Legge elettorale regionale: la battaglia proporzionalista unisce tutta la sinistra e le liste di cittadinanza.

Sì Toscana a Sinistra, all’interno di un percorso con le forze politiche e con le liste di cittadinanza che hanno collaborato con il gruppo consiliare in questi anni,  ha depositato una proposta di legge elettorale regionale di tipo proporzionale, in sostituzione dell’attuale Toscanellum. Alla legge elettorale vera e propria, che delinea un sistema proprozionale puro per l’elezione dell’Assemblea legislativa regionale, è affiancata una proposta di legge di modifica statutaria che prevede l’elezione indiretta del presidente della Regione da parte del Parlamento regionale, riaffermando la centralità dell’assemblea elettiva, similmente a quanto avviene a livello nazionale. La proposta di Sì-Toscana a Sinistra introduce anche la mozione di sfiducia costruttiva, a garanzia della stabilità del governo regionale.

“Il Toscanellum è una legge che stravolge il principio di eguaglianza del voto di ciascun cittadino e che limita la rappresentatività del Consiglio regionale attraverso sbarramenti, premi di maggioranza, ballottaggio, listini bloccati. Non a caso l’Italicum, universalmente considerato il figlio del Toscanellum, è stato bocciato dalla Corte Costituzionale”, affermano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra e firmatari delle proposte di legge. “Democrazia rappresentativa in senso pieno significa garanzia della perfetta proporzionalità tra voti conseguiti dalle diverse forze politiche e seggi assegnati nell’assemblea regionale”.

“E’ tempo di scelte nette, siamo da sempre coerentemente proporzionalisti e ci auguriamo che oggi siano in molti a vedere il rischio di meccanismi elettorali maggioritari che consegnano la maggioranza dei seggi a chi è minoranza nella società. I sistemi elettorali devono essere valutati indipendentemente dalle contingenze ma è evidente che se c’è un voto utile contro la Lega di Salvini è proprio quello a favore di una legge elettorale proporzionale che rappresenti le forze politiche secondo il loro reale peso nella società. Sarà inutile piangere poi sul latte versato”, aggiungono Fattori e Sarti.

Alessandro Favilli, segretario regionale di Rifondazione Comunista dichiara: “Abbiamo convintamente  contribuito al percorso che ha portato alla presentazione di questa proposta di legge, che peraltro si inserisce in un quadro nazionale dove viene avanzata analoga proposta da alcune forze politiche della sinistra, movimenti e forze sociali. Auspichiamo che anche in Toscana si apra una vera e propria campagna su questo tema. L’uguaglianza e l’effettiva rappresentatività del voto sono non a caso messi in discussione da leggi liberticide nello stesso periodo in cui – gli ultimi decenni – più si fa feroce il cristallizzarsi delle disuguaglianze sociali. Effettiva democrazia vuol dire tutelare i più deboli, non il permanente governo dei (poteri) forti. Il proporzionale favorisce  lo sbocco politico parlamentare dei movimenti sociali”.

Daniela Lastri, Michele Logi, Mauro Valiani di Sinistra Italiana toscana, commentano: “importante e necessaria questa proposta di nuova legge elettorale per la Toscana del gruppo consiliare Sì-Toscana-a-Sinistra, che anche noi da tempo avevamo sostenuto. Le pulsioni di ‘democrazia decidente’ di questi ultimi lustri hanno dimostrato che i criteri ‘maggioritari’ offrono solo un’illusione di maggiore efficacia di governo. Hanno sortito invece aumento della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni e una distorsione della partecipazione democratica per via della spinta del voto verso il ‘meno peggio’ o verso ‘chi ha più probabilità di vincere’, invece che la libera espressione di valori e interessi.I sistemi proporzionali (piena corrispondenza tra percentuale dei voti e percentuale di seggi nelle istituzioni) aderiscono pienamente allo spirito della nostra Costituzione e sono anche quelli che, nel caso che nessuna forza politica ottenga la maggioranza dei voti, consentono il confronto e le necessarie mediazioni e accordi trasparenti nelle istituzioni, invece che ‘tutto il potere a chi arriva primo’. Auspichiamo – anche in considerazione del dibattito politico in corso a livello nazionale – che tutte le forze politiche riflettano su questa necessità e si aprano al confronto costruttivo in consiglio regionale per ridare una rinnovata centralità all’assemblea elettiva. Tutti ne usciremo più forti, tutti conquisteremo un legame popolare più forte”.

