Proseguono a Roma i lavori del 33° Consiglio internazionale (ICM) di Amnesty International.
 
“Vedere i rappresentanti di Amnesty da oltre ottanta paesi – diversi fra loro per lingua, cultura, religione, condizione sociale, ma uniti dalla comune passione per i diritti umani  – incontrarsi, confrontarsi e decidere assieme il futuro del movimento è un’esperienza straordinaria”, ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.
 
“Così come è stato emozionante vedere tutte queste persone mobilitarsi per i difensori dei diritti umani nel mondo, a cominciare dai propri colleghi turchi, forzatamente assenti dalla riunione”. 
Il presidente e la direttrice di Amnesty International Turchia restano in carcere, sulla base di accuse infondate, insieme agli altri difensori dei diritti umani arrestati con loro.
In una pausa dei lavori, i delegati all’ICM hanno partecipato a un’azione di sensibilizzazione sui diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
 
“Da Roma, Amnesty International ha rilanciato ai governi europei l’appello a garantire il diritto alla vita e alla dignità a chi attraversa il Mediterraneo, ribadendo la sua preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti umani in Libia, paese sempre più insicuro dove respingere i migranti” ha ammonito Marchesi.
Appello per i difensori dei diritti umani in carcere in Turchia:
Appello “Io scelgo di salvare vite”:
Rapporto “Una tempesta perfetta. Il fallimento delle politiche europee nel Mediterraneo centrale”: