Gli obiettivi di migliorare la salute del nostro pianeta per incrementare la qualità della vita e offrire prospettive di crescita e sviluppo sociale ed economico sostenibili che tutti vogliamo perseguire si scontrano con una proposta che fa, oltre che discutere, indignare per contenuti e tempistiche. La pdl N. 361 del 06/05/2020 a iniziativa del Consigliere Tale’ infatti ha come oggetto la “Modifica alla Legge Regionale 19 novembre 2012, n. 33 – Disposizioni Regionali in materia di apicoltura” ed è volta a modificare l’art. 8 della LR 33 del 19/11/2012 (Disposizioni Regionali in materia di apicoltura), introducendo la possibilità di autorizzare l’utilizzo di prodotti antimicotici sulle colture erbacee ed arboree anche durante il periodo di fioritura, con gravi conseguenze per la salute e la sopravvivenza di api, di altri insetti impollinatori e per l’ambiente.

E’ importante il periodo storico in cui ci troviamo che ci rende più consapevoli del legame profondo e inscindibile tra salute – natura – benessere economico e sociale. In tale contesto ci chiediamo: una proposta che permette di distruggere api, insetti impollinatori, biodiversità, equilibrio dell’ecosistema in nome di una presunta “produttività” che altro non è che una visione miope, sterile e illusoria di uno sfruttamento nel breve periodo a danno di una vera “produttività”, qualità e benessere anche a medio e lungo termine, una tale proposta, dicevamo, che permette l’utilizzo di pesticidi anche nel periodo della fioritura, attualmente vietato, con gravissime conseguenze per il pianeta e la nostra stessa sopravvivenza, che senso ha? Qual è la logica razionale alla base?

Numerosi studi scientifici dimostrano che l’utilizzo dei pesticidi è uno dei principali fattori delle morie delle api e degli insetti impollinatori che in 30 anni si sono ridotti dell’80% e che sappiamo essere indispensabili per la biodiversità e la nostra sopravvivenza. Ora più che mai c’è un’inversione di rotta perché la popolazione chiede di mangiare sano, il diritto alla salute e al lavoro, un ambiente più pulito dove l’equilibrio del sistema favorisca e rigeneri un’agricoltura che ora è alla fame, sfruttata, inaridita e insostenibile. Vogliamo che l’agricoltura torni ad essere il fulcro della nostra società e che possa garantire a chi ci lavora una redditività e la dignità della persona.

E’ obiettivo comune quello di aumentare l’agricoltura biologica che non è più solo una scelta ma una necessità per produrre cibo avendo cura del suolo, dell’acqua e della biodiversità e poter garantire reddito non solo nel breve ma anche nel lungo periodo.

La produzione agricola mondiale è a rischio a causa della moria delle api dato che dal loro ruolo essenziale dipende il 70% della produzione agricola, perciò all’apicoltura deve essere riconosciuta la funzione di base del sistema agricolo.

La Regione Marche con la Legge Regionale 19 novembre 2012, n. 33 riconosce l’apicoltura quale attività fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e per lo sviluppo delle produzioni agricole; la proposta di legge 361 in questione deroga i fondamenti su cui si basa l’agricoltura, come già avvenuto da una simile proposta del gennaio 2019 nella Regione Piemonte che ha causato grandi problemi agli apicoltori della stessa Regione, viste le denunce di spopolamento delle api, tanto da far intervenire la stessa Regione Piemonte nell’aprile 2020.

Le api garantiscono la produttività, la biodiversità e la salute in base a quanto riportato dai tecnici dell’Associazione Aspromiele. Le api, sostengono, sono una medicina per la salute delle persone e per la tutela dell’ambiente. Infatti svolgono inconsapevolmente e in modo gratuito l’attività di impollinazione senza la quale le piante non porterebbero frutti. Garantendo la produzione di buona parte del cibo consumato. Inoltre, la loro presenza e quella dei pronubi selvatici, che trasferiscono il polline da un fiore all’altro, salvaguardano la biodiversità del territorio.

L’Osservatorio Nazionale Miele, organismo nazionale di supporto nel settore apistico che associa Organizzazioni apistiche a livello nazionale e regionale parla di: “Emergenze APRILE 2020 – Numerose le segnalazioni di spopolamenti e morie sia in Piemonte che in Lombardia. In particolare la situazione in Piemonte appare piuttosto critica nelle provincie di Cuneo, Alessandria, Asti, Torino. Si ipotizza che la causa degli spopolamenti sia da ricondurre a trattamenti fitosanitari eseguiti in deroga…” e ancora: “Emergenze MAGGIO 2020 – In Piemonte continuano le criticità segnalate… ”

Gli APICOLTORI DEL PICENO l’11 maggio 2020 sostengono che la pdl N. 361 è inaccettabile e continuano: “Come apicoltori e come cittadini ci sentiamo indignati di fronte a tale prospettiva che riteniamo pericolosissima. ….. Chiediamo quindi, con forza, al Consiglio e alla Giunta Regionale delle Marche, non solo di rigettare qualsiasi tentativo di riduzione delle tutele oggi presenti ma di impegnarsi a promuovere un tipo di agricoltura e di gestione del territorio che vadano sempre più nella direzione di una crescente difesa e valorizzazione della salubrità dell’ambiente di cui siamo tutti parte vincolando i finanziamenti della Politica Agricola Comune al NON utilizzo di prodotti fitosanitari in agricoltura…”

Alla luce di quanto sopra, il Coordinamento Pesticidi Stop – Marche, composto da n. 57 entità (Gruppi di Acquisto Solidale e Associazioni Ambientaliste delle Marche) ha inviato una lettera il 22 giugno 2020 ai presidenti e ai componenti delle commissioni consiliari della Regione Marche che dovranno valutare la proposta in oggetto, chiedendo il ritiro della PDL n. 361 del 06/05/2020 ad oggetto “Modifica alla Legge Regionale 19 novembre 2012, n. 33 – Disposizioni Regionali in materia di apicoltura” e auspicando che la Regione Marche e le commissioni in indirizzo, tramite l’attività legislativa e regolamentare di competenza, siano orientate sempre di più alla promozione e diffusione di produzioni biologiche al fine di tutelare la salute delle persone e l’integrità dell’ambiente, all’attivazione di campagne di monitoraggio per valutare lo stato di salute delle api e degli altri insetti impollinatori e all’adozione di misure urgenti per fermare il loro declino.

Tutti stiamo andando in questa direzione, vedi l’iniziativa dei cittadini europei che chiedono alla UE di eliminare i pesticidi di sintesi e di sostenere gli agricoltori nella transizione, attraverso una raccolta firme per “Salvare le api e gli agricoltori”.

Vedi inoltre “Agrofarmaci addio: la tutela della natura secondo l’UE” da “L’informatore agrario”.

Condividiamo la necessità di sostegno e finanziamento all’agricoltura sana e biologica perché è essenziale per la sopravvivenza. Poiché è la natura che ci dà la vita occorre recuperare la cultura contadina, diffondere le buone pratiche agricole per la salvaguardia del territorio e la valorizzazione delle produzioni agricole.

Vogliamo che da quanto sta accadendo possa nascere qualcosa di utile e positivo e servire da lezione anche in futuro per capire quanto la salute sia al primo posto e quanto sia importante sostenere l’essenziale, un’agricoltura per la vita.

Coordinamento Pesticidi Stop – Marche