L’ex-vicepresidente del Venezuela, José Vicente Rangel, è morto questo venerdì nella sua nativa Caracas all’età di 91 anni. Dallo scorso 11 dicembre circolava la voce che Rangel fosse morto; voce in seguito smentita dal leader del PSUV, Diosdado Cabello, che ha affermato che l’ex vicepresidente era in cattive condizioni di salute, ma “lotta come un guerriero per migliorarsi”. La battaglia l’ha persa ieri mattina.

Giornalista, politico, intellettuale ed ex vice presidente, Rangel era nato a Caracas il 10 luglio 1929, anche se ha studiato a Barquisimeto, nello stato di Lara. La sua attività politica è iniziata all’età di 16 anni, nell’Unione Repubblicana Democratica (URD) che si intensificò con la sua attiva opposizione al colpo di stato militare che rovesciò il presidente Rómulo Gallegos nel 1948.

Iniziò il corso di giurisprudenza presso l’Universidad de los Andes (ULA) e continuò i suoi studi presso l’Università centrale del Venezuela (UCV). Durante quegli anni venne arrestato dalle autorità militari per le sue attività politiche ed espulso dal paese.

Esiliato in Cile, ha proseguito i suoi studi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Cile, e successivamente in Spagna, presso l’Università di Salamanca, laureandosi poi all’Università di Santiago de Compostela.

Nel 1958 torna in Venezuela dopo la caduta della dittatura militare di Marcos Pérez Jiménez, e viene eletto deputato al Congresso per cinque legislature consecutive, in rappresentanza dei partiti di sinistra: Movimiento al Socialismo (MAS), Partido Comunista de Venezuela (PCV) e il Movimento Elettorale Popolare (MEP).

Ha corso tre volte, senza successo, come candidato alla presidenza della Repubblica alle elezioni tenutesi nel 1973, nel 1978 (entrambe dal partito MAS) e nel 1983 (dal MEP, PCV, tra le altre organizzazioni). Insieme alla sua attività politica, ha anche esercitato la professione legale.

Come giornalista Rangel si è occupato di vari temi, ma tra i più significativi vi è l’indagine sulle violazioni dei diritti umani in Venezuela tra il 1960 e il 1970, raccolta nel libro Expediente Negro . Rangel è stato due volte vincitore del Venezuelan National Journalism Award .

Negli anni ’90 ha praticato il giornalismo radiofonico, in televisione e in spazi stampa fino a quando è stato chiamato a far parte del gabinetto del primo governo del presidente Hugo Chávez a partire dal febbraio 1999. Dal mese dello tesso anno sarà Ministro degli Affari Esteri fino al febbraio 2001, quando è stato nominato Ministro della Difesa. Ha guidato il primo grande viaggio internazionale, che Chávez ha compiuto in visita a tutti i paesi membri dell’OPEC, nonché la creazione del vertice di Caracas per finalizzare gli accordi tra i Paesi membri sulla necessaria diminuzione della produzione di petrolio e quindi aumentare il suo prezzo nei mercati internazionali.

Nel 2001 ha diretto il Ministero della Difesa ed è diventato il primo civile a ricoprire quella carica in Venezuela, fino a maggio 2002, quando è stato nominato Vicepresidente della Repubblica, in sostituzione di Diosdado Cabello. Durante il colpo di stato dell’aprile 2002, ha fatto parte della resistenza che ha portato avanti la reazione popolare.

L’8 gennaio 2007 ha lasciato la vicepresidenza del Paese e ha ricevuto una copia della spada del Libertador Simón Bolívar in riconoscimento del suo ruolo responsabile in politica. Nel marzo dello stesso anno riprese il suo programma televisivo “José Vicente Hoy” e il suo primo ospite fu lo stesso Hugo Chávez.

Il 17 dicembre ha abbandonato questo spazio, esattamente un giorno prima dell’anniversario della morte del Libertador Simón Bolívar.