“Gli enti locali possono fare molto sul fronte del disarmo atomico, nella nostra rete c’è anche l’associazione ‘Sindaci per la Pace’ (Mayors for Peace), presieduta Kazumi Matsui, sindaco di Hiroshima con oltre 7mila adesioni nel mondo. Se i comuni italiani aderissero in massa sarebbe un segnale molto forte e un aiuto consistente alla nostra campagna #ItaliaRipensaci”.

 

E’ l’appello lanciato da Lisa Clark, rivolto ai sindaci dei comuni italiani nel corso della cerimonia per la consegna del premio “Un Tartufo della Pace 2017” che si è tenuta a San Giovanni d’Asso domenica 19 novembre.

Quest’anno il riconoscimento è andato ad Ican (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), la rete internazionale di 486 presente in oltre 100 Paesi del mondo vincitrice quest’anno del Premio Nobel per la Pace proprio per l’impegno sul fronte del disarmo nucleare.

La motivazione, incisa sulla targa che accompagna il Tartufo della Pace, spiega che è stato conferito ad Ican per: “il grande impegno sul fronte della promozione e dell’adozione del Trattato internazionale di interdizione delle armi nucleari, in un momento storico dove il rischio di una guerra atomica è tornato drammaticamente attuale. La sua presenza in oltre cento Nazioni del mondo rappresenta una grande speranza di pace imprimendo un nuovo vigore per lottare contro le armi nucleari con gli strumenti  della responsabilità popolare, della democrazia e della politica”.

Ha ritirato il premio la famosa pacifista italo americana della Rete Disarmo, Lisa Clark, che fa parte di Ican ed è co-presidente dell’International Peace Bureau (Ipb), la più antica associazione umanitaria mondiale per la diffusione dell’idea del pacifismo, vincitrice del Premio Nobel per la pace nel 1910.

Ican è nata dieci anni fa per promuovere il trattato per l’abolizione delle armi nucleari, poi approvato lo scorso 7 luglio dall’Assemblea dell’Onu, Ican è ora impegnata ad ottenere l’adesione dei Paesi che ne sono rimasti fuori. Approvato all’Assemblea Onu con 122 voti, il trattato è stato finora firmato da 53 Paesi ma ratificato solo da tre. I Paesi membri della Nato, fra cui l’Italia, e quelli in possesso di armi nucleari non hanno aderito.

“Grazie davvero a tutti – ha detto Lisa Clark ritirando il premio, il miglior tartufo trovato nell’ultimo week della festa dai tartufai senesi – L’Italia deve trovare il modo di stare dentro questo trattato, anche un limitato scontro atomico, in zone del pianeta molto distanti da noi, porterebbe ad una catastrofe mondiale, ormai è scientificamente dimostrato. L’unica soluzione è mettere al bando tutte le armi atomiche”.

“Giorgio La Pira diceva che gli Stati non possono permettersi di uccidere le città – ha concluso la pacifista italo americana – io voglio proprio ripartire da qui con un appello a tutti i sindaci. Credo sia arrivato il tempo di assumersi una certa responsabilità, come uomini e donne e come cittadini, anche su un tema che può apparentemente sembrare lontano e più grande di ognuno di noi. Ricevo con grande piacere questo premio internazionale perché il tartufo è considerato una sentinella ecologica, cresce solo dove la natura è incontaminata. Voi amate il vostro ambiente e lo accudite. Chi ama l’ambiente, ama anche la pace”.

Alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità civili e militari della Provincia di Siena. Il premio internazionale “Un Tartufo della Pace” è stato consegnato a Lisa Clark dal presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, Paolo Valdambrini insieme al presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, al Consigliere Regionale Stefano Scaramelli, al sindaco di Montalcino Silvio Francescelli e al vicesindaco Angelo Braconi con Angelo Cosseddu della Pro Loco di San Giovanni d’Asso che ha organizzato la Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi.

Il premio nel 2016 fu attribuito alla famiglia di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso in Egitto.

Negli anni precedenti è stato conferito, tra gli altri, a: Amnesty International, Gino Strada, Don Luigi Ciotti, Unicef Italia, Pietro Grasso (Procuratore Nazionale Antimafia), Don Virginio Colmegna,  Comunità di Sant’Egidio, Laura Boldrini (UNHCR), Medici Senza Frontiere, Save the Children Italia Onlus, Tano Grasso (FAI, Federazione Antiracket Italiana).