Dal 20 maggio al 20 giugno 2017

Diversi movimenti e organizzazioni stanno pianificando un tour in Europa dei difensori indigeni di Standing Rock e i loro alleati che si oppongono all’oleodotto Dakota Access (DAPL) e ad altri progetti sul territorio legati ai combustibili fossili.

Contesto e obiettivi

Attualmente gli ambiti di azione dei movimenti popolari per il clima a livello internazionale sono focalizzati sulla protesta contro le infrastrutture dei combustibili fossili. La lotta si concretizza in due ambiti principali: un’ampia campagna di disinvestimento e azioni nonviolente di disobbedienza civile. L’obiettivo del tour europeo dei difensori di Standing Rock è proprio quello di portare avanti questi obiettivi.

Il movimento indigeno di resistenza di Standing Rock, capeggiato da donne e giovani, costituisce al tempo stesso un emblema e un esempio. Ha mobilitato migliaia di persone localmente e in tutti gli Stati Uniti per oltre un anno ed è riuscito a mantenere con dignità una resistenza nonviolenta, anche davanti a una repressione brutale e a condizioni climatiche estremamente difficili. I difensori di Standing Rock  sono stati capaci di creare alleanze importanti con diversi gruppi sia indigeni che non in tutto il paese  (ad esempio con veterani, gruppi religiosi, Black Lives Matter, ecc.), dimostrando come il tema del clima possa essere un punto di convergenza delle nostre lotte in un periodo di attacchi violenti e continui contro tutti noi.

Questa lotta è importante per la salvaguardia dell’ambiente e per la difesa dei diritti umani; per la partecipazione popolare nelle scelte della società riguardo a progetti con un forte impatto sui territori e la comunità; per la lotta per l’autodeterminazione dei popoli indigeni e il rispetto del loro consenso informato, preventivo e libero per quanto concerne progetti che coinvolgono le loro terre su Turtle Island (Nordamerica) e per l’avvenire delle future generazioni.

Oggi la brutale repressione subita dai difensori di Standing Rock a opera del governo Trump ha bisogno di una riposta forte e solidale da parte di tutti.

Anche se il petrolio scorre già nelle vene dell’oleodotto Dakota Access, la battaglia contro i “serpenti neri” continua – per l’oleodotto Keystone XL, che porterà il petrolio dalle sabbie bituminose dell’Alberta (Canada) al Golfo del Messico e per altri progetti approvati dall’amministrazione Trump. La resistenza sta crescendo in tutta Turtle Island (Nordamerica).  Gli attivisti espulsi da Standing Rock si sono sparsi per tutto il paese, creando così una dozzina di nuovi poli di resistenza. Oltre alla resistenza fisica, sono state intraprese centinaia di azioni legali contro l’oleodotto Dakota Access. Le campagne per il disinvestimento  sono in costante crescita e ottengono risultati sia negli Stati Uniti che in Europa. Gli attacchi degli scettici sul clima dell’amministrazione Trump costituiscono una minaccia a livello globale. La nostra resistenza nata dal basso, se portata avanti con collaborazione e determinazione, riuscirà a sconfiggere questi attacchi.

Per questi motivi, Standing Rock è una lotta che può servire da esempio e potrà ispirare altri in Europa; merita pertanto tutto il nostro supporto. Il tour sarà un’occasione per saperne di più sulla mobilitazione di Standing Rock, permetterà una condivisione interculturale di esperienze e pratiche per la mobilitazione, ci rafforzerà come collettivi, eliminerà la mentalità da colonizzatori dalle nostre pratiche di solidarietà e aiuterà a rendere popolari e realizzare azioni di disobbedienza civile nonviolenta a favore del clima. Tutto questo sarà completato da momenti condivisi di festa ed espressione artistica.

Città e Tappe

Il tour si svolgerà dal 20 maggio al 14 giugno 2017. Il gruppo farà una tappa di un minimo di 3 giorni in ogni località (compreso tempo di viaggio e riposo). I principali momenti con date già fissate saranno:

Parigi, 23 maggio, per l’assemblea degli azionisti di diverse grandi banche francesi (BNP Paribas, Société Générale).

