Il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato Luigi Manconi ha lanciato un accorato appello per la clemenza a Ali Mohammed al-Nimr, attivista sciita condannato a morte in Arabia Saudita con accuse che vanno dalla “partecipazione a manifestazioni antigovernative” alla rapina a mano armata. Per il caso di Al Nimr, che ora rischia la crocifissione, si sono mobilitate le principali organizzazioni per i diritti umani; change.org e Amnesty International hanno raccolto per lui decine di migliaia di firme.

“Ho chiesto venti giorni fa all’Ambasciatore dell’Arabia Saudita in Italia di ricevermi insieme a change.org e Amnesty International – ha detto Manconi – per portare le firme raccolte dalle due organizzazioni in favore del giovane attivista, ma i suoi impegni sono evidentemente troppo gravosi per permettergli di ascoltare le ragioni di chi vuole salvare una vita umana”.

“La speranza – ha rilevato Manconi – è che ciononostante la mobilitazione internazionale induca le Autorità dell’Arabia Saudita ad approfondire ulteriormente questo caso e che attraverso il riesame si possa giungere a un provvedimento di clemenza in tempi brevi”.