Attenzione. A tutti gli studenti. Lunedì 29 ottobre è il giorno in cui molti professori si presenteranno col dente avvelenato. Molti di essi non riusciranno a trattenere la loro ira e trasformeranno la classe in una platea per le loro lamentele politiche in virtù della vittoria elettorale di Jair Bolsonaro. Filmate, registrate ogni discorso o manifestazione politica e ideologica dei vostri professori. DENUNCIATE. Inviate il video e le informazioni necessarie al numero (….) specificando il nome del professore, il nome della scuola e della città. Garantiremo al denunciante il totale anonimato.

Usando mezzi leciti e no – per i quali riceverà un richiamo dalla Suprema Corte, solamente un semplice richiamo e niente più – il giudice M, un popolarissimo magistrato, fa arrestare L, candidato naturale alla Presidenza della Repubblica. Il giudice M nonostante l’uso di mezzi illeciti – un uso stigmatizzato da tutto il sistema giuridico internazionale, ma ampiamente sostenuto in ambito locale come metodo efficace per combattere la corruzione – condanna il candidato L, rendendo così effettiva l’impossibilità di presentarsi alle elezioni e vincerle. Perfino l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani richiama all’ordine sia il magistrato M che il paese: secondo il trattato firmato dal Brasile le decisioni prese dai comitato Onu hanno forza di legge. Niente da fare, il Brasile ignora l’Onu e non riconosce al candidato L, già condannato, il diritto di concorrere alle elezioni.

Comincia la campagna elettorale. Con il candidato L fuori dal gioco, il candidato B riscuote i più grandi successi attraverso l’uso massiccio (e illegale) di notizie false divulgate nelle rete sociali e via WhatsApp finanziate con versamenti non dichiarati di 156 imprese. Il suo discorso di violenza esplicita in cui le stesse frasi pronunciate, di per sé, sarebbero già un crimine – razzismo, istigazione alla violenza, al linciaggio, tortura, fucilazione sommaria, incitamento al golpe di stato – arriva dappertutto e a tutti. Le istituzioni ignorano le parole e gli insulti; anzi, vengono considerate come  bravate, frasi di effetto ma prive di ogni consistenza. Il Male è così trasformato in qualcosa di completamente appetibile e presentabile. E si sa che quando il Male è accettato sia dalle istituzioni che dalla gente, è perché esso, il Male, occupa già quello spazio da molto tempo, stava solo aspettando il momento per uscire ed attivarsi.

Il discorso di odio del candidato B è molto chiaro, non ci sono dubbi: come simbolo di campagna ha scelto le dita tese ad imitazione di una pistola,  non un’immagine generica, ma una pistola puntata, una pistola che prende la mira.

A una settimana dalle elezioni, il giudice M consegna alla stampa le dichiarazioni di un ex collaboratore di L, oggi pentito. Sono dichiarazioni non omologate, senza alcun valore giuridico, dichiarazioni di chi accusa tutti per salvarsi la pelle. Senza alcun riscontro, senza prove. L’impatto è enorme. Mancano sette giorni alla elezioni, la gente, ubriaca di odio contro L, trasforma queste dichiarazioni divulgate illegalmente dal giudice M nell’ultima maledizione da lanciare contro tutto e contro tutti. La strada per la vittoria del candidato B è ormai spianata.

Il candidato B vince davvero. L’indomani annuncia che il giudice M sarà ministro: Ministro della Giustizia e Ministro degli Interni, un superministro. Il giudice M vola a Brasilia e accetta l’invito.

Ricapitoliamo: M arresta e imprigiona L. Il mondo giuridico internazionale nota innumerevoli irregolarità. A L viene impedito di concorrere alle elezioni. Interviene a suo favore l’Onu, che però viene ignorata sia dalla Suprema Corte che dallo Stato. Il rivale di L, il candidato B, ha via libera per vincere le elezioni. Durante la campagna elettorale, il giudice M consegna alla stampa dichiarazioni nulle che accusano L, in galera da sei mesi. Il candidato B vince il primo turno. Il candidato B vince il ballottaggio. Offre al giudice M la carica di super Ministro della Giustizia e degli Interni. Il giudice M accetta. Oggi, attraverso la stampa e gli stessi interessati, sappiamo che i contatti tra il neo presidente B e il giudice M erano in corso fin da prima della campagna elettorale.

Pochissime le voci contrarie. Le istituzioni applaudono la scelta del neo presidente. La stampa si inchina al grande inquisitore: il giudice M per molti è un eroe. I giornali stranieri invece dicono che tutto questo è uno scandalo senza uguali: la prova che il giudice M ha sempre lavorato per distruggere politicamente L e il suo partito. Il contatto previo col candidato B, l’aver accettato l’invito al ministero confermano i reali motivi che fin dall’inizio hanno mosso il giudice M.

Nei prossimi giorni, il Parlamento voterà la proposta di legge che prevede la punizione dei professori e dei maestri che “trasformano la loro lezione in un palco di diffusione di idee politiche vicine alle idee marxiste con lo scopo di indottrinare gli alunni”. Vale per tutte le scuole, dalla materna all’università. Hanno già creato un numero verde per le denunce anonime. La chiamano “Scuola Senza Partito”. Il nuovo presidente ha già detto che toglierà definitivamente gli insegnamenti di Paulo Freire dai curricoli del magistero.

Le dichiarazioni di ripudio dei sindacati dei professori, le assemblee in tutte le università, gli interventi di uomini di cultura, scrittori, filosofi a poco servono contro l’odio che il neo presidente B ha scatenato, un odio totale, per proteggere la famiglia tradizionale, la morale, il buon costume, i confini e la patria. Lo ha detto nel suo primo discorso alla nazione. Anzi, le prime parole non sono state le sue, ma quelle di Magno Malta, leader evangelico e mentore ideologico: in semicerchio, capo chino, occhi chiusi, mano nella mano il nuovo governo comincia con l’invocazione al loro dio di orrore. Cinque minuti di delirio con la Bibbia in evidenza, io governerò seguendo questi precetti, dice l’esecrabile presidente brandendo il libro come un martello. E alla fine del ripugnante rituale, il loro grido di battaglia: Brasil acima de tudo, Deus acima de todos (Brasile sopra ogni cosa, Dio sopra ogni uomo). In pochi miserabili minuti, lo Stato laico viene umiliato e offeso. Gli scribi, i farisei ipocriti, la razza di vipere sono usciti dalle fogne: comincia oggi il governo di un fanatico nazista, un integralista religioso ciarlatano e un giudice infame.

Per saperne di più sul processo e la condanna di L, è interessante ascoltare l’opinione del giurista italiano Luigi Ferrajoli: https://ilmanifesto.it/unaggressione-giudiziaria-alla-democrazia-brasiliana/

https://www.youtube.com/watch?v=4OpBbk2XwKA

 

Prime parole del nuovo presidente: https://www.youtube.com/watch?v=CTsotRSF9H8