Greta Thunberg ha rifiutato il premio di 46.000 euro assegnatole dal Nordic Council, un ente per la cooperazione tra paesi scandinavi, dichiarando che “il movimento per il clima non ha bisogno di altri premi. Ciò di cui abbiamo bisogno, invece, è che la gente e i nostri politici inizino ad ascoltare la scienza”.

Pur ringraziando il Nordic Council per il grande onore, ha criticato i paesi scandinavi sostenendo che non sono all’altezza della loro reputazione riguardo ai temi ambientali. Le belle parole non mancano, ha aggiunto, ma quando si tratta di emissioni e di impronta ecologica, allora la storia cambia.

Il gesto di Greta ricalca quello compiuto da altri attivisti di Fridays For Future, che il 26 settembre, al termine del vertice sul clima a New York, hanno rifiutato il prestigioso premio delle Nazioni Unite Champions of the Earth. Sono stati i primi a farlo, spiegando al pubblico che i premi si danno per celebrare dei risultati e che il risultato da loro sperato non si è realizzato. “Il mondo è in una crisi climatica e le azioni delle Nazioni Unite non la stanno fermando.” Hanno poi promesso di “conservare” il premio fino a quando gli adulti, compresi i rappresentanti dell’ONU che “hanno il potere di salvare l’umanità da se stessa” non agiranno con l’urgenza richiesta dalla crisi climatica. A quel punto si saranno guadagnati  il premio.