Anche Sinistra Anticapitalista appoggia l’iniziativa assunta dal gruppo consiliare Sì Toscana a Sinistra: “dietro parole quali «governabilità» e «governance» si è sempre celato il fine di consentire a chi governa di farlo senza esser disturbato da troppa o troppo numerosa opposizione. Si è voluto tener fuori o almeno depotenziare le istanze provenienti dalle lotte dei lavoratori e dal conflitto sociale a tutto vantaggio dei gruppi sociali più forti. L’impoverimento dei ceti popolari ne è stata conseguenza. La disaffezione al voto è l’espressione del disagio e della rabbia di settori che sempre più si sentono traditi da un sistema politico che versa in una crisi profonda quanto quella del sistema sociale che rappresenta. Ripristinare il criterio proporzionale della rappresentanza altro non è, dunque, che lottare per dare voce agli esclusi e ripristinare il principio del suffragio universale, vanificato dai trucchi del maggioritario.”

“Qualsiasi partito popolare o semplicemente democratico dovrebbe essere per il proporzionale puro e contro le soglie di sbarramento”, chiosa Francesca Conti per Potere al popolo. “Dopo l’ubriacatura maggioritaria ci siamo risvegliati con regimi semi-autoritari, in primis quello turco, che fondano il proprio potere su altissime soglie di sbarramento (là siamo al 10%) o su una riduzione della rappresentatività del Parlamento tramite la riduzione del numero dei deputati, prima riforma promossa da Orban in Ungheria. Anche in Europa Occidentale premi di maggioranza e sistemi maggioritari hanno svuotato i parlamenti di rappresentatività consegnandoli ai partiti rappresentativi dei ceti dominanti. Se si vogliono attaccare le rendite di posizione l’unica via è fissare lo stipendio degli eletti al livello del salario medio di un operaio metalmeccanico e garantire col proporzionale l’unico principio valido in democrazia: una testa, un voto. La Toscana ora ha un’occasione per farlo”.

Le liste di cittadinanza Firenze Città Aperta e Una città in comune(Pisa) condividono la proposta di modifica della legge elettorale regionale depositata da Sì – Toscana a Sinistra e sottolineano che “le nostre esperienze nascono dalla condivisione di molteplici percorsi profondamente inseriti nella società: ci rendiamo conto, pertanto, dell’assoluta necessità di dare voce ai territori in tutta la loro complessità ed alla pluralità delle posizioni. Riteniamo questa una condizione necessaria per ricostruire nelle sedi istituzionali la ricchezza di dibattito politico che sola può permettere di riallacciare il rapporto tra rappresentanza politica e cittadinanza, unico reale antidoto alla crisi politica che attraversa il Paese. Una legge proporzionale garantirebbe anche una maggiore rappresentatività delle diverse specificità territoriali, superando la  fragilità democratica dimostrata da leggi elettorali come il Toscanellum, che consentono ad una minoranza di governare”.

Secondo il Direttivo di Buongiorno Livorno “la legge elettorale proporzionale rappresenta lo specchio delle preferenze dell’elettorato. Per questo, come Buongiorno Livorno, pensiamo che in Toscana, una regione con notevoli differenze politiche e culturali di provincia in provincia, sia fondamentale che i cittadini abbiano una rappresentanza proporzionale all’interno dell’assemblea elettiva, in base al voto espresso, risolvendo così la disuguaglianza di rappresentanza tra i primi due partiti o coalizioni di partiti, e i restanti partiti o coalizioni di partiti idonei all’ingresso in consiglio regionale”.

CS Sì Toscana a Sinistra