Sulla base della relazione tecnica degli esperti dell’ILVA, il giudici del Tribunale del Riesame hanno restituito la facoltà d’uso dell’Altoforno 2 che il giudice Maccagnano aveva tolto all’ILVA utilizzando la relazione tecnica dell’ing. Barbara Valenzano, custode giudiziario dello stesso altoforno.

Per tutta la giornata di ieri – dopo la sentenza del Tribunale del Riesame – ho ponderato fra la scelta di rimanere in silenzio e quella di fare una dichiarazione.

Ma – dopo aver letto la sentenza e aver constatato che i giudici davano più credito alla relazione tecnica dell’ILVA (che considera accettabile il rischio nell’Altoforno 2) rispetto alla relazione tecnica del custode giudiziario (che considera inaccettabile il rischio nell’Altoforno 2) – ho incominciato a nutrire dei dubbi.

Ho scelto pertanto di condividere con voi i miei dubbi perché mi sembra importante far notare che il Tribunale del Riesame, senza nominare un proprio perito, valuti più affidabile la relazione dei tecnici dell’ILVA rispetto a quella del custode giudiziario (emanazione della magistratura e responsabile della custodia del’impianto).

Sulla base della relazione tecnica degli esperti dell’ILVA, il giudici del Tribunale del Riesame hanno restituito la facoltà d’uso dell’Altoforno 2 che il giudice Maccagnano aveva tolto all’ILVA utilizzando la relazione tecnica dell’ing. Barbara Valenzano, custode giudiziario dell’Altoforno 2.

I giudici del Riesame hanno disquisito di calcolo delle probabilità e logaritmi e si sono dimostrati dotati di grandi competenze ingegneristiche nell’argomentare la sentenza di restituzione della facoltà d’uso.

Intelligenti pauca.

Note: LE MIE RIFLESSIONI. I Giudici del Riesame non hanno nominato un proprio perito. Ma si sono espressi sulla materia tecnica. Il punto che mi lascia stupefatto è questa frase che i giudici del riesame hanno scritto nella sentenza a p. 14 in basso: “Il Tribunale non dispone di poteri probatori ufficiosi, non può cioè nominare un perito, e deve quindi misurarsi con gli unici dati tecnici disponibili in atti, pur fallibili e in ipotesi scorretti”. Avete capito bene: mettono le mani avanti e dicono: non siamo tecnici, siamo fallibili, le nostre valutazione tecniche possono essere anche per ipotesi scorrette dato che non abbiamo consultato un tecnico. In buona sostanza c’era la relazione tecnica dell’ing. Barbara Valenzano, ossia del custode giudiziario nominato ai tempi del procuratore Sebastio e del GIP Todisco. Quella relazione diceva: abbiamo calcolato il rischio, il rischio è inaccettabile, l’altoforno non è dotato delle moderne tecnologie di massima sicurezza, gli operai vanno allontanati dalla ghisa incandescente, i processi vanno automatizzati. E poiché l’ILVA non ha fatto ciò dal 2015 a oggi – sosteneva il giudice Maccagnano sulla scorta della relazione tecnica del Custode giudiziario – l’altoforno va spento perché è troppo pericoloso. Ma i giudici del Riesame – che tecnici non sono – non lo vogliono spegnere perché credono alla relazione tecnica degli esperti dell’ILVA. E così l’AFO2 (Altoforno 2) ottiene la facoltà d’uso.