Bruxelles, 24 maggio, per la grande manifestazione contro la visita di Donald Trump e per quella contro il summit della NATO del 25.

Olanda, dal 28 maggio al 2 giugno, per creare legami con la resistenza conto carbone, gas ed energia nucleare, per dare supporto ad attivisti locali che si stanno mobilitando per la campagna di disinvestimento e per dimostrare la nostra solidarietà con i territori colpiti da terremoti.

Colonia, dal 3 al 4 giugno, per collegarsi con la lotta contro la lignite in Germania e in tutta l’Europa.

Ginevra, dal 6 all’8 giugno, per partecipare a una sessione di lavoro dell’ONU sulla responsabilità delle aziende multinazionali e stimolare il disinvestimento di banche e istituzioni svizzere.

Madrid, Barcellona e Bilbao, dal 9 al 14 giugno, per partecipare a varie riunioni come quella delle Città Ribelli, incontrare movimenti e rappresentanti dei consigli comunali e prendere parte a manifestazioni di massa.

Bologna, dal 9 all’11 giugno, per partecipare al contro summit del G7 sull’ambiente ed esigere il rispetto dei diritti dei nativi.

Roma, dal 15 al 16 giugno e Napoli, dal 17 al 19 giugno, per incontrare il Consiglio Comunale di Napoli, discutere della transizione locale e collegarsi con il movimento che si oppone all’oleodotto transadriatico.

Programma

Le organizzazioni in ogni città saranno libere di pianificare le relative tappe in autonomia all’interno del quadro generale degli obiettivi e del concetto di azione concordati. Idealmente ogni tappa dovrebbe offrire:

  • un impegno particolare nei riguardi dell’informazione e della mobilitazione ad ampio raggio, per raggiungere in modo particolare, oltre agli attivisti già conosciuti: giovani appartenenti a gruppi razziali e precari, circoli interessati ai temi delle culture indigene, associazioni per i diritti umani, gruppi impegnati in attività per il disinvestimento, ecc.
  • Un momento di incontro e di confronto (buone pratiche ed esperienze)
  • Un momento di informazione: presentazione-dibattito
  • Una mobilitazione che comprenda, se possibile, una manifestazione ampia e aperta a tutti e un’azione di disubbidienza civile (con una preferenza per il collegamento al disinvestimento da parte delle banche europee che finanziano il DAPL).

I Difensori di Standing Rock

Rachel Heaton fa parte della tribù Muckleshoot di Auburn, Washington (di discendenza Duwamish) ed è tra i leader della Seattle Action No DAPL Coalition. E’ co-fondatrice di Mazaskatalks, l’organizzazione che ha costretto la città di Seattle a disinvestire 3 miliardi di dollari da Wells Fargo, una delle banche che ha investito nell’oleodotto Dakota Access. Fino dall’inizio del movimento di Standing Rock si è recata più volte nel North Dakota (tra agosto e dicembre), portando con sé i figli al campo per sostenere la resistenza con raccolte fondi, conduzione di cerimonie e aiuti e supporto agli altri protettori dell’acqua presso il campo e a livello locale. Ha portato la resistenza dal campo di Standing Rock alla sua comunità e palesato i collegamenti tra l’oleodotto Dakota Access e progetti locali molto distruttivi nei dintorni di Seattle. Si è attivata per l’empowerment di altri e li ha coinvolti nella lotta. Ha dimostrato come gli indigeni si siano dedicati al miglioramento di questo nostro mondo sia per noi sia per le future generazioni. Infine lavora da 19 anni per la sua tribù nel Dipartimento dell’Istruzione.

James Robideau è membro della nazione Lake Spirit del North Dakota. E’ presidente del Dakota Youth Project, “road man” di Wounded Knee e guida spirituale in Europa, attivista e co-fondatore dell’American Indian Movement. Dedica la sua vita ad aiutare i popoli e le tribù indigeni a sopravvivere in una società non indigena.  (James parteciperà solamente alla tappa parigina).

