“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Questo è l’incipit dell’articolo 21 della Costituzione Italiana, quella ancora in vigore; è l’articolo che nemmeno le riforme renziane, su cui ci dobbiamo presto pronunciare, osano toccare.
Nella pratica però Matteo Renzi viola questo principio in maniera molto pesante: la Questura di Firenze ha sostanzialmente proibito il corteo che domani 5 novembre 2016 intende contestare le politiche del governo che si ritrova in questi giorni alla Leopolda. Impossibile non pensare che dietro questo divieto non ci siano decisioni che vengono da Palazzo Chigi.
Al di là delle chiacchiere, di cui è gran dispensatore il Presidente del Consiglio, qua c’è la volontà di celare ogni forma di dissenso, nasconderlo, impedirne l’espressione.
Non solo: violare così palesemente uno dei pilastri della nostra Costituzione è un segno inequivocabile dell’attitudine antidemocratica di questo governo, segno di un degrado politico, culturale e morale che tutti i cittadini devono denunciare.
Impedire che i cittadini esercitino i loro diritti costituzionali è una chiara forma di violenza sostanziale di cui il Governo è responsabile.
Noi diciamo NO!

Comitato No Tunnel TAV Firenze