“In tutto il mondo, i popoli e le città si stanno alzando a difendere i diritti umani, la democrazia e i beni comuni”.

Il vertice internazionale Fearless Cities (Città senza paura) si è inaugurato nel pomeriggio del 9 giugno con questo slogan in una piazza nel centro di Barcellona davanti a oltre mille persone.

All’evento hanno partecipato sindaci e sindache di tutto il mondo, decisi a difendere i diritti umani, i beni comuni e la democrazia e a combattere le rapine operate dalle spietate politiche neo-liberiste ai danni della società.

Tutti hanno fatto discorsi pieni di speranza: vincere la paura, lottare contro la corruzione e per i beni comuni, per la trasparenza, il femminismo, la partecipazione, il municipalismo, la casa, gli spazi pubblici, contro il razzismo e per i diritti, con l’impazienza di passare dalle parole ai fatti.

I sindaci di Barcellona, Madrid,  A Coruña, Saragozza, Santiago, Grenoble, Valparaíso (Cile), Attica (Grecia), Berkeley (California) e vari consiglieri comunali di Rosario (Argentina), Belo Horizonte, Vancouver (Canada), Filadelfia (Stati Uniti), insieme a molti altri che sono stati citati e si sono scusati per l’impossibilità di partecipare di persona hanno dato vita a un evento emozionante.  Hanno mostrato le strade da percorrere per celebrare la speranza di fronte alla paura, al razzismo, all’avanzata del neo-liberismo e dell’estrema destra, delineando un’alternativa progressista reale ed esaltando il lavoro per il cambiamento delle amministrazioni comunali e degli attivisti.

Naomi Klein, Janis Varoufakis e José Mujica hanno sostenuto l’evento parlando a distanza.

Il vertice ha l’obiettivo di trasformare la società dal basso, permettendo ai movimenti municipalisti di costruire reti globali di solidarietà e speranza di fronte all’odio, ai muri e alle frontiere.

L’incontro che si tiene a Barcellona dal 9 all’11 giugno si focalizza su tre punti chiave:

  • Lavorare con il municipalismo globale in rete, per condividere strumenti, conoscenze ed esperienze di tutto il mondo.
  • Femminilizzare la politica, sviluppando nuovi modi di organizzarsi, basati sulla collaborazione orizzontale, l’intelligenza collettiva e la politica della vita quotidiana.
  • Frenare l’estrema destra, contrapponendo alla politica dell’odio e della paura politiche locali che riducano le disuguaglianze e promuovano il bene comune.

Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo