Alla fine di ottobre il Consiglio Comunale di Glasgow ha votato a favore di una proposta per richiedere ai governi del Regno Unito e della Scozia di finanziare un progetto pilota per un Reddito di Base Universale (RBU). La proposta è stata avanzata dal tesoriere della città Ricky Bell, con il sostegno dei Verdi.

Ricky Bell ha dichiarato che la creazione di un reddito di base universale sarebbe un traguardo storico quanto l’introduzione nel Regno Unito del Servizio Sanitario Nazionale. Ha aggiunto che l’RBU rappresenterebbe un modesto pagamento incondizionato dato ad ogni cittadino con cadenza regolare.

“Credo che un reddito di base sarebbe il modo più efficace per ridurre la povertà, perché è il modo più diretto e trasparente”. Ha detto che esiste “un aumento enorme” della povertà tra i lavoratori e che il paese dovrebbe “iniziare a pensare in modo più creativo al nostro rapporto con il lavoro”.

La “rete di sicurezza di un RBU” permetterebbe alle persone di trasformare i loro hobby in attività commerciali, di tornare a scuola o all’università per studiare, di rimanere a casa per crescere i propri figli, di occuparsi dei genitori anziani o diventare volontari nelle loro comunità, ha detto Ricky Bell.

“Il Reddito di Base Universale non è una panacea per guarire tutti i mali, ma sarà un passo avanti verso una Scozia molto più equa. E’ la volontà politica che manca”, ha aggiunto. “Quando volevamo fondi per salvare le banche durante il crollo del mercato azionario, li abbiamo trovati. Quando volevamo fondi per fare la guerra illegale all’Iraq, li abbiamo trovati. Ma in qualche modo quando vogliamo il denaro per creare una vita migliore per i nostri cittadini non riusciamo a trovarlo”.

Kim Long dei Verdi scozzesi ha dichiarato che il loro obiettivo è “combinare il Reddito di Base Universale con una tassazione progressiva, in modo che i più ricchi contribuiscano molto di più alle casse pubbliche”. L’RBU fornirà stabilità di fronte all’insicurezza del lavoro. Combatterà efficacemente la mancanza di alloggi, la povertà cronica e tutte le forme di povertà”.

Ulteriori informazioni si possono trovare in questo articolo del Glasgow Times.

Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid

Revisione di Anna Polo