Se si comincia a pompare aria in un pallone, ci si aspetta che possa scoppiare. Ogni pallone ha un limite specifico di assorbimento dell’aria. Il nostro mondo è come un pallone. Sorprendentemente, ci stiamo pompando dentro aria senza aspettarci alcuno scoppio. Ci è stato detto che non scoppierà ma si espanderà a dismisura. Se qualcuno dovesse strillare di fare attenzione perchè potrebbe scoppiare, ci viene detto di non credergli. Così non ascoltiamo quella voce, e nemmeno il nostro intuito. Siamo educati e addestrati in questo modo.

Guerre, catastrofi, epidemie, malattie, migrazioni, conflitti, tensioni, armi di distruzione di massa si stanno espandendo come un’epidemia ma ci viene detto che il mondo è sicuro. E’ un enigma per le persone che vivono in questo 21° secolo, in piedi sul filo del rasoio o sul picco di una montagna che conduce agli abissi, ma ci garantiscono che siamo al sicuro perché abbiamo un giubbotto di salvataggio. Difficilmente crediamo nella nostra intuizione, nella nostra comprensione o nelle nostre credenze e nel nostro apprendimento, dato che dipendiamo da informazioni ricevute attraverso i media, inclusi libri, notizie TV, giornali, blog, ecc. Università e scuole producono scolari come fabbriche producono operai, che credono nelle istruzioni che gli vengono impartite per produrre qualcosa di diverso dalla propria voce.

Qual è la soluzione di questa potenziale catastrofe? E’ un puzzle – un puzzle antico. Gli antichi puzzle non erano risolti da operai ma da geni. Non erano risolti come compiti a casa, barando durante gli esami, ma attraverso la creatività degli esseri umani. Sono stati risolti perché i geni amano l’immaginazione. Amano le loro riflessioni, anche con errori e nuovi apprendimenti, non con gradi e diplomi.

Gli esseri umani moderni hanno bisogno di incentivi come diplomi per risolvere i puzzle. Se chiedete a qualcuno di risolverli, lui/lei chiederà ‘cosa ne avrò in cambio?’. O magari bara usando i computer. Soldi e incentivi del genere li guidano. Quelli educati in questo modo dovrebbero essere definiti intelligenti piuttosto che saggi. Gli intelligenti dominano, i saggi sono dominati. Gli intelligenti non possono risolvere il puzzle da soli ma possono rubare la soluzione ai saggi. Gli intelligenti confidano nei computer e nei soldi e gli comandano di risolverli. Quindi sorge la domanda “La macchina è più intelligente o superiore al saggio essere umano?”. La gente comune risponderà “la macchina”. Ma loro non pensano al di là dei limiti, “chi ha inventato e aggiornato il computer?”. Perciò la macchina ha prevalso sull’essere umano. Come è accaduto? E’ accaduto attraverso la disumanizzazione dell’essere umano. Quando disumanizziamo gli esseri umani? Beh, qualunque cosa può prevalere su di noi. Quando ci viene detto che un computer è superiore all’essere umano, è facile dominare la gente con le macchine. Quando accettiamo che qualcosa è superiore, blocchiamo qualunque resistenza. Il nostro istinto di ribellione muore. Diventiamo un gatto che ha bisogno di affetto.

A questo punto per il ricco il compito di prevalere comprandoli e strappare il controllo o solo alienare quegli esseri umani è facile. Le macchine non si ribellano, non protestano, lavorano a comando e dietro istruzioni. Quando le macchine ci rimpiazzeranno, dove andranno gli esseri umani disoccupati? Come nutriranno le loro famiglie? La soluzione è ridurre il loro numero da miliardi a milioni attraverso guerre, migrazioni, morti, catastrofi, conflitti, violenza, malattie, bioterrorismo, terrorismo, ecc.

I film di Hollywood hanno già iniziato a mostrarci tali battaglie e distruzioni per preparare la nostra mente a resistere a una tale ampia scala di eventi negli anni a venire. I film fissano immagini nella nostra mente. Siamo controllati da queste immagini. Uccidiamo i nostri pensieri quando guardiamo film. Il pensiero degli oppressi è l’unico nemico che il ricco vuole uccidere. Finché il pensiero esiste, la gente resisterà. Quando il pensiero è sotto controllo, la gente è sotto controllo. Pertanto vengono inventati tutti gli strumenti per controllare il nostro pensiero. Tutti gli strumenti computerizzati odierni sono nemici del pensiero. Non ci viene permesso di pensare neanche mentre scegliamo vestiti, saponi, dentifrici, scarpe, scuole, strade. Ci viene detto di non pensare ma di lasciare che altri pensino per noi.

Cosa ci può salvare da questa situazione catastrofica mondiale? Qui ci sono alcune soluzioni da provare, se possiamo:

  1. Nessun individuo o paese al mondo, da solo, può superare questa situazione in un’epoca di globalizzazione dato che ricchi, banche e imprese multinazionali stringono alleanze grazie alla loro ricchezza, le loro macchine, i loro network, accessi e stati per ridurre l’opposizione;
  2. Tutti gli individui (vittime o oppressi) nel mondo, dei paesi ricchi o poveri, devono rendersi conto che non possono sopravvivere da soli – come il vecchio detto dei gladiatori, “se ci uniamo, sopravviviamo”;
  3. Usate i media come Facebook, Twitter, ecc, per fare rete, socializzare, educarvi a vicenda piuttosto che per caricare ‘selfies’;
  4. Imparate come diffondere messaggi significativi piuttosto che messaggi sconci e perdere tempo con i ‘mi piace’, ‘non mi piace’, ecc.;
  5. Imparate come vivere in unità nonostante la diversità di culture, religioni e razze, ecc.;
  6. La diversità è vera e reale, non possiamo rifiutarla – guardate come multinazionali, banche, corporazioni, assorbono tutte le culture senza problemi, se ci dividiamo sulla base della cultura, della razza, della religione, dividiamo la nostra forza e diventiamo deboli;
  7. Visualizzate il mondo come uno e noi come uno, il nostro futuro come uno;
  8. I social media possono diventare uno strumento per i movimenti globali, è irrilevante chi li controlla. Imparate, in modo che possiamo controllarli e usarli proprio come una penna, potete usarla per scriverci un libro o metterla nell’occhio del vostro oppositore;
  9. Credete in voi stessi, nella vostra saggezza, nella vostra intuizione e nella vostra voce.

 

Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella