Primo Convegno Nazionale MONETA BENE COMUNE.
La moneta deve essere creata senza interesse e distribuita per impieghi produttivi ivi compresa la Rendita Universale Incondizionata.

Sabato 6 Maggio a Gradara (PU), presso il Teatro Comunale, avrà luogo una importante conferenza sulla moneta e sui fenomeni sociali e macroeconomici ad essa connessi.

La conferenza vedrà la partecipazione del gruppo italiano Moneta Bene Comune e svizzero Moneta Intera, che discuteranno di questi temi nel pomeriggio, a partire dalle 15:30, con il prof. Andrea Fumagalli dell’Università di Pavia,  con il prof. Mauro Gallegati dell’Università delle Marche e con Thomas Fazi, saggista e giornalista economico.
Al mattino, a partire dalle 9:30, verranno introdotti i temi del dibattito con una conversazione civile -L’altra faccia della moneta- condotta da Claudio Bertoni del Gruppo Economia Cittadini di Ferrara.

Questo convegno si inserisce nella cornice del International Movement for Monetary Reform, nel quale confluiscono e si coordinano movimenti di tutto il mondo.

Il messaggio di queste campagne è molto semplice e al contempo rivoluzionario perché ignoto al grande pubblico (e perfino a molti politici, come rivelato da una inchiesta di Positive Money nel Regno Unito): la moneta è emessa, in massima parte, dalle banche commerciali, che la creano nell’atto stesso di prestarla ai privati cittadini, alle imprese e agli stati. Creare moneta è un privilegio dello Stato (Signoraggio) che è stato usurpato dalle banche private, le quali non solo ne traggono enormi profitti ma creano gravissime storture di ordine economico, sociale e politico.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, estremamente tragiche: la ricchezza si concentra sempre di più nelle mani di pochi a svantaggio dei molti, dei moltissimi anzi.
I debiti aumentano e con loro i tagli di bilancio, le privatizzazioni, i fallimenti, i pignoramenti, la disoccupazione. Parallelamente diminuiscono le disponibilità per il welfare. Una rapina programmata e lucidamente perseguita tramite il sistema bancario mondiale.

La bella notizia è che tutto ciò non è affatto inevitabile, come recita il mantra TINA[1] che l’élite dominante ci propina da quarant’anni, complici schiere di pennivendoli dei media mainstream e di politici, più ignoranti che corrotti.

La moneta, libera da interesse, deve essere emessa sotto controllo democratico effettivo a nome dei cittadini, cioè di coloro che creano la ricchezza reale di cui la moneta è semplice misura.  Essa deve servire la comunità, non pochi privilegiati che, attraverso il debito, si servono delle persone, delle comunità e perfino degli Stati.
La moneta deve essere distribuita esclusivamente per investimenti utili, ecologici, con fini di giustizia sociale ivi compreso un reddito (propriamente: rendita) di base per tutti, dalla culla alla tomba, non trasferibile e non sottoposto a condizione alcuna.
La moneta deve anche essere distrutta altrimenti si inflaziona, perciò bisogna tassare. La questione è: TASSARE CHE COSA?
– Tassare i capitali è velleitario.
– Tassare il lavoro è ingiusto e controproducente.
– Tassare la moneta in quanto tale è soluzione prospettata fin da Aristotele, sperimentata con successo su piccola scala da un secolo, e oggi fattibile con estrema semplicità per la moneta elettronica…

Questi i temi: tanta carne al fuoco, idee forti per una giornata all’insegna della riflessione e della voglia di cambiamento partecipato.

 

[1] There Is No Alternative (Non c’è Alternativa) era lo slogan preferito di Margareth Thatcher