Ricerca trasparente, collaborazione tra stati, sospensione dei brevetti, senza ripetere gli errori del passato. Solo così si potrà arrivare a un vaccino contro il Covid-19 veramente accessibile a tutti. Queste le richieste del Manifesto “Nessuno si salva da solo” di Medici Senza Frontiere (MSF) perché il diritto alle cure contro il coronavirus sia davvero garantito. Per dare forza a queste istanze si può aderire su www.msf.it/manifestocovid19. Tra i primi a unire la propria voce, anche Claudio Bisio, Sabrina Ferilli e Valerio Mastandrea.

 Se da un lato è incoraggiante vedere come alcuni governi e attori internazionali parlino spesso del vaccino contro il Covid-19 come di un bene pubblico, è essenziale che i meccanismi che regolano la cooperazione tra stati e le modalità di distribuzione e di accesso a questo prodotto, una volta disponibile, siano chiaramente definiti in modo da garantire equità e inclusione di tutti i paesi. Per MSF persiste una reale preoccupazione che si instaurino meccanismi a più livelli, in cui gli stati economicamente più forti si possano assicurare un vantaggio e una maggiore libertà di utilizzo del vaccino, rispetto agli stati più deboli.

Ascoltiamo ogni giorno dichiarazioni sulla necessità che cure e vaccini siano beni comuni accessibili a tutti, ma le iniziative fin qui messe a punto non indicano chiaramente quali strumenti concreti saranno resi disponibili per consentire equità e inclusione per tutti i Paesi, mentre assistiamo alla corsa di singoli paesi ad accaparrarsi quote di vaccini già in fase di sperimentazione. La partita contro il Covid-19 è ancora tutta da giocare e per vincerla a livello globale bisogna assicurare l’accesso al vaccino e alle cure per tutti, in tutto il mondo” dichiara la dr.ssa Stella Egidi, responsabile medico di MSF, impegnata nella risposta al coronavirus in Italia.

Il Manifesto di MSF affronta anche il tema della trasparenza sui contributi pubblici ricevuti dall’industria farmaceutica a cui “non deve essere lasciata libera iniziativa nella definizione del prezzo e della distribuzione del futuro vaccino”.

La pandemia di Covid-19 ha sconvolto i sistemi sanitari più avanzati al mondo mostrando ancora di più quanto la salute sia un bene pubblico primario che nessun paese può mettere in secondo piano e che le malattie non conoscono frontiere. MSF, impegnata in prima linea contro il Covid-19 in Italia e in oltre 70 paesi e che da quasi 50 anni porta cure mediche dove non ci sono, assiste ogni giorno al pesante impatto che questa pandemia sta avendo sui sistemi sanitari più fragili, privi degli strumenti necessari per curare i pazienti e contenere la diffusione della malattia.

La situazione particolarmente critica di paesi come il Brasile, il forte aumento dei casi in India o il riaccendersi di nuovi focolai in Cina o Corea, dimostrano chiaramente quanto questa pandemia possa essere sconfitta soltanto adottando un approccio globale e coordinato basato su trasparenza e condivisione dei saperi” aggiunge la dr.ssa Egidi di MSF. “La presenza del Covid-19 in una parte del mondo continuerà ad impattare pesantemente anche gli altri paesi in una catena senza fine. Non ripetiamo gli errori del passato e diamo spazio alle cure per tutti: le terapie antiretrovirali che già dagli anni 90’ hanno drasticamente ridotto il numero dei decessi da HIV/AIDS nei paesi ricchi, sono arrivate a prezzi accessibili in Africa con dieci anni di ritardo provocando milioni di morti che potevano essere evitate”.

 In oltre venti anni di attività la Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF, attraverso battaglie legali, mobilitazioni della società civile e azioni dirette nei progetti sul campo, ha contribuito a rendere accessibili le cure per diverse malattie come l’HIV, l’Epatite C e recentemente la Tubercolosi multiresistente e ora la nuova sfida è rappresentata dal Covid-19.

Nel Manifesto “Nessuno si salva da solo” MSF chiede in particolare:

  • Una collaborazione tra Stati e una condivisione delle conoscenze nel campo della ricerca del vaccino e dei prodotti farmaceutici contro il Covid-19, per sostenere la ricerca e lo sviluppo di strumenti diagnostici e terapeutici a beneficio di tutti e per garantire piena equità nell’accesso e distribuzione di questi presidi sanitari a tutti i paesi;
  • Una sospensione dei brevetti e altri monopoli che creano barriere all’accesso ai farmaci, colpendo soprattutto i sistemi sanitari più fragili;
  • Garantire un vaccino per tutti come condizione fondamentale per consentire che si sviluppi una vera “immunità di gregge” e arginare un’emergenza di salute pubblica globale. Perché i virus travalicano i confini e nessun paese si salverà da solo.

