La portaerei Cavour è in partenza per gli Usa dove imbarcherà i famigerati aerei F35. L’Italia è ai primi posti nella vendita di armamenti e la nostra spesa militare oscilla tra i 60 e i 70 milioni di euro al giorno. Un solo F35 costa circa 150 milioni di dollari che saliranno a 500milioni di dollari considerando i costi operativi per tutti gli anni nei quali rimarrà in servizio. Un solo F35 vale 5000 terapie intensive.
Dove sono coloro che in questi giorni hanno detto che i soldi del riscatto di Silvia Romano serviranno ai terroristi per comprare armi? Perché non sono davanti al Cavour per bloccarne la partenza e perché non protestano davanti allo stabilimento di Cameri dove si costruiscono gli F35? E cosa scrivono oggi sul Cavour in partenza per gli USA quei fogliacci che continuano ad incitare al linciaggio di Silvia Romano? Nulla, proprio un bel nulla e come potrebbero visto che i loro fogliacci sono un perenne incitamento alla guerra e all’odio?
Ad opporsi alle armi e alle guerre rimarremo noi giovani del ‘68 che cantavamo “riempite di fiori i vostri cannoni” o gridavamo “fate l’amore non la guerra”, e volevamo una società dove ci fosse giustizia sociale, uguaglianza di diritti, pace, cultura, sanità per tutti. E rimarranno le solite organizzazioni pacifiste a battersi contro le spese militari. Sono migliaia le organizzazioni che dal basso si oppongono alle armi e alla guerra che oggi sono schiacciate e represse da chi ha fatto della guerra il proprio business.
Ma non sarà sempre così. Statene certi.
Il Mattinale del direttore del Dialogo
Giovanni Sarubbi