Esiste un impegno delle « Città Euromed » per « la prevenzione dalla radicalizzazione e dalle violenze estreme ». Lo ha ricordato Antoine Gebara sindaco di Jdeideh in Libano in un messaggio letto a Madrid nel corso di una plenaria svoltasi al Forum sulle violenze urbane la scorsa settimana.

Sono 150, in rappresentanza di 27 Paesi, i sindaci delle città d’Europa e del Mediterraneo (tanto africani che asiatici) hanno stretto, da anni, un rapporto collaborativo all’interno delle « Città Euromed » *, organizzazione che ha come obiettivi dichiarati quelli di favorire il dialogo tra le rive nord, sud ed est del Mediterraneo al fine di individuare delle soluzioni ai problemi comuni.

L’Italia è presente tra le « Città  Euromed » con Palermo, Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Genova, Torino, Parma, Trieste, Lecce, Cuneo, San Remo e Ventimiglia.

Antoine Gebara è uno dei vice-presidenti nonché presidente della Commissione che si occupa proprio di Sicurezza e Migrazione.

Forum Madrid: l’intervento di Tanios Antoine Gebara

Tanios Gebara

Il sindaco di Jdeideh sostiene come « l’educazione e la cultura sono la strada da privilegiare per fare fronte » alla radicalizzazione. In particolare si tratta di « rinforzare il dialogo tra i giovani ».

In tal senso – ha sottolineato il sindaco nel suo messaggio – il Libano è un « paese laboratorio del rispetto, della differenza e della diversità culturale » perché qui cristiani, sunniti, sciiti e drusi lavorano assieme per fare del Paese un Paese modello.

Esiste – ha spiegato ancora Antoine Gebara – una sorta di associazione federale non dichiarata, ma « in potenza ». A questa cultura comunque araba, in Libano, si aggiunge quella francese – per la presenza dell’Università Saint Joseph dal 1847 – e quella anglofona, ma anche quelle siriane, armene, ecc.

Gebara ha, quindi, ricordato come proprio a Beirut, lo scorso 25 e 26 gennaio 2018, sia stato organizzato un Forum in favore della prevenzione della radicalizzazione giovanile. Gli interscambi svoltisi tra i rappresentanti delle sei università e delle sei città presenti hanno permesso di elaborare dei progetti concreti.

Tra questi progetti, quello della realizzazione di un campo estivo giovanile sulla cultura della cittadinanza e del dialogo culturale, la creazione di circoli di dibattito cittadino per la conoscenza e il riconoscimento dell’altro, il rinforzo delle attività dei centri culturali, artistici e sportivi.

Per gli studenti che hanno abbandonato il sistema scolastico, invece, è prevista la creazione di lavoro legato all’artigianato e alla cucina locale.

« Il primo progetto, il campo estivo – continua Antoine Gebara -, che aveva l’obiettivo di promuovere il rispetto della differenza, tra i giovani provenienti da regioni diverse ed appartenenti a comunità diverse, si è svolto presso il campo Ain Zaarour di Jezzine dal 2 al 5 settembre 2018 ».

In particolare, erano presenti 50 giovani giovani tra i 15 e i 17 anni provenienti dalle città di Baalbeck, Jdeideh, Mina – Tripoli, e dell’unione delle città di Dannieh, dell’Haut Chouf, di Jezzine e, infine, di Saïda.

Concludendo il proprio messaggio, il sindaco di Jdeideh ha lanciato la creazione di un « Collegio degli eletti locali euro-mediterranei » che svolga il compito di « interlocutore » con l’Europa. In tale direzione, si svolgerà, a Tunisi, ad inizio del 2019, una nuova azione concreta.

* Oggi l’ organizzazione « Città Euromed » è presieduta da Christian Estrosi, della metropoli Nizza – Costa Azzurra, mentre i vice-presidenti sono Abdelhakim Bettache sindaco di Algeri, Dany Thorpe sindaco di Greenwich, Maxime Cacciutolo sindaco di Nizza, Peter Pluschke sindaco di Norimberga, Mounir Elloumi sindaco di Sfax, Ahmed Ettalhi sindaco di Tangeri e, infine, Antoine Gebara sindaco di Jdeideh in Libano.