Vi prego, carissime sostenitrici e sostenitori, di leggere questa lettera inviata alla nostra amica Maria della Rete femminista “No muri, no recinti”, che lei ci ha trasmesso. Ora Maria è in Grecia e aspettiamo di ricevere nuove notizie.

Chi scrive è una delle meravigliose donne greche che pur nella loro difficilissima situazione sono capaci di accogliere, sostenere, assistere, aiutare in tutti i modi. Questa è l’Europa per noi, la vera Europa, non quella disumana e ipocrita dei muri che continuano a moltiplicarsi. Quindi continuiamo a sensibilizzare il più alto numero di persone possibile. Dobbiamo avere tanta forza per resistere al tentativo di riportare indietro la storia verso il razzismo, il nazionalismo e la xenofobia.

Questa è la lettera:

“A proposito di Idomeni, Maria, la situazione è senza speranza. La maggior parte dei rifugiati è composta da famiglie con bambini e ci sono molte donne in attesa di partorire. Noi, come spazio “Area solidarietà donne”, in collaborazione con altri movimenti di solidarietà, in questa fase offriamo ospitalità nelle case delle donne del nostro gruppo a persone che si trasferiscono a Salonicco per cure mediche o per preparare i documenti per il ricongiungimento con parenti già all’estero. Ho avuto in casa una donna con due gemelli. Il ragazzo, malato, è stato all’ospedale e poi la madre con i due gemelli sono stati accompagnati da noi nuovamente a Idomeni, perché desiderava tornare dalla sorella che era rimasta nel campo e si sentiva più sicura. Altre tre donne ospitano famiglie con bambini e una donna incinta. Il denaro che è stato inviato dalle donne in Italia ci ha aiutato per qualche giorno per l’acquisto di cibo per le famiglie ospitate. Purtroppo, come ben sai, Maria, parallelamente noi sosteniamo nel nostro centro madri sole, disoccupate, in una situazione economica di per sé già molto critica. Ieri nello spazio solidale erano rimasti solo quattro pacchetti di spaghetti. Non avevamo né latte (che è basilare per i bambini), né olio… Per questo motivo questa settimana non siamo andate a Idomeni perché non avevamo più nulla da portare e non avevamo neanche più il denaro per acquistare il carburante.

Con riferimento alla situazione a Idomeni, la maggior parte delle persone non sa cosa fare per ottenere la documentazione e purtroppo l’atteggiamento dei responsabili non è chiaro. Ogni giorno cerchiamo di contattare via Skype questi responsabili e nessuno risponde. Ora ci siamo rivolte ad alcuni avvocati solidali e speriamo di essere in grado di fare qualcosa. Molti profughi rischiano di rimanere bloccati qui anche se avrebbero diritto al ricongiungimento famigliare. Così, non so cosa faremo… I profughi dicono: “Vi ringraziamo molto e capiamo che anche voi siete in una situazione difficile”. Ti mando alcune foto da Idomeni (scattate nelle volte precedenti in cui siamo andate) e dallo Spazio solidale delle donne qui a Salonicco. Baci. Voula”

Floriana Lipparini

Per firmare la petizione alle parlamentari europee: https://www.change.org/p/le-parlamentari-europee-l-europa-apra-le-porte-ai-migranti-e-usi-i-finanziamenti-per-garantire-viaggi-aerei-sicuri

Idomeni

 

Idomeni 2