A volte i cittadini hanno motivi per rallegrarsi quando la politica, nella sua accezione più alta, si fa interprete delle istanze della comunità in una visione di cambiamento della società.

L’altro giorno all’ARS è stato approvato il disegno di legge n. 514 sulla Cultura della pace in Sicilia, risultato dell’impegno di circa 40 associazioni che hanno lavorato insieme sul testo di legge votato da tutti gli schieramenti politici. Per il presidente della Commissione Affari Istituzionali al parlamento siciliano Stefano Pellegrino “si è ritenuto necessario introdurre una legge in favore di una cultura di pace e di antirazzismo per vincere la paura sociale che si è formata nei confronti dei migranti, dei rifugiati e dei popoli di discendenza africana.

In un momento politicamente e socialmente di estrema delicatezza, l’odierna attività legislativa è finalizzata a ricostituire una reale coesione sociale. Ho ringraziato pubblicamente, in Assemblea, Nicolay Catania, presidente dell’ong Accademia Psicologia Applicata (APA) e Francesco Lo Cascio portavoce della Consulta della Pace, per la preziosa collaborazione prestata nella stesura del DDL durante i lavori in commissione. Anche se molto resta da fare per giungere ad un radicale rifiuto di tutte le forme di conflitto”. Francesco Lo Cascio, presidente della Consulta comunale della Pace e vicepresidente nazionale del Mir (Movimento Italiano della Riconciliazione), evidenza che “la Sicilia era l’unica regione a non avere una legge di questo tipo. Dopo 7 anni di impegno e fatica, siamo molto soddisfatti e speriamo adesso che si inizi un lavoro concretamente proficuo per tutta la Sicilia.

Nell’isola ci si attiverà soprattutto nelle attività di ricerca, educazione e promozione della Pace coinvolgendo i giovani di diverse scuole ma non solo. Poi si lavorerà anche nelle varie iniziative di cooperazione nazionale ed internazionale facendo un lavoro di rete insieme ad altre realtà già presenti e attive su questi temi in Sicilia e in tutta l’area mediterranea. A breve faremo con tutte le organizzazioni un primo incontro per la programmazione degli eventi per la prima giornata siciliana della Pace del prossimo 2 ottobre. La legge sicuramente è di tutti perché è un grande servizio a tutta la collettività siciliana e come tale speriamo che tutti, nelle loro diverse declinazioni, ne possano fruire”. La legge, composta da 10 articoli, è finalizzata alla promozione dei diritti umani, della cultura di pace e di cooperazione, dell’accoglienza, della lotta al razzismo e a qualsiasi forma di discriminazione. Il 2 ottobre è la data individuata per la giornata della pace, della non violenza e contro il razzismo nella Regione siciliana.

E’ prevista la creazione di un registro regionale delle associazioni operanti per la pace, un premio annuale per la non violenza e per i diritti umani, un comitato permanente per la pace, la creazione di un centro di documentazione ed iniziativa sui problemi del disarmo mediterraneo e della difesa non armata e non violenta. Inoltre l’articolo 7 prevede la realizzazione di incontri e seminari di formazione e studio sull’educazione alla pace e ai diritti umani, con attenzione a ricerche riferite all’area Mediterranea ed al ruolo della Sicilia in tale area; pedagogia e didattica dirette alla produzione di programmi scolastici per la pace; attività di formazione professionale per i giovani e per quanti vogliono operare come volontari all’estero. Nella prossima finanziaria sarà poi decisa la somma necessaria a sostenere economicamente la legge.

Rosario Scollo

Articolo pubblicato su La Sicilia il 19 Giugno