Il Ministro dell’Interno attacca le magistrate del Tribunale di Firenze, del Tribunale di Bologna e del TAR Toscana, le quali, a vario titolo, hanno emesso provvedimenti giudiziali non graditi al Ministro.

L’Agenzia ANSA ha oggi diffuso una notizia “da fonti del Viminale”, secondo cui il ministero si appresterebbe ad accertare se quelle magistrate si sarebbero dovute astenere, posto che due di loro fanno parte del comitato scientifico della rivista “Diritto, immigrazione e cittadinanza” e un’altra ha partecipato a convegni sedendo a fianco di giuristi ai quali non piace l’attuale legislazione sull’immigrazione e sull’asilo.

L’attacco, oltre che riprovevole sul piano personale, è gravissimo perché tende a intimidire tutta la magistratura, in spregio al principio costituzionale della separazione dei poteri e dell’indipendenza della magistratura.

E’ altresì grave che si cerchi di censurare la libertà di espressione delle persone, compresi i magistrati, il diritto di critica ed il diritto alla ricerca scientifica.

La Rivista Diritto, immigrazione e cittadinanza è nata nel 1999 dall’unione di tre componenti – avvocati, magistrati e accademici – al fine di diffondere il sapere scientifico nella materia del diritto dell’immigrazione e dell’asilo. Farne parte non è certamente un’attività né pro né contro ma afferisce al diritto alla conoscenza.

Può dispiacere al Ministro, ma sono diritti che la Costituzione garantisce a tutti.

Auspichiamo che il Presidente della Repubblica sappia salvaguardare l’indipendenza della magistratura e la libertà di ricerca scientifica.

Rivista “Diritto, immigrazione e cittadinanza”

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