  

Ancora oggi milioni di persone al mondo muoiono per malattie prevenibili e curabili, perché non riescono ad accedere a cure essenziali per molti ancora inadeguate, inaccessibili o troppo costose. Per continuare a sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica perché il diritto alla salute sia davvero garantito, MSF ha lanciato in Italia la campagna “Non chiediamo mica la Luna per chiedere che l’accesso alle cure, compreso il futuro vaccino contro il Covid-19, non sia fantascienza ma un diritto universale.

 

 

– TESTO INTEGRALE MANIFESTO MSF “NESSUNO SI SALVA DA SOLO” –

La partita contro il Covid-19 è ancora tutta da giocare. Per contenere e sconfiggere l’epidemia servono strumenti diagnostici adeguati, un vaccino e terapie efficaci. E serve che siano per tutti.

Fermiamo insieme la pandemia.

 

  1. Collaborazione tra Stati e ricerca trasparente

Mentre è incoraggiante vedere come nelle iniziative di governi e attori internazionali sia sempre più ricorrente il riferimento al vaccino contro il Covid-19 come a un bene pubblico, è essenziale che i meccanismi che regolano la cooperazione tra stati e le modalità di distribuzione e di accesso al vaccino, una volta disponibile, siano chiaramente definiti in modo da garantire equità e inclusione di tutti i Paesi. 

 

Esiste infatti una reale preoccupazione che si instaurino meccanismi a più livelli, in cui gli stati economicamente più forti si possano assicurare un vantaggio e una maggiore libertà di utilizzo del prodotto, rispetto agli stati più deboli.

In tempo di pandemia sarebbe auspicabile assicurare, con la necessaria coordinazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una condivisione trasparente dei saperi, degli accordi sulle proprietà intellettuali esistenti e dei contributi pubblici ricevuti dall’industria farmaceutica cui non deve essere lasciata libera iniziativa nella definizione del prezzo e della distribuzione del futuro vaccino.

D’altra parte, le Istituzioni internazionali devono arrivare a una chiara definizione delle procedure e delle regole in modo che i futuri prodotti medici sul Covid-19 siano disponibili e accessibili a livello globale.

  1. Sospensione dei brevetti

Per consentire un accesso globale al vaccino e a terapie efficaci contro il Covid-19, tutti i provvedimenti politici e legali esistenti, inclusi quelli che regolano i diritti di proprietà intellettuale nel commercio internazionale (i cosiddetti TRIPS) dovrebbero essere incoraggiati.

Per permettere la produzione locale di prodotti farmaceutici in tutto il mondo, deve essere promosso l’uso governativo di licenze obbligatorie. È indispensabile includere, sin da ora, nei diversi tavoli negoziali, anche i Paesi a medio e basso reddito per favorire una ricerca che tenga conto ugualmente delle istanze dei sistemi sanitari più fragili.

  1. Non ripetiamo gli errori del passato

Da quasi 50 anni i nostri medici vedono con i propri occhi quanto monopoli e prezzi elevati abbiano un impatto drammatico sulla salute delle persone. Per esempio, le terapie antiretrovirali che hanno sensibilmente ridotto il numero dei decessi da HIV/AIDS nei Paesi ricchi, sono sbarcate in Africa soltanto 10 anni più tardi con la produzione e l’esportazione delle prime versioni generiche indiane. Non possiamo permettere che accada di nuovo.

Il settore farmaceutico difficilmente andrebbe in crisi ne subirebbe perdite anche in caso di una severa regolamentazione dei prezzi.

  1. Un vaccino per tutti

L’accessibilità universale al vaccino contro il Covid-19 non è solo una questione di equità, ma è anche la precondizione necessaria per far sì che si inneschi il fenomeno noto come “immunità di gregge”, utile a scongiurare ondate epidemiche successive.

La probabilità che il virus possa circolare liberamente è inversamente proporzionale al numero delle persone vaccinate, che in un mondo globalizzato e interconnesso sappiamo essere cruciale. Immaginare di rimanere protetti dal proprio sistema sanitario e al sicuro dentro le proprie frontiere, oggi non è più concepibile: i virus valicano confini e la tutela della salute di tutti dipende dal modo in cui si organizzeranno le risposte globalmente. Nessun paese si salverà da solo. Non chiediamo mica la luna. Facciamo #spazioallecure

Firma qui: www.msf.it/manifestocovid19

#spazioallecure