Sabato scorso in piazza Carignano si è svolta la manifestazione di dissenso e durissima condanna al disegno di legge regionale chiamato “Allontanamento zero”, che secondo Chiara Caucino, firmataria, “proteggerebbe” i minori mettendo al centro la famiglia.

Quello che, francamente, stupisce, è che questo “mettere al centro la famiglia” sia basato sul fatto di dare direttamente e materialmente dei soldi alle famiglie in stato di fragilità.

Elevato, nell’ordine della cinquantina, il numero delle associazioni e comitati aderenti all’iniziativa.

Davvero molti gli interventi in piazza, dove la frase più ricorrente è stata: “Gli allontanamenti non avvengono per ragioni economiche” ovvero l’indigenza della famiglia non è un fattore discriminante/determinante per l’allontanamento del minore dal nucleo famigliare.

Ricordiamo, tra l’altro, che l’unica figura istituzionale in grado di decidere l’allontanamento del minore del proprio nucleo famigliare d’origine è il magistrato.

Riportiamo alcuni passaggi dell’intervento  dell’Avv. Stefano Ardagna Presidente della Camera Minorile di Torino:

La Camera Minorile Regionale e tutte le Camere Minorili d’Italia, dicono NO a questo disegno di legge regionale, perché è un disegno che va contro agli interessi dei bambini, pe una seie di motivi: si tratta di uno strumento legislativo che implicitamente ha l’obiettivo di abrogare una norma che dispone l’allontanamento d’urgenza dei bambini dal nucleo famigliare.

Per predisporre, in alternativa, un progetto educativo famigliare, non meglio precisato, che in un ristrettissimo  arco temporale dovrebbe far “rinsavire” dei genitori. Di quali genitori stiamo parlando? 

Noi avvocati minorili ce li abbiamo ben in mente i genitori dai quali i bambini vengono allontanati e credetemi, non sono i bambini dei genitori che non possono comprare la merenda ai propri figli, che non possono pagare le rate d’affitto.

Sappiamo che le problematiche economiche delle famiglie non sono mai il solo e unico motivo che induce un magistrato a disporre l’allontanamento del bambino dal proprio nucleo famigliare e chi vuole far credere questo fa solo una propaganda distruttiva nei confronti di un sistema pensato per sostenere le famiglie in una situazione di grande fragilità.

Chi vuole far credere che i bambini vengano allontanati in maniera leggera, sfruttando strumentalmente ignobili fatti di cronaca che meritano., e lo sottolineiamo, tutto lo stigma possibile e le condanne più severe.

Chi fa questo non fa altro che insinuare nella testa delle persone il tarlo di un welfare che è corrotto, malfunzionante, non fa altro che allontanare le famiglie in difficoltà dagli aiuti che potrebbero ottenere per sanare le fragilità ed evitare davvero il trauma dell’allontanamento dei bambini.

Noi avvocati dei minori (è previsto che il minore abbia il proprio avvocato, che non è quello dei genitori n.d.r.) vediamo con i nostri occhi le ferite che questi bambini portano sulla propria pelle, ferite da bruciature di sigarette da genitori ubriachi, da lesioni di armi da taglio di da parte di compagni violenti, sentiamo il silenzio assordante, straziante, di bambini incapaci di raccontare, perché capaci di comprendere gli abusi sessuali subiti.

(questo disegno di legge n.d.r.) non mette un euro anzi sposta i soldi dandoli materialmente nelle mani di quei genitori che ho appena descritto, quei genitori che abbandonano i bambini addormentati sotto i tavoli di un bar dopo essersi fatti una dose di crack (casi dei quali mi sono occupato), quei genitori che vendono il corpicino dei propri figli, quei genitori che in preda ad un raptus scagliano la loro violenza sulle madri sotto gli occhi inermi di propri figli.

Insomma tutto induce a pensare che questo disegno di legge si fondi su un impianto ideologico – e la parola potestà usata nella legge ne è un chiaro segnale – atto a mantenere e rafforzare una deteriore cultura patriarcale che concepisce una  famiglia intesa nel modo più vetusto e desueto possibile.
Dall’altra parte è onestamente difficile non pensare ad un bonus elettorale.

Il comunicato del Comitato ZERO – allontanamento zero:

“A FRONTE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELLA GIUNTA
REGIONALE CIRIO DI UN DISEGNO DI LEGGE SUI MINORI, AVENTE
COME TITOLO “ALLONTANAMENTO ZERO”, ABBIAMO COSTITUITO UN
COMITATO CHE RACCOGLIE ASSOCIAZIONI, ORDINI PROFESSIONALI,
DOCENTI UNIVERSITARI, ORGANIZZAZIONI SINDACALI, SINGOLI CHE
MANIFESTANO CONTRARIETÀ’ NEI CONFRONTI DEL TESTO
INCARDINATO IN CONSIGLIO REGIONALE
Ecco i punti che vogliamo discutere per evitare lo smantellamento
dell’efficiente rete dei Servizi regionali:

  1. non è negando che esistono nuclei familiari in difficoltà che si tutelano i minori!
  2.  le difficoltà importanti (esempio: le malattie psichiatriche, tossicodipendenze,
    abusi…) se si risolvono, non si risolvono in tempi brevi e comunque non compatibili
    con quelli dei bambini
  3. ogni allontanamento viene deciso dai giudici dopo una valutazione complessiva
    della situazione, sempre a tutela dei minori
  4. bisogna aumentare le risorse finanziarie per garantire gli interventi di sostegno ai
    bambini e alle famiglie
  5.  l’affido familiare è un aiuto al minore e alla sua famiglia. Significa offrire, a chi
    nasce e/o vive in una condizione difficile, una risorsa umana e sociale aggiuntiva e
    non certo a strappare i bambini dai loro genitori!
  6. la proposta di legge non prevede risorse aggiuntive, ma solo il passaggio da un
    capitolo di bilancio a un altro!

Per queste ragioni
chiediamo il ritiro del DDL regionale
e l’apertura di un tavolo di confronto di merito.

mail: comitatozero.allontanamentozero@gmail.com

comitato Z E R O – allontanamento zero

Un particolare ringraziamento da parte di Pressenza ai genitori che hanno simpaticamente acconsentito a far fotografare i propri figli.