La rete ENAAT (rete europea contro il commercio di armi) pubblica uno strumento informativo online alla vigilia del Summit Europeo

Domani il Summit Europeo confermerà il lancio della Cooperazione Strutturata Permanente in ambito militare (PESCO) valutando “progressi” in altre aree della Difesa, mentre il Parlamento Europeo discuterà* la proposta della Commissione EU di finanziare una fase di sviluppo di nuove capacità militari all’interno del budget dell’Unione, come parte del Fondo Europeo della Difesa (European Defence Fund – EDF).

La Rete internazionale ENAAT (European Network Against Arms Trade) chiede la convocazione di un opportuno dibattito pubblico che prenda seriamente in considerazione la voce delle organizzazioni per la pace e dei cittadini, preoccupati per questi sviluppi. ENAAT ha pubblicato uno strumento informativo online che propone un’analisi critica del Fondo EDF. E’ indirizzato a cittadini, attivisti, giornalisti e politici, avendo come obiettivo quello di fornire sostegno e dati precisi per la formazione di opinioni corrette e decisioni opportune.

Le decisioni che gli Stati membri e gli Europarlamentari prenderanno nelle prossime settimane e mesi, nell’ambito delle capacità militari, non solo modelleranno il futuro dell’Unione Europea ma influenzeranno anche le modalità globali di rispondere e gestire le sfide ambientali, sociali, politiche del prossimi decenni.

Laetitia Sédou, EU Programme Officer di ENAAT, ha dichiarato: “Le questioni in gioco sono troppo importanti per lasciarle ad un piccolo gruppo di esperti della difesa che andrebbero solo ad accordarsi su programmi pilota presumibilmente di poca importanza. Si continua però a posporre il dibattito politico al fondamento della questione, forse per arrivare ad una situazione in cui le decisioni saranno già state prese con poca trasparenza e partecipazione. Quando sicuramente ai cittadini verrà poi detto che il processo è già avviato e che sarà per forza necessario completarlo. Non è questa la nostra visione di democrazia”.

Fino ad oggi il dibattito pubblico è stato davvero molto limitato: da un lato pesantemente influenzato dalla visione dell’industria degli armamenti che intende beneficiare di nuovi fondi europei, dall’altro basato solo sulla posizione ufficiale della commissione Europea (e di alcuni governi). Al contrario le voci del movimento per la pace sono state largamente ignorate, così come quelle di un crescente numero di cittadini preoccupati che proposte di questa natura comporteranno solamente maggiore profitto per l’industria militare aggravando la turbolente situazione internazionale.

In aggiunta alle firme di 142.000 persone contrarie all’uso militare di fondi europei, più di 4.000 europei hanno espresso critiche e preoccupazioni sulla proposta di Programma Europeo per lo Sviluppo dell’Industria della Difesa (EDIDP – European Defence Industrial Development Programme*) tramite il sito lanciato dall’UE per raccogliere i pareri dei cittadini. Si tratta di un volume di risposte ed interventi mai toccato prima, anche se la Commissione Europea non ha ancora provveduto a dare risposta sia alla petizione internazionale che alle indicazioni raccolte tramite il proprio sito.

Lo strumento informativo online promosso da ENAAT espande, in dettagli ed approfondimento, le ragioni per cui riteniamo che il Fondo per la Difesa (EDF) non contribuirà né alla Pace né alla crescita economica o di posti di lavoro; la nostra analisi fornisce argomenti basati su fatti e ricerche, così come riferimenti diretti per ulteriori approfondimenti. La conclusione è che dal nostro punto di vista il Consiglio e il Parlamento Europeo dovrebbero respingere la richiesta di finanziamenti europei per la Ricerca&Sviluppo in campo militare e per nuovi armamenti.

Bram Vranken, ricercatore dell’organizzazione belga Vredesactie, commenta: “La Pace non ha bisogno di nuove armi, ma piuttosto che l’Unione Europea sostenga percorsi sostenibili di risoluzione dei conflitti. Le risorse a disposizione sono troppo limitate per pretendere di realizzare al meglio entrambe le cose: in questo modo la sola presenza di un fondo europeo per le armi porterà come conseguenza una maggiore insicurezza, andando a rafforzare la corsa globale agli armamenti”.

* La Sottocommissione Sicurezza e Difesa del Parlamento Europeo discuterà la mattina di giovedì 14 dicembre la bozza di Parere sulla proposta dello European Defence Industrial Development Programme (EDIDP)

ENAAT e RETE DISARMO