La mattina del 1 agosto 2019, Marcello Zuinisi, legale rappresentante Associazione Nazione Rom (ANR) ha presentato al Tribunale Ordinario di Roma una denuncia/querela contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, relativamente alla direttiva 16012/110 Uff. II – Ord. e Sic. Pub., emanata il 15 luglio 2019, atti trasmessi anche alla Corte Costituzionale e Corte dei Conti.

E’ da tempo aperto il fascicolo 144739/2017, iscritto nel registro delle notizie di reato, dai Pm Pioletti e Golfieri, dopo plurime denunce presentate nei confronti di Matteo Salvini, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Virginia Raggi, il Sindaco di Giugliano (Na), relative ad Accordi Quadro Strutturali Europei, alla Strategia Nazionale di Inclusione Rom Sinti Caminanti (RSC), ai Fondi Strutturali
finanziati dalla Commissione Europea all’Italia nel periodo 2014 – 2020. Il 12 novembre 2019, alle ore 11.30, a Piazzale Clodio, è convocata dal Gip Maria Clementina Forleo la Camera di Consiglio.

ANR ha denunciato il carattere illegale e contrario alla Costituzione della direttiva inviata dal Ministro dell’Interno a Prefetti della Repubblica, a Commissari del Governo per le Province di Trento e Bolzano, al Presidente della Giunta Regionale della Valle d’Aosta, avente come oggetto insediamenti di comunità Rom Sinti Caminanti (RSC) e la sua concreta applicazione. Agli atti della denuncia, un
video riguardante immagini riprese la mattina del 24 luglio 2019, in Via Chiusa n. 64, a Piacenza, davanti ad una normale abitazione privata. Sulla pubblica via, ai componenti di una famiglia ivi residente, si chiedeva: “La Prefettura ci chiede di sapere: qual è la tipologia degli insediamenti? Si stratta di casa fissa o casa mobile? Il numero delle persone che ci abitano? Neanche divisi per famiglie, ma il
numero delle persone.”. Immediata la protesta di un residente che ha affermato: “è un censimento questo qua! Non andate anche dagli altri? Solo dai Rom Sinti Caminanti? A noi ci hanno avvisato di questa cosa, noi riferiamo all’avvocato, non vogliamo dare nessuna informazione per adesso” (https://www.youtube.com/watch?v=1Som-FwGM6w).

La legislazione nazionale pone la Costituzione al primo livello nella gerarchia della normativa. Questa detta regole e principi fondamentali sui quali si basa la Repubblica e cioè quei principi che reggono i rapporti fra i cittadini e fra i cittadini e lo Stato, nonché i rapporti politici ed economici. Alla Costituzione devono conformarsi tutte le altre norme previste dalle fonti di grado inferiore e se queste ultime risultano in contrasto, vengono dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale ed eliminate dall’ordinamento giuridico. Proprio presso la Corte Costituzionale è stato formalmente aperto un fascicolo, il 5 agosto 2018, con protocollo n. 6749. Il Presidente Giorgio Lattanzi ed il Collegio dei Giudici sono ora formalmente chiamati ad esprimersi sulla questione dell’illegittimità della direttiva Salvini.

Sulla vicenda è aperto un fascicolo anche presso la Corte dei Conti. Ettore Fabbri, Procuratore della Regione Lazio, lo ha assegnato ad un magistrato che già stava indagando sulle vicende relative al Camping River, struttura sgomberata il 26 luglio 2018 su ordine del Ministro Salvini e del Sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi. Dei 420 cittadini, illegalmente privati delle proprie abitazioni, molti sono ancora sulla strada, costretti a vivere in baracche di fortuna, senza servizi igienici, a dormire letteralmente sotto i ponti.

La direttiva 16012/110 del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ultimo livello gerarchico della normativa italiana, è emanata in aperta violazione della Costituzione della Repubblica, è su base etnica e anticostituzionale. L’ articolo 3 recita: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Si stanno raccogliendo dati sensibili inerenti abitazioni di cittadini RSC, atto non dissimile dalle leggi in difesa della razza promulgate dal Consiglio dei Ministri, il 10 novembre 1938. Atti che traevano origine dal Manifesto in Difesa della Razza promulgato da pseudo docenti, il 5 agosto 1938. Un’ideologia anti-umana della Seconda Guerra Mondiale: un dramma storico nel quale morirono 60 milioni di persone: RSC ed Ebrei tra le principali vittime uccise all’interno di campi di sterminio etnico.

