Martedí 12 marzo la Repubblica Ceca ha festeggiato il ventesimo anniversario dell´ingresso nella NATO avvenuto il 12 marzo 1999 insieme alla Polonia e all´Ungheria. La cerimonia si é svolta presso la presidenza della Repubblica Ceca nelle sale del castello di Praga (1).

Il canale televisivo ČT24 ha pubblicato sul suo sito diversi articoli e video sull´argomento che tendono ad encomiare la NATO e censurare suoi presunti antagonisti, in particolare Russia e Cina. Fra i vari titoli leggiamo: “Il nostro Paese mai piú soccomberà o sarà sacrificato“ (2).

In questo articolo si citano come esempi due eventi storici che fino ad oggi vengono vissuti dai cechi come veri traumi nazionali, che influenzano l´immaginario collettivo e la capacitá o meno di interpretare il mondo di oggi in modo equilibrato.

Il primo é il famoso Accordo di Monaco del 29 settembre 1938. In quell´occasione i capi di stato di Francia, Inghilterra, Italia e Germania decisero di permettere a quest´ultima di impossessarsi del territorio dei Sudeti, appartenente alla Cecoslovacchia, i cui rappresentanti non parteciparono alla conferenza (3). Questo fatto ha dato origine a un sentimento fortemente radicato nei Cechi e sintetizzato dall´espressione „o nás, bez nás“ (decidono su di noi, senza di noi).

Il secondo é l´invasione della Cecoslovacchia da parte del Patto di Varsavia avvenuta il 21 agosto 1968, alla quale parteciparono le forze armate di Unione Sovietica, Polonia, Ungheria e Bulgaria e che mise fine alla Primavera di Praga (4).

Tali avvenimenti dolorosi giocano un ruolo fondamentale nella scelta della Rep. Ceca di schierarsi con la NATO e partecipare alle sue campagne. É imbarazzante peró osservare, come i paesi che „tradirono“ i cechi a Monaco nel 38 e quelli che li occuparono a Praga nel 68, ad eccezzione della Federazione Russa, oggi siano tutti membri della NATO.

Senza rispondere a questioni morali, etiche e umane circa l´appartenenza a questo patto militare, sorge una domanda pratica: essere membri della NATO sará una scelta vincente a lungo termine?

A questo punto non é ozioso guardare i veloci cambiamenti negli equilibri geopolitici. Ormai da quindici anni sotto la spinta della crescita cinese, gli esperti USA riconoscono la loro graduale riubicazione nel ruolo di ex potenza egemonica, come suggerisce il Foreign policy magazine nel suo „declinometro“ (5).

Un processo analogo avviene con il ridimensionamento di ex potenze come Francia, Inghilterra ed altri paesi occidentali, che restano a galla nel mercato mondiale in parte grazie ai proventi delle loro ex colonie. Ma quanto durerá? Sono sintomatiche le recenti richieste di paesi del sud come il Benin, di restituire reperti rubati in epoca coloniale e „gelosamente custoditi“ in famosi musei nei pressi della manica. Dio non voglia, che si inneschi un effetto domino di legittime richieste di riparazioni dai risvolti imprevedibili per i riparatori (6).

Allo stesso tempo la crescita rapida di paesi emergenti come India, Brasile, Messico, Indonesia, Cina, Russia, Turchia ed altri da un lato fa svanire vecchi sogni di gloria dell´occidente e dall´altro fa sorgere progetti irrazionali, immaturi e fuori dalla realtá come „Il Nuovo secolo americano“, che gli autori neoCons, colti in flagrante, hanno preferito concellare da internet (7).

Circa la soliditá dei rapporti di fedeltá tra i membri NATO gli equilibri possono cambiare da un momento all´altro. Fa pensare la fretta degli USA di riappropiarsi del petrolio venezuelano perso nel 1998 con l´avvento di Chavez, possibilmente prima che vada in mani cinesi. Colpisce la loro ossessione di recuperare la „cintura di sicurezza“, il „cortile di casa“, la supervisione sul Latinoamerica. Emerge il bisogno futuro di spostare due terzi della forza militare nel Mar cinese meridionale per far fronte alla potenza emergente.

In possibili teatri di tensioni future, gli amici Cechi farebbero bene a riflettere, se i patti di mutuo appoggio saranno rispettati secondo le firme sui documenti. Perché quando si tratta di sicurezza nazionale, il Sr. Trump ha parlato chiaramente: „America first“. Perché la prossima volta la Rep. Ceca dovrebbe essere piú importante che in passato? E poi, come é avvenuto nelle guerre mondiali, va bene che si combatta in Europa, purché la guerra non arrivi sul territorio USA.

Ma tornando a Praga e lasciando da parte l´analisi geopolitica, ci sono anche da valutare fondamentali aspetti umani, etici e psico-sociali, che in definitiva pesano sulla qualitá della vita fisica e morale della popolazione. Alcune persone su posizioni neo-sovraniste e neo-patriottiche tendono a relativizzare la gravitá della disuguaglianza nei rapporti tra il nord e il sud del mondo con la formula magica: „noi Cechi non abbiamo colonizzato nessuno“.

Ma studiando la partecipazione dell´esercito ceco alle missioni internazionali, troviamo la sua presenza militare in ex Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Mali, Liberia, Sierra Leone, Congo e altri paesi. Nella retorica ufficiale si cerca di diluire la presenza militare ceca in territori stranieri, dicendo che in fondo si mandano „solo“ le unitá chimiche, l´ospedale militare o comunque personale per attivitá di „appoggio alla stabilitá“ evitando di menzionare il combattimento diretto. In tal senso dall´ingresso nella NATO sono morti 29 militari cechi, accuratamente presentati dal mainstream come eroi caduti per la libertá (8).

Ma la retorica ufficiale non basta a giustificare la partecipazione in guerre come quella in Iraq, sorte sulla base di spudorate bugie e organizzate nel quadro della lotta per accaparrarsi le risorse naturali, le fonti energetiche e le zone strategiche rispondendo agli interessi di gruppi di potere, di élites di uno o vari Paesi a scapito di altri.

Qualunque involucro „umanitario“ si dia alla guerra in Iraq, é facile informarsi sui fatti di cronaca riconosciuti universalmente. Nel marzo 2003 la coalizione occidentale ha invaso l’Iraq con l´obiettivo di deporre Saddam Hussein a causa del presunto „possesso di armi di distruzione massiva“ poi smentito. Molti ricordano il segretario di Stato statunitense Colin Powell esporre la fatidica fialetta (falsa) al Consiglio di sicurezza dell´ONU. Mentre un milione di esseri umani sono morti sulla base di questa menzogna, per le compagnie petrolifere, i produttori di armi e le imprese della ricostruzione occidentali questo conflitto rappresenta un ottimo affare (9).

Un altra vicenda facilmente rintracciabile dall´attento osservatore ceco é la guerra in Afghanistan. Le forze occidentali hanno invaso questo Paese centroasiatico nell’Ottobre 2001 in seguito agli attentati dell’11 settembre, nell’ambito della „guerra al terrorismo“ con lo scopo dichiarato di „distruggere Al Qaida e catturare e/o uccidere Osama bin Laden“. Ma le ammissioni del generale statunitense Wesley Clark rivelano un piano previo di presa di controllo di sette Paesi del Medio Oriente in cinque anni tra cui appunto l´Afghanistan (10). La stessa Ilary Clinton ha dichiarato che il suo Paese, per controllare quest´area strategica in prossimità di Cina, Russia ed Iran, ha deliberatamente organizzato e finanziato formazioni locali poi sfociate in Al Qaida (11).

Per non parlare del concentrato di sadismo espresso nel ghigno malefico della Clinton al linciaggio del presidente libico nell ottobre 2011: veni, vidi, vici… ah ah ah ah…

Entrando ora in un´aspetto piú psicologico ed esistenziale, prendiamo atto del fatto, che la coscienza collettiva sa queste cose. La coscienza di ognuno di noi registra queste contraddizioni. Le immagini che ci provengono dalla TV o da internet, per quanto cerchiamo di distogliere lo sguardo, si introducono nel circuito della nostra coscienza e si albergano in memoria. E poi di notte, riaffiorano sotto forma di traduzioni oniriche, obbligandoci a prendere gli psicofarmaci. Questo tipo di contraddizioni latenti non fanno bene alla salute, creano violenza nella popolazione e un diffuso stato interno di nonsenso. La Rep. Ceca é purtroppo tra i leaders mondiali per consumo procapite di alcool e sostanze affini.

É divertente (se la situazione non fosse cosí seria) vedere amici benintenzionati partecipare a seminari di autoconoscenza al buio, frequentare la psicoterapia, girare il mondo con la vecchia Trabant, esporre le bandiere di solidarietá col Tibet, andare il fine settimana nella casa di campagna, fare qualunque cosa che distragga dai temi di fondo. Tutte queste belle attivitá non serviranno comunque a farci comprendere le nostre contraddizioni interne e quelle di questo sistema assurdo, dove pochi decidono per tutti, dove l´Essere Umano soffre e muore.

Sarebbe fuori luogo in questa sede, fare un parallelo della stessa contraddizione in Italia. Oltre ad essere stata complice del bombardamento della Jugoslavia e la distruzione della Libia, ha sul proprio territorio ancora oggi bombe atomiche e contingenti stranieri in una quasi totale assenza di sovranitá, indipendenza e dignitá. Da 74 anni ormai il soldato straniero ha piede in suolo italico senza che il popolo sovrano sia mai stato convocato a confermare o ritirare il suo assenso.

Speriamo che in futuro profonde commozioni e riflessioni ci portino a partecipare alla costruzione di un mondo multipolare e fraterno insieme agli altri popoli. Speriamo di smetterla di giocare alla guerra come i bambini prepotenti. Speriamo di costruire una nuova umanitá basata sull´uguaglianza, il rispetto mutuo e la savaguardia della vita di tutti, non solo dei propri interessi.

1) Celebrazione 20° anniversario adesione alla NATO, https://bit.ly/2HerL5X
2) Il nostro paese non sarà mai più sacrificato, https://bit.ly/2ERp0nA

3) Conferenza e accordo di Monaco, https://bit.ly/2HqapSY
4) Invasione Patto di Varsavia in Cecoslovacchia, https://bit.ly/28Ilu2o

5) Declinometro / Decline watch, https://bit.ly/2SZpqNJ

6) Riparazione del Colonialismo, http://www.colonialismreparation.org/it/

7) Progetto per un nuovo secolo americano, https://bit.ly/2UwXdQ7

8) Attività esercito ceco, https://bit.ly/2CgCF70

9) Fialetta falsa di Colin Powell, https://bit.ly/2UvRKZz

10) Generale Wesley Clark: guerre sono previamente pianificate, https://bit.ly/2Cgwe49

11) Hillary Clinton: noi abbiamo creato Al-Qaeda, https://bit.ly/1j6pMIQ