Si è svolto domenica 8 ottobre 2017 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” l’incontro nazionale del coordinamento della campagna “Una persona, un voto” per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

Come è noto, l’appello “Una persona, un voto” e’ stato promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace, ed è stato sottoscritto da numerose autorevoli personalita’ – come Anna Bravo, Giancarla Codrignani, Heidi Gaggio Giuliani, Francuccio Gesualdi, Chiara Ingrao, Raniero La Valle, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Savino Pezzotta, Annamaria Rivera – e da migliaia e migliaia di cittadini; come anche da tre ministri emeriti – Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge – e da 181 parlamentari in carica di varie forze politiche tanto di maggioranza quanto di opposizione.

Il testo integrale dell’appello recita:
“Un appello all’Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia. Il fondamento della democrazia è il principio “una persona, un voto”; l’Italia essendo una repubblica democratica non puo’ continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento è ora”.

Al termine dell’incontro il coordinamento della campagna “Una persona, un voto” oltre ad esprimere piena solidarietà a tutte le iniziative nonviolente in corso per l’approvazione della legge sullo “ius soli” e sullo “ius culturae”, come a tutte le altre iniziative nonviolente contro il razzismo, ha rivolto un rinnovato invito a tutti i parlamentari affinché la legislatura non si concluda senza che sia stato finalmente riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni tanto politiche quanto amministrative a tutte le persone stabilmente residenti in Italia.

Di seguito il testo della mozione conclusiva in forma di lettera ai parlamentari:
“Al Presidente del Senato della Repubblica,
alla Presidente della Camera dei Deputati,
a tutte e tutti i parlamentari
Gentili parlamentari,
le persone partecipanti all’incontro nazionale di “Una persona, un voto” svoltosi a Viterbo l’8 ottobre 2017 rivolgono al Parlamento un accorato appello affinché nella legislazione elettorale sia finalmente pienamente inverato il fondamentale principio democratico “Una persona, un voto” riconoscendo il diritto di voto in tutte le elezioni, politiche ed amministrative, a tutte le persone che stabilmente vivono in Italia e sono quindi realmente parte della popolazione italiana.
L’Italia e’ una repubblica democratica, la sovranita’ appartiene al popolo: una persona, un voto.
Gentili parlamentari,
vogliate riconoscere cio’ che e’ vero; vogliate legiferare cio’ che e’ giusto”.

Il coordinamento nazionale della campagna “Una persona, un voto”

Viterbo, 8 ottobre 2017

Mittente: Coordinamento nazionale della campagna “Una persona, un voto”, presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com