In questi momenti di incertezza, di forte accelerazione, di destabilizzazione senza precedenti, chiusi nelle nostre case, cercando di proteggerci da un nemico invisibile, abbiamo avuto uno scambio virtuale con alcuni amici a proposito di questa crisi, del futuro al quale aspiriamo e dell’importanza delle immagini per costruire il mondo che vogliamo.
Comincia la chiacchierata:
X._ Affronta il tema della difficoltà di molte persone nell’accettare che la situazione di crisi attuale sia stata generata in modo intenzionale. “C’è molta gente che non crede al fatto che la crisi sanitaria e il confinamento siano stati prodotti dallo stesso sistema. Può essere per una mancanza di mobilità di immagini o per ignoranza, però gran parte della popolazione continua a credere a quello che dicono i grandi mezzi di comunicazione, la televisione, la pubblicità etc, senza farsi domande sul grande inganno del quale siamo vittime”.
S._ Non crede che esista un unico potere che abbia generato questa congiuntura di crisi mondiale, ma crede che questa situazione sia frutto di un sistema violento e anti umanista, un sistema che avanza verso il disastro.
F._ Pensa che questo blocco dovuto al confinamento stia beneficiando le grandi corporazioni e il parastato. Mentre gli stati continuano a perdere potere e le banche indebiteranno stati e popoli. Questa situazione ci sta portando a un ulteriore indebolimento dei diritti di base del popolo come quello alla sanità, all’istruzione o ad avere una casa. Si tratta di una situazione nella quale, paradossalmente, invece di essere controllati dal personale sanitario, siamo controllati dall’esercito che favorisce l’ascesa dell’estrema destra.
Aggiunge che inoltre, hanno confinato la protesta, immaginiamo che dopo la crisi sanitaria, ci sarà una crisi economica che colpirà in modo particolare i più svantaggiati e in seguito, produrrà esplosioni sociali. Abbiamo vissuto mesi durante i quali nessuno poteva dire o fare niente perché eravamo confinati, ma la situazione adesso sta esplodendo. Stanno avendo luogo molti avvenimenti critici dal punto di vista economico e sociale. Dobbiamo usare le reti sociali perché il mondo come lo conoscevamo prima, non tornerà.
E._Afferma che questa pandemia è congiunturale, che in realtà il sistema era in bilico da tempo, ora entra in crisi la globalizzazione e tutto questo rappresenta un’occasione per produrre più denaro e mantenere un po’ di più il sistema.
M._ “Il fatto che questa crisi sia stata intenzionale o no da parte di qualche potere, è difficile da definire e inoltre, è qualcosa su cui non possiamo intervenire, mentre possiamo chiederci cosa ciascuno di noi può fare in questa situazione”.
R._ Commenta: “è importante osservare se le immagini sulle quali mi concentro, mi aprono o mi chiudono rispetto all’avvenire. Cambia molto se le immagini che occupano i miei pensieri mi trasmettono timore, sfiducia, il nonsenso o se mi riportano a un registro di speranza, di risolutezza ed elevazione”.
M._Propone di immaginare come sarebbe il mondo che vorremmo costruire. Perché il fatto che una gran quantità di gente inizi a immaginare un futuro più umano non è qualcosa da sottovalutare. L’immagine del mondo che vogliamo mobilizza azioni, nostre e altrui, nel mondo. Inoltre, è più interessante pensare alle opzioni future, rispetto a ciò che ormai è passato.
X._ “L’idea del mondo che io desidero, inizia con l’uscire dal gregarismo stupido, dalla mancanza di interrelazione. Dovremmo motivare tutti a condividere le nostre visioni più care per il futuro.
Nel mio caso, io vedo la fine del paradigma della conquista, un momento nel quale emerge l’altro come valore centrale. Vedo la fine del paradigma antropologico della competizione che, finalmente, sarà rimpiazzata da quello della cooperazione. Visualizzo la fine dell’ingannevole giustificazione darwinista, che sarà sostituita in milioni di cuori dalla compassione”.
M._Immagina un futuro in cui tutto il mondo faccia appello al meglio che ha in sé. Immagina un futuro davvero umano e non animale.
F._”Mi piacerebbe poter vedere i germogli di un mondo in cui regni uno stile di vita etico e una condotta basata sulla solidarietà. Un mondo guidato da un’intelligenza collettiva senza icone, in cui le decisioni siano adottate in maniera consensuale dalla cittadinanza”.
P._ “Immagino un mondo in cui il valore centrale sia il benessere delle persone e non il vantaggio economico, in cui non si speculi sui diritti fondamentali come la salute, l’educazione, l’alimentazione, l’acqua o la casa. Un mondo in cui venga dato valore alla conoscenza e al contatto con il sacro”.
H._ Immagina un mondo tollerante e compassionevole.
A._ Sintetizza la sua visione del mondo al quale aspira con l’espressione “umanizzare la terra”.
Questo è stato il nostro punto di partenza per iniziare a costruire insieme il mondo che desideriamo.
Tradotto dallo spagnolo da Maria Vittoria Morano