Ennesimo colpo alla democrazia e allo Stato di diritto in Turchia.

Il Consiglio supremo delle elezioni, con sette voti a favore su quattro contrari, ha accolto il ricorso dell’Akp, partito islamista di governo, che chiedeva l’annullamento del voto del marzo scorso e ha ordinato la ripetizione delle elezioni municipali a Istanbul vinte dal candidato dell’opposizione, il Partito repubblicano.

A seguito della sconfitta del suo partito il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva da subito contestato la vittoria di Ekrem Imamoglu denunciando “irregolarità” che avrebbero inficiato il risultato del ballottaggio del 31 marzo.

Ormai, Erdogan ordina e organi istituzionali compromessi e piegati alle logiche da regime eseguono.

Il deputato e giornalista di Istanbul dell’Hdp Ahmet Şık ha paragonato la decisione di annullare le elezioni a un un vero e proprio golpe scrivendo su Twitter “6 maggio 2019… ancora una volta c’è un colpo di stato in Turchia”.

E l’Europa continua a far finta che nel Paese ci sia ancora democrazia.

Articolo di Antonella Napoli

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