In questa estate infuocata il debito italiano ha raggiunto la cifra record di 2.386,2 miliardi, ma il problema resta, per il governo attuale e forse per quello futuro, in maniera ossessiva, quello degli immigrati, il reato di solidarietà e la sicurezza.

Allora mi dovete spiegare perché dopo la deriva securitaria, l’inasprimento delle pene contro chi solidarizza, manifesta e salva vite umane, il debito pubblico aumenta ugualmente? Esiste una qualche relazione tra le due macro aree? Forse la “sicurezza”, da una parte, e la crisi economica e il debito, dall’altra, sono inversamente proporzionali?

Se questo governo aveva in mente di migliorare le condizioni di vita degli italiani anche dal punto di vista economico, questo certo non poteva e non potrà essere raggiunto attraverso la sicurezza, l’ordine pubblico e il decoro urbano.

La “cosmesi politica” di Salvini, Di Maio e Conte, che costa vite umane, aumenta la spesa e rinvia i veri problemi, è quella che purtroppo crea “consenso”. Nient’altro che pura estetica politica. Mentre molti italiani sognano di rifarsi parti del corpo, Salvini rimodella il cervello degli italiani, ma semplicemente attraverso una operazione di cosmesi: saremo più puliti, ordinati e puri, ma, quello che non dice è che andando avanti di questo passo non avremo più servizi pubblici e non avremo niente da mangiare.

I problemi mondiali più gravi di sempre coinvolgono il clima e la vita umana nella sua possibilità di dare casa, lavoro, terra e conoscenza per tutti, ma per questo governo, ormai alla deriva, così come per il successivo, le priorità sono e saranno altre e sicuramente, tra queste, addomesticare la gente con “Panem et Circenses”, solo che al posto del pane oggi c’è la sicurezza e “l’ordine delle cose”.

Salvini invece che attendere ottobre e andare allo scontro mortale contro la UE, ha preferito l’ennesima defatigante campagna elettorale che è l’unica cosa che davvero sa fare.

Anche nel caso di un governo M5S e Pd lo scontro sarà tra questo e la UE, con la Lega che ne resterà fuori, rafforzandosi, almeno nelle sue strategie politiche che non tengono conto di un popolo che soffre e spera forse nell’uomo solo al comando.

Al momento l’unica vera conseguenza della crisi balneare di Salvini, anch’essa negativa, è l’aver resuscitato un certo Renzi che sembrava ormai consegnato alla storia. L’altra conseguenza, forse non prevista da Salvini è che per un po’ non lo vedremo più nelle vesti di Ministro degli Interni, e questo lo considero un fatto assolutamente positivo.

Che ne sarà di noi? Lo scopriremo strada facendo! La strada che faremo richiede un sussulto da parte dei movimenti sociali.

Antonio De Lellis (Attac, Cadtm)