Verso la manifestazione del 17 dicembre 2016

Siamo cittadine e cittadini convinti che una buona accoglienza possa essere un’importante occasione d’incontro e arricchimento reciproco, e che tutti abbiamo da guadagnarci. I migranti che oggi raggiungono il nostro paese non sono né pericolosi criminali né disperati bisognosi di tutto: sono donne e uomini coraggiosi con i quali la vita non è stata generosa, costringendoli a una scelta difficile; hanno saputo affrontare un lungo viaggio pericoloso per arrivare qui, portando con sé le proprie conoscenze, competenze, esperienze: per questo noi siamo convinti che i migranti non siano nostri nemici, ma al contrario possano diventare preziosi alleati nella costruzione di una società più ospitale per tutte e tutti.

Noi vorremmo che a tutti i cittadini del pianeta fosse garantita la stessa libertà di movimento di cui godiamo noi, e che potessero viaggiare non spinti dal bisogno, ma dalle proprie aspirazioni, mentre oggi emigrare è una scelta estrema e dolorosa; nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare tutto per avere la speranza di una vita migliore per sé e per i propri figli, e per questo denunciamo le politiche di potenza messe in atto purtroppo anche dal nostro paese, lo sfruttamento delle risorse naturali dei loro paesi d’origine, il sostegno offerto a dittatori sanguinari, lo scandalo della vendita di armi a paesi che di tutto avrebbero bisogno tranne che di nuove guerre.

Le stesse scelte irrispettose del futuro del pianeta e delle generazioni che verranno producono impoverimento e disoccupazione in Europa, sfruttamento dei lavoratori e assenza di diritti civili nei paesi cosiddetti emergenti soprattutto nell’Asia orientale e nell’America Latina, guerre, devastazioni dell’ambiente e povertà in Africa e nel Medio Oriente: un circolo vizioso che solo la miopia interessata di certi politici vorrebbe far pagare a coloro che spinti dalla necessità decidono di emigrare; noi pensiamo invece che con queste persone occorra stringere un’alleanza per ribaltare quelle scelte sciagurate.

Di queste politiche inique le persone migranti sono vittime, non colpevoli, e finché esse non cesseranno, loro continueranno a partire; noi pensiamo perciò che negare loro ospitalità sia non solo ingiusto, ma soprattutto inutile: una politica saggia e realistica dovrebbe cercare di favorire il naturale desiderio di chi arriva di farsi una vita serena, e non porre ostacoli alla sua stabilizzazione, mantenendo decine di migliaia di persone in una perenne incertezza che li spinge verso una condizione di marginalità e di extra-legalità.

Non ci piace come viene realizzata oggi la cosiddetta “accoglienza”. Non ci piace che le persone siano tenute per un tempo lunghissimo in attesa della risposta alla propria domanda d’asilo, di fatto oggi il solo strumento attraverso il quale i migranti che arrivano possono sperare di vivere finalmente in pace, perché le nostre leggi non prevedono nessun altro strumento per regolarizzarsi. Non ci piace che tante persone siano rinchiuse a sprecare le proprie energie in grandi centri dove si è sottoposti a regole e orari scelti da altri, senza reali possibilità di entrare in contatto con la società che li ospita e troppo spesso in assenza di condizioni dignitose.

Noi pensiamo invece che a tutti coloro che arrivano vada garantita la possibilità di apprendere la lingua e le abilità richieste per orientarsi nella nostra società e l’opportunità di cercarsi un lavoro e crearsi una vita indipendente; molti pensano che siano i migranti a voler essere mantenuti gratis in questi centri, mentre chiunque abbia parlato con qualcuno di loro sa che l’unica cosa che vorrebbero è avere i documenti e potersi sistemare per conto proprio.

Pur essendo consapevoli che questo non è il modo di fare una “buona accoglienza”, siamo convinti che anche in queste condizioni sia possibile fare qualcosa di buono per loro e per noi stessi combattendo la segregazione: bisogna aprire le porte dei centri e fare in modo che i loro abitanti possano partecipare alla vita della società che hanno intorno, e che le cittadine e i cittadini dei quartieri che li ospitano possano entrare; bisogna far sì che questi centri diventino luoghi d’incontro dove si svolgono attività che coinvolgono tutti.

Il comitato Zona 8 Solidale è nato per cercare di creare questa opportunità. Abbiamo incominciato subito a dialogare con i cittadini del quartiere, cercando di rispondere alle loro legittime richieste di chiarezza e rassicurazioni, incontrando le istituzioni , divulgando i contenuti degli incontri avuti; abbiamo organizzato la grande festa del 1° novembre, la cui notizia ha fatto letteralmente il giro del mondo; alcuni degli abitanti della ex caserma vengono ogni settimana alle nostre riunioni a discutere insieme le iniziative da portare avanti; un gruppo di donne del nostro quartiere si incontra regolarmente con quelle che vivono nella Montello per fare conoscenza e parlare dei problemi comuni.

Attualmente siamo al lavoro per inventarci nuovi luoghi e occasioni d’incontro proponendo progetti che mettano all’opera in favore di tutte le cittadine e i cittadini le numerose strutture (campi sportivi, pizzeria ecc.) che la ex caserma Montello mette a disposizione, incominciando dalle attività sportive; contemporaneamente, non intendiamo venire meno all’impegno di controllare che da parte dell’ente gestore sia sempre applicata la massima trasparenza. Questa è la nostra idea di accoglienza.

Il 17 dicembre, vigilia della giornata mondiale dei diritti dei migranti, faremo una grande manifestazione colorata e festosa, che partirà da piazza Gramsci alle 14.30 per concludersi davanti alla ex caserma, con musica, spettacoli e una merenda per tutti; sarà un appuntamento per tutta la città, al quale parteciperanno anche i migranti che abitano in altri centri di Milano e provincia, per chiedere tutti insieme due cose fondamentali: aprire le porte dei centri, concedere a tutti i documenti per vivere da cittadini liberi e responsabili. Venite anche voi!

Comitato Zona 8 solidale

https://www.facebook.com/zona8solidale/?fref=ts