Le proteste dilagano negli Stati Uniti da otto giorni. Trump ormai non sa più a cosa appellarsi (o cosa twittare) per distrarre l’attenzione, dopo aver definito gli antifascisti un gruppo terroristico, aver minacciando di utilizzare la National Guard contro i manifestanti ed essersi fatto fotografare con la Bibbia in mano davanti alla chiesa di St John, la “chiesa dei presidenti” a Washington.

Le proteste sono scaturite dall’indignazione per l’ennesimo omicidio di un afroamericano da parte della polizia. Abusi di potere ed episodi di brutalità da parte delle forze dell’ordine non sono una novità negli Stati Uniti. Il caso di George Floyd si è sommato a molti, moltissimi altri episodi simili.

C’è Breonna Taylor, operatrice sanitaria di 26 anni, uccisa nella sua camera durante la notte del 13 marzo 2020 durante una retata della polizia per un sospetto traffico di droga nel suo appartamento. C’è Ahmaud Arbery, un venticinquenne di Brunswick (Georgia), aggredito e ucciso mentre faceva jogging il 23 febbraio 2020 per mano dell’ufficiale di polizia in pensione Gregory McMichael e suo figlio, convinti che fosse il responsabile di un’irruzione in una casa del vicinato.

La richiesta di giustizia per George Floyd e la denuncia delle brutalità della polizia si sono unite alle rivendicazioni per i diritti degli afroamericani, per un’uguaglianza di fatto mai raggiunta nel paese.

Anche il mondo social si è mobilitato. Ieri, il 2 giugno, è stato il cosiddetto Black Out Tuesday, ovvero il martedì del black out, in cui milioni di persone in tutto il mondo hanno postato sui social una semplice immagine nera. Nelle intenzioni dei promotori dell’iniziativa, questo sarebbe dovuto essere un modo per dare spazio ai manifestanti e prestare ascolto alle loro voci afroamericane, troppo spesso soffocate, come i loro corpi.

Cattura da Instagram

L’iniziativa ha riscosso moltissimi successo ma non è stata esente di controversie, in quanto l’“intasamento” dell’hashtag #blacklivesmatter, associato spesso a #blackouttuesday, ha portato in alcuni casi a oscurare le immagini delle manifestazioni postate su Instagram o ha rischiato di farlo.

Le proteste stanno riscuotendo molta eco anche in Italia. Il problema del razzismo, infatti, come sappiamo, non é per niente estraneo al nostro paese. Senza volersi appropriare della lotta degli afroamericani, molte organizzazioni hanno voluto evidenziare la linea di continuità tra le lotte antirazziste in America e in Europa. Come spiega la scrittrice italo somala Igiaba Scego, “La differenza storica tra quello che accade qui e ciò che accade negli Stati Uniti non può dare un alibi agli europei per sentirsi migliori. In Europa c’è un passato di colonialismo, inflitto all’Africa e all’Asia. I fantasmi coloniali sono fantasmi reali, ancora oggi si agisce sui corpi classificando le persone come di serie a e di serie b. Il fatto che siano due storie diverse non dà diritto a una presunzione d’innocenza.”

Foto dalla pagina Facebook “Razzismo brutta storia”.

Nel weekend si svolgeranno numerose iniziative a sostegno del movimento Black Lives Matter e contro ogni forma di razzismo e discriminazione negli Stati Uniti quanto nel nostro paese. Gli organizzatori ricordano che le iniziative si svolgeranno “nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, per garantire la tutela della salute dei e delle partecipanti che saranno presenti” e consigliano di consultare le indicazioni presenti in ogni singolo evento su Facebook.

Le date riportate dall’associazione Razzismo Brutta Storia sono:

REGGIO EMILIA – oggi! – 3 giugno ore 18 Piazza Prampolini – Reggio Emilia Rise Up for #BlackLivesMatter

MILANO – 7 giugno ore 16 Piazza Duca D’Aosta – Black lives matter – il razzismo non fa respirare

UDINE – 6 giugno ore 15 Piazza della Libertà – Black Lives Matter Friuli

BOLOGNA – 6 giugno ore 19 Piazza Maggiore I Can’t Breathe – Flash Mob a Bologna

FIRENZE – 6 giugno ore 19.30 Consolato U.S.A. Firenze – Protest in Solidarity with Black Lives Matter

ROMA – 7 giugno ore 11 luogo Piazza degli apostoli – I can’t breathe protesta Pacifica Roma (iniziativa di singoli)

TORINO – 6 giugno ore 15 Piazza Castello I Can’t Breathe – Flash Mob a Torino

NAPOLI – 6 giugno ore 15 Consolato Americano Giustizia per George Floyd ! Against police violence worldwide (iniziativa di singoli)

PALERMO – 6 giugno ore 16 Piazza Castelnuovo JUSTICE FOR GEORGE FLOYD: CONTRO IL RAZZISMO

Il razzismo non fa respirare. È come polvere nell’aria. Sembra invisibile, anche quando ti toglie il respiro fino a farti soffocare. Se si fa entrare il sole invece riesci a vederlo: è ovunque. Fino a quando faremo luce, avremo la possibilità di eliminarlo ovunque esso sia. Ma dobbiamo essere vigili, perché è sempre nell’aria.”

Con queste parole si conclude l’appello degli organizzatori della manifestazione di domenica a Milano.