Nataanii Means è un attivista di origine Oglala Sioux e Navajo, nonché artista hip-hop e figlio dello storico attivista Russell Means. Ha risieduto nel campo Oceti Sakowin dall’agosto del 2016 fino allo sgombero in febbraio. Questo giovane protettore dell’acqua è rimasto in prima linea nella resistenza nonviolenta nonostante diversi arresti e i metodi brutali delle forze dell’ordine. E’ inoltre molto attivo nelle azioni e nelle campagne per il disinvestimento in tutti gli Stati Uniti. Artista hip hop indigeno, contribuisce anche attraverso la sua musica alla sensibilizzazione sui temi legati ai nativi americani, ispira e dà forza alla gioventù indigena. Attualmente sta girando gli USA con i Voices of Water: Wake Up the World Tour e si impegna a condividere la sua esperienza in prima linea attraverso performance, discorsi pubblici e azioni per il disinvestimento.

Rafael Gonzales alias Tufawon (Dakota/Portoricano). Originario della zona sud di Minneapolis, rapper e produttore, con l’ultimo progetto The Homecoming, Tufawon torna alle sue radici locali con una prospettiva globale, dopo aver realizzato il sogno di esplorare il mondo con la sua precedente opera, The Send-Off. Con una produzione di “smooth and soulful boom-bap”, Tufawon esplora temi quali la politica, la cultura, la consapevolezza sociale e la cura di sé, che hanno definito il suo approccio, mostrando la crescita apportata dai viaggi e dallo sviluppo personale alla sua vita e alla sua opera. Rafael Gonzales ha messo in standy-by la carriera musicale per combattere il l’oleodotto Dakota Access. Attraverso un legame forte e genuino con una squadra di protettori dell’acqua, ha trovato una “casa” presso il campo di resistenza Oceti Sakowin a nord della riserva di Standing Rock. Per 4 mesi ha lottato a fianco della sua nuova famiglia di guerrieri e compagni sia in prima linea sia durante campagne di disinvestimento nei confronti delle banche. Sta attualmente girando gli USA con il Voices of Water: Wake Up the World Tour e condivide le sue esperienze in prima persona attraverso performance, discorsi pubblici e azioni per il disinvestimento.

Wašté Win Young, Wichiyena Dakota e Hunkpapa Lakota, viene da Standing Rock. Ha vissuto dall’agosto del 2016 al febbraio del 2017 con la sua famiglia presso la confluenza dei fiumi Cannonball e Missouri –in terre ancestrali di proprietà del suo popolo sulla base del Trattato di Fort Laramie del 1851 e del 1868. Questa località è stata l’epicentro del movimento #NODAPL, altrimenti noto con il nome Očeti Šakowin Camp. E’ attiva nella campagna di disinvestimento contro gli oleodotti Dakota Access e Keystone XL e altri progetti basati sui combustibili fossili. Ha 4 figli e attualmente abita presso la Long Soldier Community di Standing Rock.

Altre informazioni su Standing Rock e i suoi protagonisti

https://nodaplsolidarity.org

http://nativenationsrise.org

http://standwithstandingrock.net

https://indiancountrymedianetwork.com

http://www.dailykos.com/story/2017/3/5/1638879/-Native-Nations-Sioux-Water-Protectors-March-On-Washington-3-7-Through-3-10

http://www.ienearth.org

http://www.honorearth.org

http://indigenousrising.org

Calendario di azioni NoDAPL: http://everydayofaction.org

Organizzazioni e Collettivi

Alternatiba, Break Free Genève, Coordination Justice Sociale, Alternatives Canada, CETIM,  Agir Pour La Paix, Climate Express, INTAL, Transnational Institute (TNI), Ausgeco2hlt, Entrepobles, ANVCOP21, CSIA Nitassinan,  350.org, Friends of the Earth Europe,  i-boycott, I Love Therefore I am, Nuit Debout, UNIA Genève, CGAS, ATTAC GE,  GreenPeace Genève, Solidarité Tattes, CADTM, REFEDD, Women’s March Global.

In solidarietà,

Guillaume Durin  guillaume_durin@hotmail.com

+33 6 64 94 84 43        

Isabelle L’héritier lheritier.isabel@gmail.com

+41 78 705 98 05

Olivier de Marcellus       elviejo@riseup.net

+41 793427025

Gruppo organizzatore del tour europeo “Stand up with Standing Rock”