Il Club Ferro Carril Oeste ha ospitato l’incontro di parenti, amici e compagni degli oltre 50 prigionieri politici del governo di Mauricio Macri. L’attività è stata convocata da un centinaio di organizzazioni politiche, per i diritti umani e altre organizzazioni, come il Forum per la democrazia e la libertà dei prigionieri politici, la Lega argentina per i diritti umani e il Comitato per la liberazione di Milagro Sala.

 

Milagro Sala, Mirta Guerrero, Gladys Días, Mirta Aizama, Javier Nieva, Graciela López, Patricia “Pachila” Cavana, María Condorí, Adriana Condorí, Iván Altamirano, Miguel Ángel Sibila, Julio Miguel de Vido, Roberto Baratta, Fernando Esteche, Amado Boudou, Daniel Ruiz, Luis D’Elía, José María Carrizo, Carlos Kirchner, Mariano Bruera, Atanacio Pérez Osuna, Fabián de Sousa, Gerardo Luis Ferreyra, Cristóbal López, Juan Pablo Schiavi, Oscar Thomas, Sebastián Mcdowall, Emanuel Lázzaro, Pablo Barriano, Luciano Fiochi, Facundo Jones Huala sono le persone nominate dal giornalista  Daniel Tognetti, all’inizio della manifestazione, più “25 mapuches imprigionati nelle cause connesse a Benetton”.

“Libertà a chi è in galera perché sta lottando!” hanno risposto i presernti.

respondieron con cánticos lxs presentes. Il cantautore Ariel Prat ha poi eseguito due canzoni, ma prima ha citato una frase di uno schiavo afro-americano che ha lavorato nella costruzione delle ferrovie negli Stati Uniti e che l’attivista e combattente per i diritti civili, Angela Davis, ha trasformato nel titolo di uno dei suoi libri: “Dicono che la libertà sia una lotta costante”.

Mentre sul lato del palco uno schermo mostrava le immagini delle manifestazioni per chiedere la libertazione dei prigionieri politici hanno preso la parola Estela Díaz e Daniel Catalano. La Segretaria della commissione Genere e Opportunità della CTA  e fondatrice del  Comité por la Libertad de Milagro Sala,ha detto: “L’arresto di Milagro Sala è venuto a costruire e dimostrare la pedagogia della crudeltà necessaria per mettere in funzione questa nuova fase del regime oligarchico in Argentina. Il modello di saccheggio della nostra ricchezza, delle nostre risorse, del nostro reddito, è sempre stato accompagnato da processi repressivi e criminalizzanti, e questa volta non ha fatto eccezione.

“Lo abbiamo detto quando misero dentro Milagro: ‘Oggi lei, domani chiunque di noi. Il sistema funziona, il sistema giudiziario, i media, il disprezzo e la condanna dei media, per garantire in seguito l’arbitrarietà nella detenzione”, ha detto Diaz e ha aggiunto: “Questo popolo ha memoria. L’inganno dei canti della sirena sta finendo ed è stato ascoltato domenica 11 agosto. Abbiamo avuto l’enorme felicità con i compagni APDH  di essere a Ezeiza il giorno 12  e ci siamo abbracciati l’un l’altro per l’enorme felicità di sentire che stiamo cominciando a lasciare questo capitolo di un’altra nuova ignominia per il popolo argentino. Per questo ci mettono in galera. Ma noi sappiamo che per costruire la strada della giustizia sociale, dell’uguaglianza, dell’inclusione abbiamo bisogno della libertà e per questo non smetteremo mai di lottare un solo giorno per la liberazione di tutti i prigionieri politici in Argentina.

Sullo schermo sono stati proiettati i saluti di Julio de Vido e Fernando Esteche, Luis D’Elía, Gerardo Ferreyra, Carlos Kirchner, Mario Bruera e Amado Boudou, mentre Luciana Danquis del PST ha letto un messaggio di Daniel Ruiz. “Non è rimasto molto. So che ne è rimasto poco. Non solo per recuperare la libertà dei prigionieri politici, ma anche la libertà di tutti i prigionieri argentini di vivere veramente una vera democrazia”, ha detto Milagro Sala in un saluto dalla sua prigione di Jujuy, che ha anche ringraziato i suoi compagni per la loro instancabile lotta per la libertà di tutti i prigionieri politici argentini. “Un militare forte per ottobre, che ci siamo quasi arrivati. Hasta La Victoria Siempre”, ha concluso.

Infine, la chiusura dell’atto è stata affidata al chitarrista e cantante Iván Camaño.