Nello Stato di Borno, in Nigeria – dilaniato da anni di scontri tra Boko Haram e l’esercito nigeriano – i bambini al di sotto dei cinque anni sono praticamente scomparsi. La mancanza di cibo ha portato a tassi di malnutrizione senza precedenti e livelli di mortalità ben oltre la soglia di emergenza. È l’allarme lanciato da Medici Senza Frontiere (MSF) dopo la recente visita nel paese della dott.ssa Joanne Liu, presidente internazionale di MSF, che chiede un incremento urgente e massiccio degli interventi umanitari per garantire alle persone la fornitura di cibo e assistenza medica.

Un’indagine effettuata da MSF in due degli 11 campi rifugiati della città di Maiduguri, da maggio a ottobre, ha rivelato che fino al 50% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione acuta, un dato sconcertante. Contestualmente, i tassi di mortalità infantile sono elevatissimi: ogni giorno muoiono 5 bambini su 10.000 nel campo di Muna Garage e 8 su 10.000 a Custom House, rispettivamente 2,5 e 4 volte la soglia d’emergenza (pari a 2 bambini per 10.000 al giorno). Sul fronte delle vaccinazioni, solo il 50% dei bambini tra i 9 mesi e i 5 anni ha ricevuto la copertura contro il morbillo a Custom House e meno del 30% a Muna Garage. Dati ancora più allarmanti perché si tratta di due campi accessibili, nella capitale del paese, dove le organizzazioni umanitarie sono già al lavoro.

Vediamo quasi sempre bambini piccoli gironzolare nei campi sfollati”, racconta la dott.ssa Joanne Liu, presidente internazionale di MSF. “Nello Stato di Borno, l’assenza di bambini è una costante in ogni luogo che ho visitato. È come se fossero scomparsi. È una situazione catastrofica, di cui non abbiamo chiara la portata perché molte aree sono ancora isolate. Occorre aumentare immediatamente la fornitura di aiuti perché la vita di migliaia di persone è appesa a un filo”.

La crisi nello Stato di Borno ha raggiunto livelli allarmanti, con almeno 500.000 persone sfollate o isolate in enclave fuori dalla capitale Maiduguri. Le persone sono private di qualsiasi mezzo di sopravvivenza, i contadini non possono più lavorare la terra, le rotte commerciali nelle aree controllate da Boko Haram sono state chiuse e i mercati svuotati. Nel giugno 2016 il governo nigeriano ha finalmente dichiarato l’emergenza nutrizionale nello Stato di Borno, riconoscendo la portata di questa crisi umanitaria. Ma le persone continuano a morire di fame.

“Le persone sono disperate per via del cibo e hanno bisogno di assistenza medica. La malnutrizione può abbattere la resistenza delle persone alle più comuni malattie, soprattutto nei più giovani e nei più anziani”, spiega la dott.ssa Natalie Roberts, responsabile dell’emergenza MSF appena rientrata dalla Nigeria. “In queste condizioniun’epidemia di morbillo può diffondersi senza controllo, le piogge portano malaria, diarrea e insufficienza respiratoria acuta che mietono un numero spaventoso di vittime. Il risultato è che un’intera parte della popolazione è stata del tutto spazzata via”.

Per MSF urge dare priorità alla fornitura di aiuti diretti alla popolazione, in particolare cibo e cure mediche su vasta scala. Le agenzie delle Nazioni Unite, in particolare il Programma Alimentare Mondiale, che MSF incontrerà oggi a Roma per discutere dell’emergenza, devono incrementare il loro intervento, adottando misure che assicurino alle persone di ricevere aiuti disperatamente necessari.