Transizione Ecologica.
La notizia appare subito come positiva, per poi constatare al più presto che nessun superministero è stato creato, ma è semplicemente un nuovo nome per quello che era il Ministero dell’Ambiente, con qualche delega in più sul fronte energetico.

Un’altra cosa che ci lascia subito sgomenti è la scelta della figura messa a capo di questo ministero: il Ministro Cingolani, uno scienziato di fama internazionale esperto di intelligenza artificiale e nanotecnologie, responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo S.p.A, azienda a partecipazione statale attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza.

Le nostre prime reazioni?
– Come potrà una persona senza specifiche competenze nel campo dell’ecologia assicurarci una transizione in equilibrio con gli ecosistemi e che tuteli la biodiversità?
– Come potrà una persona che ha liberamente scelto di lavorare per un’azienda che produce armi condurci verso una transizione che sia guidata dai nostri principi di giustizia climatica e che dunque sia equa per le persone?
– Come potrà una persona che ha dichiarato alla rivista di Eni “l’eolico, come il fotovoltaico, non è immune da impatto ambientale (a lungo andare si riempirebbe il pianeta di silicio e metallo). In questo momento il gas è uno dei mali minori: nel medio e lungo termine la risorsa più sostenibile” guidarci verso un futuro 100% rinnovabile?

Non abbiamo ancora delle risposte a questi interrogativi e le avremo solo dopo che avremo visto all’opera il nuovo Ministro, e che speriamo vedere all’azione insieme ai ministeri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e Trasporti, dell’Agricoltura e delle Foreste, ministeri dove vengono prese alcune delle decisioni che più impattano sul clima e sull’ambiente, e dunque sul nostro futuro.

Ci teniamo però a ribadire che le nostre richieste sono sempre le stesse e sono sempre più valide.
La transizione che vogliamo mette al centro l’ambiente e le persone, e non rimane nelle mani di pochi. Mette al centro le lavoratricI e i lavoratori, le studentesse e gli studenti. Mette al centro le/i più debol*, le/gli sfruttat* e mette ai margini i miliardari e chi inquina speculando sulla nostra vita e sui nostri territori.

Venerdì 19 febbraio alle 16 – ad un mese esatto dal prossimo Sciopero Globale per il Clima – saremo nuovamente in piazza in tutta Italia e a Roma davanti Montecitorio per riportare le nostre rivendicazioni al nuovo Governo: BASTA SOLDI PUBBLICI A FONTI FOSSILI, ARMI E GRANDI OPERE.

Non lasceremo che questa “transizione ecologica” sia la più grande operazione di greenwashing e che con i soldi del Next Generation EU venga foraggiato nuovamente il solito sistema distruttivo e inquinante.

CHI DISTRUGGE IL PIANETA NON PUÒ AIUTARCI A RIPARTIRE!

Fridays For Future