Per ricordare l’Olocausto di Ebrei e RSC, il 2 agosto 2019 si è tenuta a Londra, davanti al Parlamento del Regno Unito, sotto la statua del Mahatma Gandhi, una manifestazione organizzata dal GR8, movimento fondato da Grattan Puxon, leader storico della International Romanì Union. L’evento riportava alla memoria il 2 agosto 1944, quando ad Auschwitz gli ultimi 2987 sopravvissuti RSC vennero condotti dalle SS naziste nelle camere a gas e forni crematori: un Olocausto chiamato Porrajmos o Samudaripen. All’importantissima manifestazione hanno partecipato alcuni dei protagonisti della lotta di autodeterminazione del popolo Romanì in Europa: Bitu Virgil (Romania), Victoria Most (Moldavia), Melissa Gunasena e Luile Poilin (Inghilterra), Gilles Eynard (Francia), Julia O’Reilly (Irlanda), Ann Margreth Date (Svezia), Ladislav Balaz (Croazia), Mania Petrovic, Natasha Mailk, Carmen Grixti, Ulrike Schmidt coordinatrice di Amnesty
International, Weyman Bennett di Stand Up to Racism, David Rosenberg del Gruppo Socialisti Ebrei e molti altri cittadini e cittadine giunti, in solidarietà, dalla capitale inglese. Sono state ricordati i recenti omicidi politici, commessi in Europa contro attivisti RSC, tra cui
quello di Gani Rama, a Pristina in Kosovo. E’ stato ricordato il recente sgombero di Giugliano (Na), quando il Sindaco, il 10 maggio 2019, ha messo sulla strada, senza nessuna inclusione sociale, 500 cittadini, intere famiglie con moltissimi bambini. Spariti ingenti finanziamenti messi a disposizione da Ministero dell’Interno e Regione Campania. La cifra scomparsa è pari a 915.418.29 euro.

La denuncia è stata consegnata a Procuratori e Giudici del Tribunale di Roma, alla Corte Costituzionale e alla Corte dei Conti; contiene inoltre una lettera inviata ad ANR, il 30 luglio 2019, da Szabolcs Schmidt, Direttore Generale della Commissione Europea Giustizia. Nel documento si risponde alla richiesta di apertura di infrazione contro l’Italia da parte di Bruxelles ed alla richiesta di sospensione dei Fondi
Strutturali Europei (FSE), concessi al nostro paese per il periodo 2014-2020: 32 miliardi di euro. Il 20% di questi e destinato all’inclusione sociale di RSC, senza fissa dimora, vittime di tratta e schiavitù, minori stranieri non accompagnati, detenuti ed ex detenuti, lotta alla povertà. Sul sito della Commissione Europea appaiano chiaramente i finanziamenti e le istituzioni responsabili del loro utilizzo. Si tratta dei programmi nazionali PON Inclusione (1.250.000.000 euro), PON Metro (894.000.000 euro) e regionali FSE, FESR, FEASR. Il denaro destinato al sociale è di 7 miliardi di euro (https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/combattingdiscrimination/
roma-and-eu/roma-integration-eu-country/roma-integration-italy_en).Con la sua lettera Szabolcs Schimdt ha informato ANR sugli organismi di controllo sui FSE eseguiti dalla Direzione Generale Occupazione della Commissione Europea. Condizione primaria per l’assegnazione di questi fondi era l’istituzione di una Strategia Nazionale di Inclusione RSC. Punto di contatto italiano per la sua attuazione è Unar: “nell’ambito della gestione corrente, la Commissione affida agli Stati membri programmi a livello nazionale. Gli Stati membri assegnano questi fondi a beneficiari e destinatari finali (ad esempio società private, comuni, ecc.). Lo Stato membro ha la responsabilità primaria della gestione. Poiché il ruolo della Commissione basa la sua valutazione sull’esecuzione dei finanziamenti dell’UE anche su fonti non ufficiali, sei libero di presentare eventuali aggiornamenti e ulteriori osservazioni direttamente all’unità E4 e al sistema di controllo per i programmi operativi conformi ai requisiti dei regolamenti, garantendo che il sistema funziona in modo efficace, previene, rileva, corregge le irregolarità”.

Ai Pm Pioletti e Golfieri e al Gip Maria Clementina Forleo è stato richiesto il sequestro di tutti gli atti raccolti dal Gabinetto del Ministero dell’Interno, relativamente alla direttiva 16012/110, con la quale è stato ordinato ai Prefetti di inoltrare le relazioni di censimento entro il 30 luglio 2019.

Ufficio stampa e comunicazione Associazione Nazione Rom